« LombardiaBeniCulturali
Sei in: Opere

Chiesa di S. Ildefonso
Milano (MI)

Indirizzo: Piazzale Damiano Chiesa 7 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura religiosa e rituale; chiesa

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato; solai in laterizio armato
  • facciata: tamponamenti in mattoni sabbiati, interposti alle strutture in cemento lasciate a vista
  • coperture: a falde, con manto in tegole a canale e gocciolatoi e pluviali in rame
  • serramenti: in legno

Cronologia:

  • progettazione: 1954 - 1956
  • esecuzione: 1954 - 1956
  • data di riferimento: 1954 - 1956

Committenza: Comitato Nuove Chiese di Milano

Autori:

Uso: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Descrizione

La chiesa di Sant'Ildefonso ha una planimetria poligonale, che rielabora il tradizionale modello dell'edificio religioso a pianta centrale a partire da un esagono irregolare: il baricentro della figura coincide con l'altare maggiore, ma in corrispondenza del sagrato lo schema geometrico subisce una deformazione legata anche alla presenza di due piccoli fabbricati accessori (destinati alle opere parrocchiali), a cui la chiesa si raccorda attraverso la facciata. Fulcro della composizione spaziale è il ciborio sopra l'altare, realizzato attraverso la sovrapposizione di cinque ordini di pilastri circolari raccordati da travi ad anello esagonale: concepito come nuda ossatura che esibisce la modernità della chiesa, è anche la più intensa fonte d'illuminazione naturale, grazie alla lanterna vetrata che ne chiude la sommità. Tre dei livelli di questo nucleo compositivo sono percorribili perché collegati a balconate aeree poste lungo il perimetro dell'invaso, che De Carli aveva concepito come percorsi in quota da utilizzare sia per ospitare il coro, sia come elementi funzionali alla manutenzione delle vetrate rivolte al quartiere o alle operazioni di bardatura con i paramenti sacri, da esporre in occasione delle grandi celebrazioni. La scansione dello spazio interno in livelli successivi è ulteriormente accentuata dalla scelta di organizzare tre differenti ordini d'illuminazione: la fascia basamentale dell'edificio è quasi completamente cieca (fatta eccezione per le vetrate colorate che sovrastano i portali d'ingresso); quella intermedia, è caratterizzata dalla presenza di piccole finestre quadrate, chiuse da vetri in colori pastello e poste al centro di ciascuno dei pannelli di tamponamento esterno; l'ultima, è costituita da una fascia continua di finestre a nastro che corre al piede del paramento murario posto immediatamente sotto la copertura. Al ciborio si agganciano anche le travi del soffitto della chiesa, il cui disegno a raggiera si ripete sul pavimento ed è amplificato da una fitta rete di luci tubolari al neon, che corre all'intradosso delle solette di ciascuna balconata. La struttura in cemento armato è lasciata a vista sia all'interno sia all'esterno, così come i mattoni sabbiati con cui sono realizzate le chiusure verticali. La copertura è composta da un complicato gioco di falde ad inclinazione variabile, realizzate in tegole a canale e corredate da pluviali e gocciolatoi in rame.

Notizie storiche

La chiesa fu consacrata alla memoria di Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano dal 1929 al 1954, dal suo successore Giovanni Battista Montini. Commissionato dalla Curia milanese attraverso il Comitato Nuove Chiese per Milano, l'edificio di Sant'Ildefonso è parte del piano promosso dal Comitato stesso e intitolato "Ventidue chiese per ventidue concili", che Montini ideò nel 1961 per celebrare il Concilio Vaticano II (ventiduesimo nella storia della chiesa cattolica) e per attrezzare le nuove periferie milanesi con complessi religiosi, che divenissero il fulcro della vita sociale nei rispettivi quartieri. Realizzate tutte entro il 1966 le ventidue chiese includono anche la chiesa di San Gerolamo Emiliani, che De Carli costruì a partire dal 1952 in via Don Giovanni Calabria, a servizio dell'insediamento di Cimiano, e che fu portata a termine solo nel 1964 con i fondi messi a disposizione dal Comitato. L'edificio di piazzale Damiano Chiesa ha subito alcune trasformazioni legate all'aggiunta di un atrio coperto e di due rampe d'accesso sul fronte principale, che hanno comportato l'alterazione dell'originaria scalinata d'ingresso.

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Fondo Carlo De Carli. Politecnico di Milano, Area Servizi Bibliotecari di Ateneo, Archivi Storici - scheda fondo vedi »

Bibliografia

Domus, Un teatro a scena centrale, Milano 1954, n. 290, gennaio, pp. 7-9

Aloi R., Nuove architetture a Milano, Milano 1959, pp. 55-59

Chiesa e Quartiere, Bologna 1959, n. 9-10, pp. 33-42

Domus, Milano 1959, n. 358, pp. 19-20

Comunità, 1959, n. 3, pp. 48-65

Casabella-Continuità, Milano 1959, n. 218, pp. 40-45

Faccioli A. (a cura di), Le nuove chiese di Milano, 1950-1960, Milano 1962, pp. 160-162

Pica A., Architettura moderna in Milano. Guida, Milano 1964, p. 25

Fiorio M.T., Le chiese di Milano, Milano 1985, p. 361

De Carli C. (a cura di), Le nuove chiese della Diocesi di Milano, 1945-1993, Milano 1994, p. 131

Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 283

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2014)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio