Visconti Venosta (1238 - 1958)

fondo | livello: 1

Conservatore: Comune di Grosio (Grosio, SO)

Produttore fondoFamiglia Visconti Venosta, Mazzo di Valtellina (sec. XI - sec. XX)

Progetto: Archivi storici della provincia di Sondrio (1994 - 1999)

Storia archivistica: Per il ruolo svolto dalla famiglia prima in ambito valtellinese, e successivamente in Lombardia e in Italia, le memorie qui raccolte rappresentano un patrimonio storico considerevole e certamente meritorio di studi ed analisi più approfondite.

Durante l'opera di schedatura non si sono individuati elementi tali da permettere di tracciare le vicissitudini di questo archivio anteriormente al XVII sec. Per quanto riguarda invece il periodo successivo, sappiamo dagli storici valtellinesi che nel 1620 l'abitazione di Marcantonio Venosta, detto il Grosso, fu incendiata per ritorsione e rappresaglia dalle truppe alleate alle Tre Leghe, essendo stato il Venosta uno degli animatori della rivolta. Non sappiamo tuttavia con certezza se nella distruzione della casa sia stato danneggiato pure l'archivio.

Si deve principalmente a Nicola (1753-1828) il merito di aver analizzato, riordinato e anche "rimpinguato" il carteggio di famiglia. E' lui stesso a ragguagliarci sull'iter di questa ricerca, indicando anche gli archivi consultati, da dove provengono verosimilmente alcuni degli atti qui conservati. "Nel pieno ozio in cui mi trovavo in Grosio, dopo il mio ritorno da Roma, nel settembre del 1780, ripassando le carte dell'archivio domestico mi nacque la curiosità di conoscere i nomi del bisavolo, trisavolo ecc. e poi quelli degli ascendenti più remoti ed in seguito quelli delle linee collaterali, e così, senza avvedermene, e quasi non volendo, mi trovai in un vasto mare che per sortirne ci volle una pazienza ed una assiduità di travaglio che non meritava certamente la cosa, e che preveduta forse non l'avrei intrapresa. Mi convenne scorrere le imbreviature tutte dei vecchi notari, ed erano ben molte, che si conservavano presso diversi particolari in Tirano, Mazzo, Grosio, Grosotto e altrove, in traccia di nomi e di paternità per registrarli con la citazione dell'anno, giorno, notaro e possessore dell'imbreviature dei relativi istrumenti, con un improbo travaglio per due anni, 1781-1782, non avendo omesso indagine per ridurre l'opera alla possibile esattezza ... Più utile è stata l'indagine dei documento onorifici di famiglia derivante dallo stesso stipite di quella degli Avvocati di Amazia nel Tirolo. Ho esaminato l'archivio del Capitolo di Mazzo, il Comunale di Bormio, gli annali dei benedettini di Monte Maria a Burgusio, presso i quali monaci mi trattenni tre giorni nell'agosto 1782" (1).

La ricerca di Nicola fu quindi prettamente di natura genealogica ma con la sua metodicità e competenza contribuì certamente a mettere ordine negli atti conservati, integrando i periodi più lacunosi con nuove acquisizioni documentarie.

Benché la famiglia si fosse trasferita prima a Tirano e poi a Milano, l'archivio di Grosio rimase sempre il punto di confluenza delle memorie da conservare ed ebbe un notevole incremento anche nel corso dell'800, specialmente per opera di Giovanni (1831-1907), fratello del marchese Emilio, al quale toccò in eredità la villa di Grosio. Per completare le vicende dell'archivio dobbiamo segnalare alcune iniziative che, in epoca recente, ne hanno intaccato la sua integrità.

Nel 1968, la marchesa Margherita Pallavicino Mossi ved. Visconti Venosta ed ultima discendente della famiglia, consegnava all'Archivio di Stato di Sondrio parte del fondo membranaceo (513 pergamene) e un migliaio di fascicoli (secc. XIII-XX) (2). La stessa lasciava poi per testamento al comune di Grosio la villa con la parte rimanente dell'archivio. Non sappiamo con quali criteri sia stata effettuata questa divisione, sta di fatto che a seguito di ciò le varie serie risultano smembrate ed incomplete.

Occorre inoltre segnalare come, durante il Progetto Archidata, parte della documentazione relativa all'amministrazione del Terziere Superiore sia stata estrapolata ed aggregata all'archivio comunale di Grosio. Non dobbiamo dimenticare che vari membri dei Venosta furono Cancellieri di Terziere e che, per questo motivo, carteggi e registri pertinenti a quella amministrazione furono impropriamente conservati presso i documenti della famiglia.

Stato di ordinamento dell'archivio.

Nel corso dell'attuale schedatura si è riscontrato, oltre all'intervento di riordino operato da Nicola (1753-1828), anche una classificazione parziale effettuata nel corso del 1800 probabilmente per mano di Giovanni (1831-1907). Tale ordinamento, benché sommario, veniva purtroppo compromesso a seguito di un trasferimento provvisorio effettuato per motivi di sicurezza durante l'evacuazione del paese nel corso dell'alluvione del 1987.

La metodologia dell'ordinamento non è univoca ma tiene conto dell'impostazione seguita in precedenza. Per il fondo membranaceo si è usato il metodo cronologico, per gli autografi e la corrispondenza si è applicato il metodo alfabetico.

L'enucleazione del titolario si rifà ad una preesistente suddivisione per singoli personaggi.

Per l'impostazione del lavoro ci si è attenuti a quanto concordato con la Soprintendenza Archivistica per la Lombardia. Le schede sono state redatte seguendo l'ordine dell'inventario sommario redatto in precedenza dal sig. Pierino Rinaldi(3).

1. Cfr. Ugo CAVALLARI (a cura), "Memorie spettanti alle famiglie Venosta di Valtellina e ai signori di Mazia di Venosta", Sondrio, Società Storica Valtellinese, 1958, p.3.

2. Cfr. Gaetano P. SCARLATA, "L'archivio di Stato di Sondrio", Sondrio, 1968, p. 53.

3. Cfr. GROSIO, VV, Inventario 1990

Notizie di intervento

Inventario prodotto nell¿ambito del ¿Progetto Archivi storici della provincia di Sondrio¿ (1994-1996). Finanziamento: L 158/91, art. 16, e ¿Piano di ricostruzione e sviluppo della Valtellina¿, punto 5.3.3, approvato dal Consiglio regionale della Lombardia il 19 marzo 1992; soggetto attuatore: Consorzio Archidata; comitato di coordinamento: Andreina Bazzi (Soprintendenza Archivistica per la Lombardia), Roberto Grassi (Regione Lombardia), Marina Maxenti (Provincia di Sondrio), Loris Rizzi (Direttore tecnico Consorzio Archidata); inventariazione a cura di Gabriele Antonioli su schedatura effettuata nel corso del ¿Progetto Archidata¿ (1986 1990); coordinamento: Domenico Quartieri; edizione cartacea © Consorzio Archidata, Milano 1996. Conversione dei dati dal formato Sesamo.rls al formato Sesamo.ses: Saverio Almini (2003). Adattamento per la pubblicazione nel sistema PLAIN: Paola Ciandrini (2004).

Compilatori
Gabriele Antonioli 1996

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