Carteggio Medardo Rosso - Felice Cameroni (1889 giugno - 1892)

fondo | livello: 1

Conservatore: Comune di Milano. Biblioteca archeologica - Biblioteca d'arte - Centro di alti studi sulle arti visive - CASVA (Milano, MI)

Produttore fondoRosso Medardo (Torino, 1858 - Milano, 1928)Cameroni Felice (Milano, 1844 - Milano, 1913)

Progetto: Comune di Milano. Biblioteca d'arte - Biblioteca archeologica - Centro di alti studi sulle arti visive - CASVA: carteggio Medardo Rosso - Felice Cameroni (2008 - 2009)

Consistenza: 54 lettere

Contenuto: Il carteggio, quasi del tutto inedito (1), fornisce informazioni fondamentali per la vita e l'opera di Medardo Rosso, ma anche per la storia dell'arte in generale. Per ogni altra considerazione di carattere storico- artistico si rimanda agli studi di Paola Mola; in questa sede si vuole solo sottolineare il fatto che queste poche lettere rappresentano l'unica testimonianza dell'intercorso rapporto tra Felice Cameroni e Medardo Rosso e del ruolo determinate che ebbe il pubblicista milanese nella formazione artistica dello scultore.

Le lettere, come sopra accennato, sono quasi tutte scritte da Medardo, ad eccezione della minuta di un vaglia telegrafico della somma di 120 franchi ordinato da Cameroni in favore di Rosso, di una lettera (una minuta o un originale non spedito) di Cameroni a Edmond De Goncourt (ROSSO 17), di una minuta di Cameroni scritta sul retro di un originale del suo interlocutore (ROSSO 48) indirizzata a Rosso e della breve missiva "Tu stesso confessi d'essere uno sfacciato" (ROSSO 45). Si trova inoltre qui conservata una lettera di Paul Alexis a Medardo Rosso in lingua francese che fu allegata dall'artista ad altra lettera inviata a Cameroni (ROSSO 26) e la dichiarazione di avvenuto pagamento rilasciata da Giovanni Strada a Cameroni per i lavori di fusione effettuati per lo scultore (ROSSO 34).

Le lettere di Medardo sono ricche di informazioni e notizie sulla vita che egli condusse a Parigi negli anni 1889 - 1891; in particolare descrisse i progressi del proprio lavoro d'artista, i rapporti con i personaggi conosciuti (i nomi illustri più volte citati sono Emile Zola, Paul Alexis, Edmond De Goncourt, Carlo Romussi, Enrico Cernuschi, Michaly Munkàcsy, Ferdinand Barbedienne, Lucio Rossi, Richard Barabandi, Luigi Gualdo), le commissioni ottenute, le esposizioni effettuate o previste (si vedano le lettere ROSSO 3, ROSSO 10, ROSSO 22; ed anche quelle nelle quali Rosso racconta dei primi contatti con Goupil, ROSSO 31 e ROSSO 32), le difficoltà incontrate nell'esecuzione del proprio lavoro soprattutto per quanto riguarda la fusione dei bronzi (si vedano ROSSO 8, ROSSO 31, ROSSO 32, ROSSO 33, ROSSO 35, ROSSO 37, ROSSO 40).

Tutto il carteggio è dominato da un tema che fa da filo rosso e che fornisce anche una lettura dei motivi che portarono alla rottura tra i due amici, cioè quello del notevole debito economico dello scultore nei confronti del Cameroni (si veda la nota dei debiti compilata dal Rosso ROSSO 16). La questione è accennata in quasi tutte le lettere e più di una volta Rosso chiede un ulteriore prestito di denaro all'amico (ROSSO 5, ROSSO 22).

Note:

(1) Si ricordano ancora una volta gli scritti di Paola Mola che pubblicò due lettere di Medardo nel 1977 (Paola Mola, "Medardo Rosso: due lettere a Felice Cameroni" in "Es" n. 6, Napoli gennaio - aprile 1977, pp. 121 - 126) e altre 7 nel 1979 nel catalogo della mostra monografica presso il palazzo della Permanente di Milano (si veda in bibliografia).

Storia archivistica: Il carteggio tra Medardo Rosso e Felice Cameroni proviene sicuramente dall'archivio personale di Felice Cameroni, che lasciò, da testamento olografo del 13 gennaio 1907 (depositato dall'esecutore testamentario Carlo Bozzi presso il notaio Riccardo Piazzi di Milano e da questi pubblicato il giorno 7 gennaio 1913) libri, lettere e manoscritti al medico e amico Lorenzo Ellero.

In questa sede non è stato possibile ricostruire le vicende che hanno portato questo nucleo documentario alla Biblioteca d'arte del Castello; è certo che esse si trovano presso questo istituto sicuramente dal 1972, anno in cui vennero per la prima volta viste da Paola Mola, che studiandole e pubblicandole ne rese nota l'importanza fondamentale per lo studio dell'opera di Medardo Rosso e della storia dell'arte italiana. Esse sono infatti l'unica testimonianza del rapporto di amicizia tra Medardo Rosso e Felice Cameroni, cominciato a Milano probabilmente già dai primi anni Ottanta dell'Ottocento e conclusosi a Parigi tra il 1891 e il 1892 (per ogni approfondimento si rimanda al saggio di Paola Mola nel catalogo della mostra monografica del 1979 presso il palazzo della Permanente a Milano). Un altro riferimento cronologico relativo all'acquisizione del fondo (1) è quello dedotto dalla segnatura attribuitagli, F. 360: essa risale con ogni probabilità agli anni tra il 1959 - 1960, si trova infatti tra due volumi con i numeri di carico rispettivamente 32780 e 32947 acquisiti nel 1959. Il carteggio potrebbe anche provenire dalla Biblioteca Sormani, che ebbe sede dal 1914 al 1955 presso il castello Sforzesco e nel dopoguerra cedette alcuni manoscritti d'arte alla Biblioteca del Castello (2). Prima del presente intervento il fondo era privo di strumenti di corredo.

Si vuole qui citare anche il breve cenno che Paolo Tortonese fece nella sua edizione dello scambio epistolare tra Felice Cameroni ed Emile Zola alle carte del Cameroni lasciate a Lorenzo Ellero: "Tra gli amici personali, infine, va ricordato Lorenzo Ellero, medico, psichiatra e sociologo, che lo assistette soprattutto negli ultimi anni della malattia nervosa, e che ricevette in eredità la sua biblioteca e le sue carte, più tardi purtroppo disperse" (3).

Note:

(1) La verifica di questo dato è stata effettuata grazie al suggerimento della dott.ssa Nicoletta Serio.

(2) Anna MAria Rossato, La "Comunale" di Milano. Distruzione e rinascita di una biblioteca, in Le biblioteche e gli archivi durante la seconda guerra mondiale. Il caso italiano, a cura di Andrea Capaccioni, Andrea Paoli, Ruggero Ranieri, Bologna 2007, pp. 305 - 324.

(3) Cameroni e Zola: lettere, a cura di Paolo Tortonese, Centre d'Etudes Franco-italien Universités de Turin et de Savoie, Ginevra 1987, p. 25.

Criteri di ordinamento:

Le lettere sono conservate in volume rilegato ciascuna inserita in una busta. Tutte le lettere sono prive delle buste originali e molte non sono datate. Le pochissime lettere di Cameroni sono minute mentre quelle di Rosso originali; qualche dubbio rimane per la lettera che Cameroni indirizza con ogni probabilità a Edmnond de Goncourt poiché firmata in chiusura. La lettera di Paul Alexis per Medardo fu allegata dallo scultore ad una lettera inviata a Cameroni qualche giorno dopo il 3 dicembre 1889 (si veda la scheda relativa dove si dà conto della nota di Medardo a margine di un foglio della lettera). La dichiarazione di Giovanni Strada di avvenuto pagamento per la fusione di alcuni bronzi da inviare a Parigi fu sicuramente rilasciata a Cameroni.

In epoca non accertata le lettere furono numerate da 1 a 52, la numerazione fu indicata a matita nell'angolo in alto a destra del primo foglio; a tale numerazione non corrisponde però alcun ordinamento, essa sembra infatti essere stata assegnata casualmente.

Alcuni fogli presentano delle sottolineature a matita a margine del testo, sicuramente non coeve. Nel presente intervento si sono schedate 54 unità poiché sono stati considerati separatamente il supposto "post scriptum" (ROSSO 12) alla lettera A Felice Cameroni: "Fammi il piacere di dirmi se Romussi" (ROSSO 11) e la minuta di Felice Cameroni scritta su un originale di Rosso (ROSSO 48).

Criteri di ordinamento:

Le lettere sono state ordinate cronologicamente. La successione temporale di quelle non datate è stata stabilita grazie allo studio svolto da Paola Mola, basato sui contenuti e la sequenza degli eventi descritti da Medardo. Per ciascuna missiva si è fornito un regesto dettagliato dei contenuti, corredato da un elenco dei personaggi citati.

Nel titolo delle schede di ciascuna lettera compare solamente il destinatario se la corrispondenza è tra Rosso e Cameroni, seguito dall'incipit della lettera tra virgolette (es. A Felice Cameroni: "Ricevo ora la tua e ti ringrazio. Non sto a dirti altro", A Medardo Rosso: "Ho nel sangue una inquietante tendenza a far tutto il bene che posso"). Si sono invece indicati sia destinatario che mittente quando si tratti di lettere per o da terzi (es. A Edmond De Goncourt da Felice Cameroni: "Cher Monsieur").

Bibliografia:
- Caramel 2004 = Luciano Caramel (a cura di), Medardo Rosso. Le origini della scultura moderna, Catalogo della mostra (Rovereto, MART e Torino, GAM, 2004)
- Mostra di Medardo Rosso (1858 - 1928) = Catalogo della mostra monografica allestita a Milano nel 1979 presso il Palazzo della Permanente
- Tortonese 1987 = Cameroni e Zola: lettere, a cura di Paolo Tortonese, Centre d'Etudes Franco-italien Universités de Turin et de Savoie, Ginevra, 1987

Compilatori
Paola Bianchi, Archivista

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