« LombardiaBeniCulturali
Sei in: Opere

Torre Velasca
Milano (MI)

Indirizzo: Piazza Velasca 3-5 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio a torre

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in calcestruzzo armato; solai in laterizio armato a nervatura parallela e incrociata
  • facciata: intonaco a base di un impasto di graniglia di cotto e pietrame (muri a vista); elementi in clinker rosso e giallo con graniglia di marmi veronesi (pannelli prefabbricati)
  • coperture: a falde, con manto in rame
  • serramenti: a saliscendi, in alluminio anodizzato brunito; in legno

Cronologia:

  • progettazione: 1950 - 1955
  • esecuzione: 1956 - 1958
  • data di riferimento: 1950 - 1958

Committenza: Rice - Ricostruzione Comparti Edilizi Spa

Autori:

  • progetto: BBPR
  • direzione lavori: Studio Rivolta e Orlandini
  • progetto strutture: Danusso Arturo
  • esecuzione: Sogene - Società Generale Immobiliare
  • direzione lavori: Sogene - Società Generale Immobiliare

Uso: abitazione/ negozio/ ufficio

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

L'edificio si articola in un alto fusto destinato ad uffici e in un coronamento, corrispondente agli ultimi sette piani, in cui sono collocati gli appartamenti. Due livelli interrati accolgono impianti, magazzini e garage, mentre piano terra e primo sono destinati al commercio. Entro questo schema di distribuzione funzionale, si segnala la presenza di una galleria a livello della piazza che fu concepita come parte integrante del progetto e arredata con elementi appositamente disegnati dai BBPR, quali le panche in trachite che integrano l'illuminazione pubblica fornita dai lampioni in profilato metallico color amaranto scuro (ancor oggi presenti in loco). Elemento di mediazione tra spazio pubblico ed edificio è un avancorpo in aggetto, che accoglie la lobby d'ingresso. A livello strutturale la torre si compone di un nucleo centrale dominato da due vani scala-ascensore, posti in posizione baricentrica, che funzionano staticamente come piloni cavi. A questi si affiancano i pilastri trilobati esibiti in facciata che si piegano a mensola in corrispondenza dell'aggetto delle abitazioni, ingentiliti da un intonaco cementizio misto a graniglia di marmi veronesi. Il tamponamento è costituito da pannelli prefabbricati, di nuovo in graniglia di marmo abbinata a clinker, che attraverso un sottile gioco tra i pieni e i vuoti delle finestre animano le facciate della torre. Ai BBPR si deve anche la progettazione di finiture e arredi fissi e semi-fissi, ancora in larga parte conservati nelle unità abitative e negli uffici. La fama della torre è principalmente legata alle polemiche scaturite, in seno al CIAM di Otterlo nel 1959, dalla presentazione di questo ed altri progetti (tra i quali la Casa Arosio di Vico Magistretti) che sancirono la definitiva rottura tra la nuova generazione di razionalisti europei, guidata da Bakema e Peter Smithson, e la corrente italiana che aveva sposato la ben nota teoria di Ernesto Nathan Rogers sulle "preesistenze ambientali".

Notizie storiche

La torre sorge al centro di un vasto comparto edilizio che inglobava un'area - interamente posseduta dalla Società Generale Immobiliare, committente del progetto - precedentemente occupata da vecchie case, quasi completamente distrutte dai bombardamenti del 1943 e per la quale era in corso di definizione, all'epoca della sua costruzione, un piano urbanistico in parte già approvato dal Comune. Il progetto prevedeva la costruzione di una serie di isolati chiusi con cortile, ad altissima densità che, su suggerimento dei BBPR vennero sostituiti da una cortina edilizia semiaperta al centro della quale collocare la nuova piazza, dominata dal nuovo grattacielo. La proposta progettuale, al centro di una lunga trattativa con la Municipalità, poté essere però approvata solo quando la proprietà si dimostrò disponibile a rinunciare a una considerevole quota del volume edificabile, in cambio della possibilità di raggiungere l'altezza di circa 106 metri fuori terra.

Bibliografia

Kallmann G.M., Architectural Forum, Modern Tower in Old Milan, 1958, n. 2, pp. 109-111

Samonà G., L'architettura. Cronache e storia, Il grattacielo più discusso d'Europa: la Torre Velasca a Milano, 1959, n. 4, pp. 658-675, 713-714

Casabella, La Torre Velasca a Milano, Milano 1959, n. 232, pp. 9-17

BBPR, Casabella, Tre problemi di ambientamento. Chiarimento, Milano 1959, n. 232, pp. 5-17

Aloi R., Nuove architetture a Milano, Milano 1959, pp. 27-37

Ponti G., Domus, La Torre Velasca, Milano 1961, n. 378, pp. 1-2

Pica A., Architettura moderna in Milano. Guida, Milano 1964, p. 19

Tafuri M., Teorie e Storia dell'Architettura, Bari 1968, p. 85

Grandi M./ Pracchi A., Milano, guida all'architettura moderna, Bologna 1980, pp. 278, 299-301

Fiori L./ Prizzon M. (a cura di), BBPR. La Torre Velasca: disegni e progetto della Torre Velasca, Milano 1982

Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, pp. 302-303

Banham R., Domus, Quando il grattacielo arrivò a Milano, Milano 2003, n. 865, pp. 4-11

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2014)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio