Comune di Monza - Fondo Repubblica cisalpina (1787 - 1846)

fondo | livello: 1

Conservatore: Comune di Monza. Archivio storico civico (Monza, MB)

Produttore fondo

Progetto: Comune di Monza: fondo detto della Repubblica Cisalpina (1992 - 1994)

Consistenza: bb. 217

Storia archivistica: Il patrimonio archivistico del Comune di Monza è formato da un complesso documentario che abbraccia un ampio spazio temporale che va dal 1495 ad oggi.
Gli atti sono ripartiti in due diversi periodi: 1495-1870 e 1871-1954. Dal primo periodo è stata stralciata la documentazione relativa agli anni 1796-1831 a cui si è aggiunto un piccolo nucleo di documenti che precedono e seguono questi anni.
Questa sezione d' archivio, comunemente denominata "della Repubblica Cisalpina", è costituita da 224 cartelle ed è stata depositata presso la Biblioteca intorno al 1928.
Sono qui raccolti in realtà non solo gli atti riguardanti il periodo della prima e della seconda Repubblica Cisalpina ma anche quelli relativi alla riconquista austriaca (1799-1800), alla Repubblica italiana (1802-1805), al Regno d' Italia (1805-1814) e al primo periodo del Regno Lombardo-Veneto (1815-1831). Non si tratta comunque dell' intera documentazione riguardante gli anni 1796-1831 perché parte degli atti è andata sicuramente perduta nell' incendio che nel 1921 colpì i locali della vecchia sede comunale di via Piermarini.
L' archivio cosiddetto della "Repubblica Cisalpina" più precisamente consta di 217 cartelle che raccolgono 4.034 unità archivistiche. Oltre a questi documenti sono depositati presso lo stesso fondo come appendice anche 7 cartelle di documenti sparsi (principalmente di età moderna) che precedono e seguono questo periodo non oggetto di questo intervento.
Si ha notizia di un primo parziale ordinamento delle "carte di spettanza della Repubblica cisalpina" operato dal prof. Giuseppe Riva in occasione del "Primo congresso e mostra sistematica del Risorgimento" tenutasi a Milano nel 1906 (1). La biblioteca civica di Monza ha anche recentemente acquisito un cofanetto in legno contenente le schede del Riva. Intorno al 1928 l' archivio "della Repubblica cisalpina" viene depositato presso la Biblioteca.
Con il riordino operato all'inizio degli anni settanta a cura di Graziella Comina e di Maria Luisa Crosio (2) la documentazione è stata suddivisa in due grandi partizioni:
- documenti di carattere locale (166 cartelle)
- leggi (51 cartelle).
I documenti di carattere locale a loro volta sono stati poi suddivisi in 23 classi, le leggi in 11.
E' evidente che questa suddivisione non rispecchia una possibile partizione originaria dei documenti. Gli atti d'archivio sono stati suddivisi secondo le voci che riprendevano le principali "competenze" attribuite alla comunità locale di Monza.
Nel 1976 è stato compilato, a cura di Marco Mantovani, un "Regesto degli atti d'archivio", che riporta in maniera ancora largamente sommaria gli affari trattati, tentando una "classificazione o soggettazione" dei temi contenuti nei fascicoli. In realtà è un indice riferito in modo approssimativo al contenuto dei fascicoli conservati nelle singole cartelle.
La struttura dell'archivio risulta pertanto così suddivisa:

Documenti di carattere locale
1. Acque e strade (6 cartelle)
2. Amministrazione ed organizzazione d' ufficio (14)
3. Beneficenza (2)
4. Beni comunali e nazionali (3)
5. Censo (7)
6. Certificati (7)
7. Cimiteri (1)
8. Commercio e libere professioni (6)
9. Culto (3)
10. Finanza (3)
11. Giustizia (2)
12. Istruzione pubblica (2)
13. Militari-coscrizione (28)
14. Militari-fazioni (45)
15. Militari-Guardia nazionale e civica (2)
16. Miscellanea (2)
17. Polizia (8)
18. Prestito forzato (1)
19. Sanità (2)
20. Stato civile (2)
21. Teatro-Spettacoli (2)
22. Vettovaglie (14)
23. Austro-Russi (4)

Leggi
1. Acque e strade (1)
2. Censo e finanza (3)
3. Commercio (1)
4. Culto (1)
5. Feste (1)
6. Ministero di giustizia (3)
7. Ministero della guerra (4)
8. Ministero dell' interno (27)
9. Polizia (1)
10. Sanità (8)
11. Beni nazionali (1)

All' interno delle singole classi i fascicoli sono disposti in ordine cronologico.
La prima grande suddivisione non è tuttavia sempre coerentemente applicata dal riordinatore; nella partizione documenti di carattere locale sono spesso presenti infatti leggi, notificazioni, proclami, circolari delle autorità centrali; viceversa nella partizione delle leggi sono compresi anche documenti emanati dal comune.
La stessa suddivisione dei documenti tra le diverse classi presenta poi numerose forzature e collocazioni discutibili; capita inoltre che gli stessi atti possono ritrovarsi anche in classi diverse.
Una notevole disomogeneità di trattamento degli atti è poi riscontrabile nella fascicolazione. Accanto a fascicoli contenenti atti singoli o comunque documenti legati tra di loro erano presenti infatti fascicoli con oggetti del tutto generici che contenevano un gran numero di documenti assolutamente eterogenei.
Nel corso dei lavori di questo inventario la duplice partizione generale e le classi sono state mantenute quali erano. Non sembrava infatti opportuno operare ulteriori suddivisioni, mentre era inopportuno riordinare la documentazione col metodo storico sistematico, cioè sulla base degli uffici produttori in assenza di strumenti archivistici quali: il repertorio degli atti d'archivio, l'elenco dei fascicoli, i registri di protocollo. Inoltre un riordino radicale della documentazione, secondo il criterio per settori di provenienza, avrebbe comportato il completo rifacimento della struttura della documentazione d' archivio e di conseguenza l' impossibilità di recuperare, per i motivi già anticipati, i documenti segnalati nel lavori di ricerca storica.
Preclusa quindi la strada del riordino generale vero e proprio è stato necessario operare la nuova inventariazione senza modificare la preesistente collocazione in fascicoli.
E' sata realizzata pertanto un' approfondita schedatura accompagnata dagli indici di nomi di persona, istituzioni, luoghi. Per questo l' intervento ha puntato alla valorizzazione dei dati contenuti nel fascicolo esistente accrescendo il numero delle informazioni afferenti alle schede del fascicolo originario, determinando così l' aumento della qualità e della quantità di descrizioni e di oggetti.
Nell' inventariazione e nella schedatura analitica, che con questo inventario presentiamo, si è voluto esprimere, in maniera completa, la descrizione dell'oggetto del fascicolo così come esposto nelle linee della "Guida operativa per l'ordinamento e l'inventariazione degli archivi storici di enti locali". Inoltre la stesura dell'inventario è stata possibile grazie all'utilizzo del programma Sesamo predisposto dalla Regione Lombardia.
In conclusione la struttura dell' archivio, in seguito al nostro intervento, è dunque rimasta sostanzialmente intatta. Quando si è proceduto a riunioni e suddivisioni dei fascicoli originari, queste operazioni sono state sempre segnalate, riportando nell' area note la collocazione originaria e si sono sempre limitate all' ambito della cartella e quindi al mantenimento dell' ordinamento cronologico.
L'intervento, operato in stretto contatto con la Soprintendenza archivistica, portava alla redazione del nuovo inventario nel maggio del 1995. (3)
- - - - - - - - - -
Note
1. cfr. G. Riva, Saggi critici e narrativi di storia monzese, Monza Tipo-Litografica Operaia, 1910).
2. cfr. M. Crosio "Così, come si trova ora l'A.C., non permette però ancora la consultazione al pubblico, in quanto vari argomenti sono mescolati nelle varie cartelle. E' necessario pertanto riunire i singoli argomenti, creando i cosiddetti "Fondi", i quali, in base ai criteri archivistici, dovrebbero essere nelle linee generali (almeno per ora): 1) Albinaggio, 2) Annona, 3) Araldica, 4) Celebrazioni pubbliche, 5) Censo (Finanze) , 6) Commercio, 7) Culto, 8) Estimo (che potrebbe eventualmente rientrare nel Censo), 9) Fazioni, 10) Giustizia, 11) Leggi (decreti), 12) Luoghi Pii, 13) Sanità, 14) Strade e Acque; 15) Uffici (Amministrazione generale, Ufficio di polizia, etc. Infine una eventuale raccolta di Cimeli e un fondo miscellaneo" (relazione sui lavori svolti 10 marzo 1973). Successivamente la Crosio operava la distinzione di alcuni "Fondi" in documenti di carattere locale e leggi: "Tale collocazione non è pero definitiva,in quanto è bene, per maggiore chiarezza ai fini della consultazione, una più specifica suddivisione dei documenti, dato e considerato il loro particolare contenuto [esempio: il fondo "Culto" è da suddividere in culto locale (distretto di Monza) e culto generale in base alle disposizioni del governo centrale; così il fondo "Sanità" in locale e generale come il precedente, e ancora il fondo "Fazioni militari", "Polizia", etc.) in quanto ciò risulta più utile, e pratico e rapido, agli effetti di studi monzesi, o di interesse storico-culturale più vasti, data la ricchezza e il valore del contenuto dell'archivio" (relazione sui lavori svolti 25 maggio 1974). I due documenti sono conservati nell'Archivio della Biblioteca civica di Monza.
Lo scopo principale del lavoro era quello di reperire una serie di documenti utili per la realizzazione di alcune tesi e per la redazione della Storia di Monza e della Brianza edita in quegli anni. L'intervento infatti non produsse alcun inventario ma solo schede descrittive di singoli documenti. Il lavoro inoltre non fu portato a compimento ma fu interrotto nel 1974.
3. Cfr. Lettera di approvazione della Soprintendenza archivistica della Lombardia in data 8 maggio 1995 (Archivio della Biblioteca civica di Monza).
- - - - - - - - - -
Notizie di intervento
L' inventario è opera della CAeB (Cooperativa archivistica e bibliotecaria) ed è stato realizzato da un gruppo di lavoro composto da Angela Assante, Claudio Minoia, Paolo Pozzi, Giorgio Sassi. L' indicizzazione è stata curata da Angela Assante. Paolo Pozzi ha diretto l' intervento in collaborazione con il dott. Giustino Pasciuti della Biblioteca civica di Monza.
Si ringrazia la dott.sa Andreina Bazzi, Soprintendente archivistico per la Lombardia, per gli utili consigli relativi all' impostazione generale dell' inventario.
Il progetto di inventariazione del fondo è stato inserito a cura del Servizio biblioteche e beni librari e documentari della Regione Lombardia all' interno del Piano dei contributi a favore degli degli archivi degli enti locali (art. 4 legge 14.12.1985, n. 81).

Bibliografia:
- Feroleto 1986 = Feroleto Anna L' archivio del Comune di Monza, in "Storia in Lombardia", 1986, n. 1. pp. 207-211 1986

Compilatori
Paolo Pozzi, Archivista
Angela Assante, Archivista
Giorgio Sassi, Archivista
Claudio Minoia, Archivista

espandi | riduci

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).