L'intervento si compone di due edifici indipendenti, inseriti nel contesto di un isolato storico del quartiere di Brera - rimasto parzialmente inedificato dopo i bombardamenti del 1943 - che Bellini cerca di ricucire, sia attraverso un attento disegno del piano terra e dei percorsi che lo legano all'intorno, sia mediante il riferimento costante a figure tipologiche come il la corte e il ballatoio. Il corpo di fabbrica su via Madonnina, per esempio, è attestato intorno a un cortile a pianta circolare la cui sagoma è ribadita tanto verso l'interno - con una serrata sequenza di ballatoi in ferro, che si sovrappongono a distribuire le abitazioni ai piani superiori - tanto verso la piccola piazza antistante il complesso, su cui si riflette mediante un improvviso vuoto della facciata, in corrispondenza del secondo e del terzo livello, e gli aggetti di un volume trasparente al piano terra e di un balcone in copertura. Il blocco minore ripropone l'elemento cilindrico, in questo caso trasformato in un'alta colonna in vetro e acciaio verniciato che si attesta in un angolo a segnare l'inizio della prospettiva urbana disegnata dal complesso e sotto cui si colloca l'accesso principale a questo volume. Entrambi i fabbricati usano il medesimo linguaggio materico, giocato sulla bicromia: al rivestimento in lastre di granito per il piano terra, viene contrapposto un intonaco color panna.

Il complesso di via dei Fiori Chiari viene presentato, sulle pagine del volume di Ranzani dedicato alle architetture di Bellini (1996), come interessante esempio dell'attenzione del progettista al contesto storico e urbano, accompagnandone la descrizione tecnica con un significativo rimando a un testo dello stesso Bellini pubblicato nel 1991 sulla rivista internazionale "Town and Design". Nel saggio così accostato al progetto, l'architetto milanese racconta Milano come "una città che tenta di salvare con orgoglio le tracce e il senso della propria storia, che considera i propri monumenti come un patrimonio intangibile e che pure aspira a trasformarsi e a restare viva".

Archivio Mario Bellini, Milano

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio