Consorzio della Misericordia di Serina (1342 - sec. XIX)

Sede: Serina

Progetto: Archidata

Il consorzio della Misericordia nasce per opera di Zambone Carrara nel 1342 come ospedale annesso alla chiesa di Santa Margherita di Serina.
Non potendo indicare con certezza quali funzioni avesse al suo nascere e quando si trasforma in consorzio della Misericordia, si può dire solo che, dalla seconda metà del XV secolo, si configura come un vero e proprio organismo autonomo a carattere assistenzale.
Il consorzio è retto da un numero variabile di sindaci laici, i reggenti, di cui due vengono rinnovati ogni anno dalla comunità di Serina, in modo da garantire sempre la presenza di sindaci anziani e giovani. E' consuetudine, al cambiamento delle cariche, compilare un inventario di tutti i beni mobili ed immobili appartenenti al consorzio, in modo che i sindaci nuovi, prendendo atto di ciò che è stato fatto fino a quel momento, non si trovino nella situazione di dover rispondere delle passate gestioni amministrative.
Numerosi sono i compiti dei sindaci: oltre a quello di occcuparsi di Serina, spetta loro amministrare il patrimonio dell'ente, rappresentare legalmente il consorzio sia nei negozi giuridici che nelle controversie con i debitori, conservare i libri e le scritture contabili, presiedere al funzionamento, insieme al canevaro, della caneva del consorzio. Il patrimonio proviene per la maggior parte da vendite di censi, livelli, affitti pervenuti al consorzio attraverso le eredità e i legati dei benefattori di Serina, ed è amministrato da un cassiere, che ha il compito, di riscuotere annualmente le rendite, e da un cancelliere, a cui spetta la tenuta delle scritture contabili.
Dalla seconda metà del XV secolo il consorzio si occupa anche della vendita di generi alimentari di prima necessità e a tale scopo viene incaricato il canevaro, eletto, come gli altri, dalla comunità di Serina e responsabile dell'amministrazione della propria caneva.
L'attività del consorzio continua, senza sostanziali cambiamenti, fino a tutto il XIX secolo, anche dopo aver preso, in seguito a mutamenti politici e istituzionali, il nome di congregazione di carità ed aver unito alla funzione assistenziale quella educativa.