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Recupero della centrale ENEL di Cedegolo e sua rinconversione in Museo dell'Energia idroelettrica
Cedegolo (BS)

Indirizzo: Via Roma 44 - Cedegolo (BS) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; restauro e allestimento

Caratteri costruttivi:

  • strutture: cemento armato; solaio incrociato a cassettoni chiusi per sala macchine
  • facciata: graniglia bocciardata tipo bugnato; granito dell'Adamello bocciardato
  • coperture: piana
  • serramenti: in metallo

Cronologia:

  • progettazione: 2000
  • completamento: 2008
  • data di riferimento: 2000

Autori:

Uso:

  • (attuale) museo
  • (storico) centrale idroelettrica

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Descrizione

L'edificio dell'ex centrale idroelettrica, oggi sede le Museo dell'energia idroelettrica di Cedegolo, è costituito da tre blocchi compatti, accostati uno all'altro e disposti tra la SS. 42 e il fiume Oglio, e da una palazzina per uffici situata sull'altro lato della strada. La centrale è formata da un corpo di quattro piani, parallelo alla strada e destinato alla trasformazione dell'energia elettrica, da un volume più basso retrostante adibito a sala macchine e da una torre di servizio. Le strutture portanti orizzontali, in cemento armato, si agganciano ai muri perimetrali, spessi più di un metro, e interrotti da ampie vetrate con profili in ferro. Le facciate sono in bugnato a graniglia, con il basamento e i portali di ingresso in granito dell'Adamello trattato a bocciarda. Il lavoro di restauro è consistito nella pulizia delle superfici, nel ripristino dei serramenti e nel rinforzo strutturale di alcune elementi in copertura. Il nuovo progetto ha integrato le preesistenze con nuove strutture ben riconoscibili per materiale e struttura: una serie di piani (nuovi soppalchi e pareti poste in diagonale o curvilinee) che si incastrano all'interno dell'edificio storico, a formare spazi aperti e flessibili. Lo spazio espositivo, il cui tema è il percorso dell'acqua che dalle sorgenti viene poi trasformata in energia, si sviluppa al piano terreno, occupando lo spazio dell'ex sala macchine: le nuove pareti divisorie sono in cartongesso rivestite da lamiera microforata, materiale utilizzato anche per rivestire le nuove strutture dei soppalchi. All'esterno l'edificio si apre su una piccola piazza, pavimentata in lastre di basalto, dove l'acqua scorre lungo una lastra n ferro inclinata e si raccoglie in una cavità a terra. Le sistemazioni esterne hanno rispettato la naturale conformazione del terreno, modellando spazi ricreativi lungo il fiume Oglio, in questo tratto particolarmente attrattivo dal punto di vista panoramico.

Notizie storiche

La Centrale Idroelettrica di Cedegolo fu costruita tra il 1909 e il 1910 dalla Società Elettrica Bresciana, che ne commissionò il progetto all'Ingegnere e architetto Egidio Dabbeni. Rimasta in attività fino al 1962, una volta dismessa è stata utilizzata come magazzino di deposito, per poi essere acquistata nel 2000 dal Comune di Cedegolo, che l'ha concessa in comodato d'uso alla Fondazione Museo dell'Industria e del Lavoro di Brescia. La Fondazione gestisce il sistema museale denominato MUSIL (Museo dell'industria e del lavoro), distribuito in quattro poli territoriali: il Museo dell'industria e del lavoro di Rodengo Saiano, il Museo del ferro ospitato in un'antica fucina bresciana, la sede centrale, in fase di costruzione nell'area dell'ex stabilimento Tempini a Brescia e il Museo dell'energia idroelettrica di Cedegolo. Egidio Dabbeni è stata figura centrale nel panorama culturale del primo novecento bresciano. Autore versatile si distingue anche per aver inaugurato lo stile liberty a Brescia con la progettazione di Casa Migliorati. Accanto a numerosi edifici civili Dabbeni si dedica anche all'ideazione di molti edifici industriali (le Officine Metallurgiche Togni, i capannoni perla Franchi Armi, i padiglioni per la Tempini e la S. Eustacchio) e di opere infrastrutturali quali la Centrale Idroelettrica di Cedegolo. Il gruppo capitanato da Claudio Gasparotti è risultato vincitore del concorso indetto nel 2003 dal Comune di Cedegolo per il restauro e trasformazione in Museo dell'ex centrale. Gasparotti si è laureato a Venezia nel 1972 con Giancarlo De Carlo e dal 1973 ha esercitato la libera professione prevalentemente in provincia di Brescia.

Bibliografia

Azzoni G., Il museo dell'energia elettrica a Cedegolo, Brescia 2015

Credits

Compilatore: Servi, Maria Beatrice (2015)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio