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Quartiere Gescal
Como (CO)

Indirizzo: Via Sagnino - Monte Olimpino, Como (CO) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; quartiere

Caratteri costruttivi:

  • strutture: struttura a telaio in cemento armato
  • facciata: intonaco; cemento a vista
  • coperture: a falde, con manto di copertura in laterizio
  • serramenti: in alluminio

Cronologia:

  • esecuzione: 1963
  • data di riferimento: 1963

Committenza: Gescal

Autori:

Uso: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

Il vasto piano di lottizzazione del quartiere Ina Casa a Como-Monteolimpino - circa 6 ettari - viene realizzato in due lotti, di cui il secondo, vede Piero De Amicis capogruppo con Eugenio Gentili Tedeschi, Vico Magistretti e Rinaldo Scaioli. Esso si colloca in continuità con il primo lotto nell'approccio alla costruzione ambientale, con l'adozione di corpi di fabbrica sfalsati, differenziati tra loro nelle variazioni altimetriche e nell'orientamento, in una composizione di sette edifici che interpreta l'andamento e valorizza il profilo collinare. Diverso è invece il linguaggio, sensibile ormai ai temi del rapporto con le preesistenze ambientali, che segna il passaggio generazionale rispetto a quegli architetti che "militarono" nella generazione tra le Due Guerre. Gli edifici sono aggregati tra loro mediante un piano terra porticato, sopra il quale le abitazioni sono disposte su tre livelli e coronate da tetti a falde con linee di colmo sfalsate. Questa discontinuità altimetrica dei fabbricati, insieme alla disposizione curvilinea in pianta, concorre ad una conformazione dell'isolato a scala urbana, sottraendolo all'uniformità e alla ripetitività propria di molti altri esempi di edilizia pubblica del periodo. Sulle facciate intonacate emerge la maglia verticale dei pilastri, che scandiscono ampie logge vetrate.

Notizie storiche

Il complesso residenziale è diretta conseguenza del PRG di Como del 1937 e viene progettato in due tornate: la prima facente capo ai gruppi di Ezio Cerutti e Pietro Lingeri (1956); la seconda, questa, nel 1963. L'impianto registra una continuità d'uso e di manutenzione che ha giocato a favore della sua conservazione in condizioni quasi ottimali, nonostante il mezzo secolo che ha alle spalle. Il sistema di spazi verdi su cui si impernia l'assetto planimetrico è divenuto, nel tempo, un articolato giardino che contribuisce a qualificare l'assetto complessivo del quartiere. Il quartiere si caratterizza per un'attenzione al contesto ambientale in termini sia edilizi sia paesaggistici, e per la continuità progettuale che nel tempo ha consentito di portare a compimento una pianificazione urbanistica coerente.

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Archivio Piero De Amicis, Milano

Bibliografia

Pugliese R. (a cura di), La casa popolare in Lombardia 1903-2003, Milano 2005, pp. 198-199

Cinquant'anni di professione 55/05. La provincia di Milano e i suoi architetti. Ordine degli architetti, pianificatori, e conservatori della provincia di Milano, Milano 2006, p. 82

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2014); Servi, Maria Beatrice (2014)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio