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Complesso in corso Italia 22
Milano (MI)

Indirizzo: Corso Italia 22-24 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni, negozi e uffici

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: tessere ceramiche quadrate di color rosso opaco (edifici residenziali); tessere ceramiche di colore grigio scuro (torre pentagonale); curtain-wall (blocco a ponte)
  • coperture: a falde
  • serramenti: in legno

Cronologia:

  • progettazione: 1957 - 1964
  • esecuzione: 1957 - 1964
  • data di riferimento: 1957 - 1964

Committenza: Tikivi (Dott. G. Tacciati, Ing. Giulio Bianchi, Dott. Renato Levi)

Autori:

Uso: abitazione/ negozio/ ufficio

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

L'edificio, destinato a più funzioni (residenza, commercio e uffici) si trova di fronte alla chiesa di Santa Eufemia, verso cui l'intero progetto si orienta. Caccia Dominioni opta per una ridotta volumetria lungo corso Italia, in cui un blocco a ponte di tre piani fuori terra viene chiuso sui lati da due torri di altezza contenuta a soli sei livelli, interamente rivestite da tessere ceramiche in tonalità rosso scuro. Il senso di apertura verso il contesto urbano è moltiplicato dalla scelta di un curtain-wall continuo per i piani superiori del blocco centrale, che poggiano su un portico ad archi, chiuso solamente dalle vetrine dei negozi al piano terra. Il portico è anche punto di accesso principale al vasto giardino interno, posto in continuità con l'atrio arricchito da una pavimentazione in seminato di marmo, realizzata da Francesco Somaini. L'alta cubatura residua, concessa dagli strumenti urbanistici dell'epoca viene invece sviluppata nella profondità del lotto, attraverso una torre pentagonale di dieci livelli addossata al confine, costituito dal fronte cieco di un edificio preesistente. A questa si contrappone un corpo, principalmente destinato alla residenza, che ha un andamento irregolare e che nuovamente si svolge su sei piani, lentamente degradanti al suolo nel fronte verso la corte. L'articolazione del progetto è dunque tesa all'ininterrotta varietà di vedute sulla chiesa di Santa Eufemia, garantite a tutti gli ambienti interni dei vari blocchi del complesso.

Notizie storiche

La scelta di sviluppare il corpo a ponte su tre piani è stata letta dalla critica come volontà di riportare le dimensioni dell'intervento a quelle di alcuni edifici preindustriali, ancora esistenti nel complesso tessuto del comparto urbano, altrimenti compromesso da una lunga serie di interventi speculativi che ne avevano radicalmente cambiato l'immagine. In un simile contesto, anche la scelta di inseguire un legame con la chiesa di Santa Eufemia - di foggia romanica e parzialmente ricostruita nella seconda metà del XIX secolo, ma fortemente legata alla storia della città anche grazie alla figura di Federico Borromeo, futuro arcivescovo di Milano, che qui ricevette il battesimo - appare conseguenza della costante ricerca di armonia con il luogo operata magistralmente da Caccia Dominioni, ma certamente affrontata da molti altri progettisti milanesi (Vico Magistretti, per esempio) ispirati dalle note teorie di Ernesto Nathan Rogers sulle preesistenze ambientali.

Opere d'arte

  • seminato di marmo (atrio principale)

Fonti archivistiche

Archivio Luigi Caccia Dominioni, Milano - scheda fondo vedi »

Bibliografia

Santini P.C., Ottagono, L'architettura milanese di Luigi Caccia Dominioni, Milano 1967, n. 6

Ottagono, Milano 1988, n. 91

Frames, 1995, n. 53

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2014)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio