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Condominio dei giardini in Puncia
Bellano (LC)

Indirizzo: Piazza G. Verdi 4-5-6-7-8 - Bellano (LC) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni

Caratteri costruttivi:

  • strutture: cemento armato; muratura in mattoni
  • facciata: intonaco colorato in pasta, con riprese successive di pittura in tonalità simile ma non eguale
  • coperture: a falda, con manto in tegole di laterizio; presenza di sottotetti abitabili
  • serramenti: in legno

Cronologia:

  • progettazione: 1968
  • completamento: 1970
  • data di riferimento: 1968

Autori:

Uso: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

Il complesso si compone di quattro edifici collegati e disposti in modo da creare effetto urbano nella località detta "puncia"(punta), prossima alla foce del torrente Pioverna e alla estrusione della linea di costa che questo è andato costruendo nel lago. Le case attraversano alla base questo lembo di terra e sul lato strada formano una cortina movimentata ma sostanzialmente parallela al maestoso muro di cinta del parco privato di una villa Liberty, che con il suo assetto impone nell'area l'ordinamento urbanistico. Verso il torrente, invece, il lembo di terra si allarga e offre lo spazio per un piccolo giardino condominiale e per l'accesso ai box. I volumi, di tre e quattro piani fuori terra, sono articolati in pianta e lavorati in alzato per fasce: il piano terreno ospita le ampie aperture dei negozi e del porticato verso il lago, un androne passante e, sul fronte opposto, gli accessi ai box condominiali. L'ultimo piano presenta profonde altane protette dagli ampi tetti a falde che alloggiano sottotetti abitabili. I due piani intermedi alternano profonde logge dall'apertura quadrata a snelle finestre le cui proporzioni si richiamano alla tradizione della villa lombarda. L'uso di elementi decorativi in cemento si richiama a un gusto neo-Liberty che intende dialogare con la esclusiva villa. La scelta dei colori, rosa per gli intonaci e bianco per infissi e imposte, dona all'insieme un tocco frivolo e gioioso, una sorta di ammiccamento alle nuove prospettive turistiche che negli anni Settanta si andavano aprendo per l'industriosa cittadina, cresciuta nella presenza della fabbrica tessile ormai in via di dismissione (l'importante complesso dell'ex-Cucirini Cantoni è tuttora testimone di questo passato). Il luogo di queste case, oggi, sta in effetti presso il porto turistico e il parco attrezzato per eventi e come "lido" lacuale per gli abitanti e per i visitatori sempre più numerosi, vera nuova vocazione di Bellano nell'era della valorizzazione delle qualità del paesaggio. Anche in questa ottica, va rilevato come una maggiore cura dell'aspetto di queste case - oggi in mediocre stato di conservazione - sia fortemente auspicabile.

Notizie storiche

Vito Latis (1912-1996) e il fratello Gustavo (1920) formano un importante binomio nel panorama dell'architettura della Ricostruzione del Secondo Dopoguerra soprattutto a Milano, dove tornano dopo il 1945 dall'esilio in Svizzera (causato dalle sciagurate leggi razziali). Tra i molti impegni legati all'attività di architetto, ma declinati con sensibilità civica, di Vito si segnala la partecipazione (1947/48) alla Commissione di Studio per il P.R.G. di Milano, ma soprattutto quella al Movimento di Studi per l'Architettura (MSA), che lo vede tra i fondatori nel 1945 e partecipe costante fino all'ultimo congresso nel 1960. Gustavo Latis a causa delle leggi razziali è invece obbligato a terminare il liceo classico da privatista. Dopo la guerra si iscrive al Politecnico di Milano laureandosi in architettura nel 1948, ma con un bagaglio di esperienza già maturato presso lo studio del fratello. Nel 1946 aderisce all'Associazione Libera Studenti Architetti (Alsa), che offre a laureandi e neolaureati la possibilità di collaborare con personaggi del calibro di Bruno Zevi, Gillo Dorfles, Giulia Veronesi. Dal 1949 inizia a svolge attività professionale spaziando in diversi campi: dall'edilizia popolare e privata, a quella industriale, all'urbanistica, all'arredamento, ai lavori di consulenza di estetica industriale presso enti privati. Come il fratello, affianca all'attività professionale l'impegno culturale, impegnandosi attivamente nell'INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), nell'ADI (Associazione Disegno Industriale), nell'MSA. Nel 1956 Gustavo e Vito si associano nello "Studio Latis Architetti": una collaborazione durata oltre quaranta anni, fino alla morte di Vito, con una onorevole produzione gratificata in numerose occasioni dalla presenza sulle più note testate italiane di architettura e su varie riviste specialistiche di edilizia ed arredamento.

Fonti archivistiche

Archivio Vito e Gustavo Latis, Milano - scheda fondo vedi »

Bibliografia

Capitanucci M.V. (a cura di), Vito e Gustavo Latis. Frammenti di città, Milano 2007, pag. 190

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2015)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio