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Casa Ponti
Milano (MI)

Indirizzo: Via Giuseppe Dezza 49 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: lastre di pietra (basamento); intonaco civile in vari colori (piani superiori)
  • coperture: piana non praticabile
  • serramenti: in alluminio, continui per l'ultimo piano

Cronologia:

  • progettazione: 1956 - 1957
  • esecuzione: 1956 - 1957
  • data di riferimento: 1956 - 1957

Autori:

Uso: abitazione/ ufficio

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

La casa di via Dezza, ultima residenza di Ponti che abitò l'ottavo piano dell'edificio, assume in sé tutte le sue riflessioni sull'abitazione moderna e ne adotta le invenzioni spaziali. Impostata su un lotto che già ospitava lo studio di progettazione dell'architetto - in un vasto ambiente open-space, ricavato in un garage - la costruzione presenta un fronte strada sviluppato in altezza, in cui al basamento rivestito in pietra si sovrappongono le lunghe balconate che danno il ritmo all'edificio. Ciascuna di esse, nelle intenzioni originarie del progetto, poteva corrispondere ad appartamenti più o meno grandi, modulabili anche in funzione delle vendite, e ogni condomino avrebbe avuto la possibilità di decidere trama e colori delle proprie finestre, contribuendo a determinare un'immagine "spontanea" della casa (Domus, 1956). L'ingresso avviene attraverso una breve galleria abbellita da un mosaico di pietre arrotondate, che introduce al cortile interno e all'atrio. I primi due livelli ospitano, oltre all'alloggio del custode, spazi per uffici mentre le autorimesse sono disposte in un braccio secondario ortogonale al piano terra. Ogni alloggio è immaginato come un unico, vasto ambiente (sono chiusi solo i locali di servizio sul lato nord) che nell'appartamento disegnato dall'architetto per la propria famiglia arriva ad inglobare anche le stanze da letto e lo studio, nell'ininterrotta continuità della pianta aperta finalmente realizzata e rafforzata dell'unico pavimento in ceramica, a strisce diagonali. Gli spazi della casa, schermabili solo all'occorrenza attraverso pareti mobili del tipo "modernfold", erano corredati da invenzioni di design come le "testiere cruscotto" (attrezzate con ripiani, cassetti, luci, ecc.), mobili "auto-illuminanti" (che si staccano dalla parete), pitture da tavola e finestre, utilizzate come supporto per scaffali e mensole a sbalzo. La trama di ciascuna apertura, che così diventava una finestra arredata, sanciva il limite tra l'ambiente privato e il paesaggio "perché "da dentro" l'esterno si vede sempre attraverso i primi piani dei mobili. E in questo consiste il suo incanto" (Domus, 1954).

Notizie storiche

Gli interni della casa di Ponti posta all'ultimo piano del condominio di via Dezza sono stati smantellati nel corso del tempo e sopravvivono oggi solo nelle immagini, commissionate da Ponti ai più noti fotografi d'architettura dell'epoca per essere pubblicate su varie riviste (Domus, in primis). Al piano terra dell'edificio è oggi collocata una della sedi del Gio Ponti Archives, che custodisce parte del materiale archivistico dello studio Ponti (tra cui fotografie, modelli d'architettura e prototipi o multipli di pezzi di design).

Fonti archivistiche

Archivio Civico, Milano - scheda fondo vedi »

Fondo Gio Ponti. Università degli studi di Parma. Centro studi archivio comunicazione - CSAC - scheda fondo vedi »

Gio Ponti Archives, Milano - sito vedi »

Bibliografia

Ponti G., Domus, Giorno e notte, Milano 1956, n. 320, luglio, p. 7

Domus, Alloggio uniambientale per quattro persone, Milano 1956, n. 320, luglio, p. 27

Domus, Una casa a pareti apribili, Milano 1957, n. 334, settembre, pp. 21-34

Ponti G., Domus, Un appartamento a Milano, Milano 1959, n. 355, giugno, p. 35

Irace F., Gio Ponti. La casa all'italiana, Milano 1988, p. 198

Arditi G./ Serratto C., Gio Ponti. Venti cristalli di architettura, Venezia 1994, pp. 161-171

Irace F., Milano moderna, architettura e città nell'epoca della ricostruzione, Milano 1996, p. 67

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2014)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio