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Grattacielo Pirelli
Milano (MI)

Indirizzo: Piazza Duca d'Aosta, 5-7A - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; grattacielo

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato e cemento armato precompresso
  • facciata: tessere di maiolica in gradazioni di grigio sfumate verso l'alto
  • coperture: piana non praticabile
  • serramenti: in alluminio anodizzato

Cronologia:

  • progettazione: 1952 - 1960
  • esecuzione: 1956 - 1961
  • data di riferimento: 1952 - 1961

Committenza: Gruppo industriale Pirelli Spa

Autori:

Uso: ufficio

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Descrizione

Il grattacielo Pirelli è certamente una delle costruzioni che meglio interpretano le riflessioni di Ponti sulla forma finita e sull'esigenza di integrazione tra arte e tecnica (o, in altre parole, tra forma e struttura), più volte espressa sia da Ponti - già negli anni Trenta - sia da Pier Luigi Nervi. Il complesso - commissionato dalla Pirelli quale nuova sede per i propri uffici di rappresentanza - sorge su un basamento, che ricopre l'intera superficie del lotto a disposizione, in cui sono ospitati sia i piani tecnici sia il suggestivo auditorium, scandito da travi a sezione rettangolare variabile intrecciate a formare campiture a losanga. All'ossatura portante è perfettamente integrato il sistema di finitura del soffitto della sala, ordito da fasce trasparenti e retro-illuminate, che sottolineano l'andamento delle travi per contrasto con l'opacità dei pannelli del controsoffitto. L'edificio sovrastante raggiunge l'altezza di 127 metri e, all'epoca della sua costruzione, era uno dei più alti realizzati con struttura portante in cemento armato, contrapposta dal team di progettisti al prevalente modello di matrice americana che prevedeva per gli edifici alti il ricorso all'ossatura in acciaio. Ha una planimetria studiata a partire dalla figura del diamante (tema caro alla progettazione di Ponti), le cui punte si aprono permettendo a chi lo osservi dal fianco di scoprire la configurazione a doppia valva dell'impianto planimetrico e strutturale (risolto con soli quattro setti "a farfalla"), paradossalmente tenuto insieme dal vuoto centrale su cui si organizzano i percorsi di distribuzione interna. Ancor più quando, di notte, il grattacielo diventa esempio paradigmatico del discorso sull'architettura illuminata, già affrontato da Ponti con la casa in via Dezza (1956-1957). Gli interni sono studiati a partire da un modulo base di 95 cm., che scandisce non solo la maglia di distribuzione delle pareti mobili che garantivano flessibilità nel dimensionamento degli uffici, ma anche il ritmo di porte e arredi, molti dei quali appositamente disegnati da Ponti insieme ad alcuni dei materiali impiegati, quali le pavimentazioni in gomma striata prodotte dalla Pirelli per l'occasione che rivestono parte dell'atrio e gli spazi del piazzale antistante il grattacielo. La facciata posteriore è caratterizzata dal cosiddetto "disegno a traliccio", in cui le pareti di chiusura delle gabbie per gli ascensori sono traforate: non essendo portante, questa porzione del prospetto non poteva confondersi visivamente con le punte rivestite in ceramica, che invece funzionano staticamente come piloni cavi e sono quindi completamente cieche.

Notizie storiche

Pier Luigi Nervi si unisce al gruppo di progettazione del Grattacielo Pirelli sul finire del 1954, probabilmente interpellato dallo stesso Ponti sulla scia della collaborazione che li aveva visti disegnare insieme la copertura dell'auditorium per la Fondazione Lerici, a Stoccolma. Le modifiche più evidenti al progetto originario che seguono questo evento si rintracciano in particolare nel disegno della copertura, che ora si stacca dal solaio dell'ultimo piano lasciando a vista la conclusione in altezza dell'ossatura portante, e nella facciata a curtain wall, che arretra a filo dei pilastri per consentire di leggerne il progressivo assottigliarsi in funzione della diminuzione dei carichi portati. Nel 1978 il grattacielo è stato venduto dalla società Pirelli alla Regione Lombardia, che nel 1983 ha avviato alcuni lavori di adeguamento sotto la direzione di Bob Noorda ed Egidio Dell'Orto, prima, e di Vico Magistretti poi. In quest'occasione sono stati rimossi tutte le pareti mobili e i rivestimenti vinilici, sostituiti da marmi e moquettes. Nel 2002 l'edificio ha subito gravi danni in seguito allo schianto di un piccolo aereo all'altezza del ventiseiesimo piano. Attentamente restaurato nei due anni successivi grazie a un progetto di Vincenzo Corvino e Giovanni Multari con il Gruppo Progetti e Renato Sarno Group, il Pirelli è stato inaugurato nuovamente il 18 aprile 2004. E' stato dichiarato monumento artistico già dal 1995.

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Archivio Civico, Milano - scheda fondo vedi »

Archivio Storico Pirelli, Milano

Fondo Gio Ponti. Università degli studi di Parma. Centro studi archivio comunicazione - CSAC - scheda fondo vedi »

Fondo Grattacielo Pirelli. Regione Lombardia. Direzione generale Culture, identità e autonomie della Lombardia, Milano - scheda fondo vedi »

Fondo Pier Luigi Nervi. Fondazione Museo delle arti del XXI secolo - MAXXI. Centro archivi architettura, Roma - scheda fondo vedi »

Fondo Pier Luigi Nervi. Fondazione Museo delle arti del XXI secolo - MAXXI. Centro archivi architettura, Roma - sito vedi »

Fondo Pier Luigi Nervi. Università degli studi di Parma. Centro studi archivio comunicazione - CSAC - scheda fondo vedi »

Gio Ponti Archives, Milano - sito vedi »

Bibliografia

Ponti G., Domus, Espressione del grattacielo Pirelli in costruzione a Milano, Milano 1956, n. 316

Kaufmann E., Art, News, Scraping the skies of Italy. Pirelli Building in Milan, 1956, n. 54, febbraio, pp. 38-41

Viganò V., L'Architecture d'aujourd'hui, Immeuble Pirelli, Milan, Boulogne-sur-Seine 1956, n. 64, marzo, pp. 2-5

Aloi R., Nuove architetture a Milano, Milano 1959, pp. 1-6

Edilizia moderna, Il centro Pirelli, Milano 1960, n. 71, dicembre (monografico)

Ponti G., Domus, Si fa coi pensieri, Milano 1961, n. 379, giugno, pp. 1-30

Banham R., The Architectural Review, Pirelli Building, Milan, 1961

Pica A., Architettura moderna in Milano. Guida, Milano 1964, p. 39

Irace F., Gio Ponti. La casa all'italiana, Milano 1988, pp. 163-171, 199

Cevini P., Grattacielo Pirelli, Roma 1996

Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, pp. 322-323

Leoni M.M., Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida. Torino, la committenza industriale, le culture architettoniche e politecniche italiane, Pace S. (a cura di), "L'architettura è facile". Le collaborazioni tra Pier Luigi Nervi e Gio Ponti (1931-1979), Cinisello Balsamo 2011, pp. 77-89

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2014)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio