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Centro culturale Giuseppe Verdi, ex Centro civico-sede municipale
Segrate (MI)

Indirizzo: Via XXV aprile 34 - Segrate (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; centro civico

Caratteri costruttivi:

  • strutture: strutture verticali e orizzontali in cemento armato; solai in cemento armato e laterizio gettati in opera e travi in c.a. in spessore di solaio - ante 2013
  • facciata: calcestruzzo faccia a vista; elementi prefabbricati semicilindrici in calcestruzzo armato vibro compresso; facciate in vetro chiuse da elementi fissi tipo u-glass, con serramenti apribili posti dietro le colonne (fronte principale) - ante 2013
  • coperture: piana, a diversi livelli interamente praticabili, in quadrotte di cemento fugate in opera - ante 2013
  • serramenti: in lamiera piegata verniciata; profilato in ferro (sala consiliare) - ante 2013

Cronologia:

  • progettazione: 1963 - 1966
  • esecuzione: 1963 - 1966
  • data di riferimento: 1963 - 1966

Committenza: Comune di Segrate

Autori:

Uso:

  • (attuale) biblioteca comunale/ centro civico
  • (storico) municipio/ centro civico

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Descrizione

"Siamo di fronte ad un'opera originale, tra le più pregevoli realizzate in Italia negli ultimi anni, tra le pochissime degne di essere citate in un rapporto europeo sull'arte". (Bruno Zevi, 1970). Il Municipio di Segrate è stato concepito per ottemperare, oltre alla funzione amministrativa anche a quella civica e rappresentativa. Risulta così evidente la fusione delle due componenti, quella propriamente municipale e quella aggregante di partecipazione sociale e culturale, riscontrabile nei corpi cilindrico e trapezoidale, dove si trovano l'aula consiliare ampliata ad auditorium e sala cinematografica; il foyer utilizzabile anche per mostre; la biblioteca comunale. Il complesso consta dell'edificio e di una piazza-acropoli, con una sorta di cavea per manifestazioni all'aperto, un monumento-arengario e una fontana rettilinea ortogonale al suo sviluppo (affidata ad Aldo Rossi, nel 1965, su proposta di Guido Canella). Nel suo assetto originario l'edificio presenta un nucleo circolare nel quale sono sistemate le scale, costituito da murature cilindriche in cemento armato a vista, continue dalle fondazioni alla copertura. Pilastri in cemento e manufatti prefabbricati in calcestruzzo semicircolari variamente composti (la cui partitura è visibile sia all'interno sia all'esterno), si contrappongono a elementi di tamponamento in vetro, considerato come elemento neutro e impiegato quindi per fermare l'attenzione sul materiale principale della costruzione: il calcestruzzo faccia vista. La notevole dimensione della curva genera contrasti di luce decisi e capaci di produrre effetti chiaroscurali che danno un compiuto significato architettonico alle facciate. L'attuale configurazione è il risultato di un intervento di ristrutturazione completato nel 2013 dopo il trasferimento del municipio in una nuova sede. Nonostante le nuove funzioni fossero state proposte dagli autori e concordate con la stessa Amministrazione comunale, i successivi lavori hanno comportato evidenti modifiche sull'edificio andando ad alterarne la percezione e i caratteri figurativi originari. In particolare: - su tutti i calcestruzzi a vista è stato eseguito un trattamento coprente con effetto di "intonaco plastificante" che, uniformando le tramature dei casseri e le naturali irregolarità della superficie, ha cancellato qualsiasi traccia del materiale originario; - i nuovi serramenti risultano completamente difformi dagli originari: la vetrata principale riporta in primo piano una lastra unica in vetro riflettente, che mostra appena arretrato un marcapiano di grandi dimensioni in lamiera colore marrone scuro. Ognuna delle vetrate risulta divisa in tre fasce (più stretta al centro, più larghe ai lati) contornate da profili metallici, sempre in colore marrone scuro. Viene oltremodo annullata l'originaria evidenziazione in nicchia dei pilastri circolari; - il grande camino a sezione circolare del fronte principale è stato demolito; - la copertura non è più praticabile; la pavimentazione calpestabile in quadrotte di cemento è stata eliminata e non più riproposta; - la scala esterna sul lato nord ovest è stata sostanzialmente modificata nel disegno, nei materiali e nell'attacco alla quota di partenza; - sono stati inseriti in facciata elementi incongrui (piccoli volumi a falda) e create nuove aperture circolari per le riprese d'aria degli impianti; - gli elementi semicilindrici prefabbricati in cemento a vista, che caratterizzavano le facciate interne, sono stati mascherati da controfoderature piane in cartongesso; - le sistemazioni esterne hanno subito sostanziali modifiche sia nel disegno che nei materiali, con nuovi muri di contenimento, gradinate, fioriere, lastre di pietra in colore grigio scuro in sostituzione del porfido e delle finiture preesistenti in cemento. Sono stati inoltre rimossi gli elementi di filtro e i dislivelli tra l'edificio e la piazza con la fontana di Aldo Rossi.

Notizie storiche

Il Centro civico di Segrate ebbe da subito una notevole fortuna critica con la pubblicazione sulle principali riviste dell'epoca e, nel 1969, l'ottenimento del prestigioso Premio nazionale IN/ARCH. Nella seconda metà degli anni Ottanta, per contingenti necessità di manutenzione avanzate dall'Amministrazione comunale, gli autori disegnarono una sostituzione temporanea dei serramenti originari della facciata principale con nuovi serramenti con sagoma geometrica a losanghe. Tra il 2003 e il 2009 gli stessi Guido Canella e Michele Achilli hanno redatto un progetto di ridestinazione del Centro civico a Scuole d'arte, nel quale riproponevano una vetrata in u-glass analoga per dimensioni e figura a quello originario. Nel 2010, di fronte ai timori di alterazione dell'edificio la Scuola di Architettura Civile del Politecnico di Milano hanno promosso una Petizione per la salvaguardia del Centro civico di Segrate, pubblicata sul sito dell'Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Milano. Nel 2011 l'opera ha ottenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il Riconoscimento dell'importante carattere artistico, ai sensi dell'art. 20 della Legge 633/1941 (Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio). Nonostante questo riconoscimento, tra il 2011 e il 2013 il Centro civico è stato oggetto di un profondo intervento di ristrutturazione realizzato senza il benestare degli autori e in aperta opposizione alla loro volontà, con una sostanziale modifica dell'opera e una falsificazione del suo significato nella storia dell'architettura italiana del secondo dopoguerra. Per ristabilire questo significato nel 2014 viene lanciato un nuovo Appello firmato da sedici tra le principali personalità dell'architettura italiana, tra le quali Paolo Portoghesi, Luciano Semerani, Vittorio Gregotti, e dall'Associazione Do.co.mo.mo. Italia (pubblicato sul sito dell'Ordine degli Architetti di Milano).

Opere d'arte

  • dipinto a colori acrilici su alluminio (ex sala consiliare (oggi auditorium))

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Archivio Guido Canella, Milano - scheda fondo vedi »

Bibliografia

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Credits

Compilatore: Canella, Gentucca (2017)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea