Comune di Frascarolo (sec. XIV -)
Sede: Frascarolo
Tipologia ente: ente pubblico territoriale
Progetto: Comune di Frascarolo
Per ulteriori approfondimenti consultare la sezione Istituzioni storiche.
Comune di Frascarolo, sec. XIV - 1707
Frascarolo deriva il suo nome dalle copiosissime foreste che esistevano un tempo nel territorio, come diminutivo di Frascarium, ovvero boschetto di cespugli, o dal tipo di capanni, specialmente per pescatori, riscontrabili sulle rive del Po, oppure anche dalle antiche abitazioni formate di rami e coperte di foglie. Il paese sorge nella parte più meridionale della Lomellina, a brevissima distanza dalla riva sinistra del Po, in posizione strategicamente rilevante. Già in età romana probabilmente esisteva qualche forma di insediamento, come dimostrano i numerosi ritrovamenti archeologici rinvenuti in tutta la zona.
E' nominato per la prima volta in un documento datato 924, con il quale Ogglirio, vescovo di Lodi, investe il conte Alberico e il fratello Aldramano di alcune terre, tra le quali compare anche Frascarolo in Lomellina. Nel diploma di Federico I dell'8 agosto 1164, tra le terre concesse a Pavia, risulta citato anche Frascarolo(1).
Tale concessione verrà rinnovata da Enrico IV nel 1911, da Ottone I nel 1209 e da Federico II nel 1219, 1220 e 1230.
La località è citata nell'elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Frascarolum della contea di Lomellina.
Nel XIII secolo è coinvolta ed in parte distrutta negli scontri tra Pavesi e Milanesi. Nel 1315 Pavia cade in potere dei Visconti, che riorganizzarono il territorio in podestarie, i cui podestà erano eletti dal principe.
Nel 1441 la terra di Frascarolo è concessa da Filippo Maria Visconti in feudo ad Andrea Biraghi. Nel 1447 la contea di Pavia passa agli Sforza(2).
Dopo una breve occupazione da parte del duca di Savoia, durante la Repubblica Ambrosiana, nel 1454, Frascarolo torna al ducato di Milano; nel 1456 Francesco I Sforza rinnova a favore di Giovanni, Pietro, Francesco e Daniele fratelli Biraghi, l'investitura feudale, sostituiti dai Beretta della Torre, a cui il duca Ludovico Maria Sforza permise di ricostruire il castello, distrutto da Facino Cane nel 1404.
Nel 1460 il paese aveva circa 100 case e 500 abitanti.
Nel 1522, il feudo passa ai Gattinara, già infeudati a Valenza e a Sartirana(3).
Le convenzioni sull'uso delle acque del territorio tra i Gattinara e la comunità di Frascarolo furono all'origine di una lite che continuerà per diversi secoli.
Alla morte di Francesco II Sforza, nel 1535, è sottoposta alla dominazione spagnola e rimarrà tale fino al 1707, quando, secondo il trattato di Torino dell'otto novembre 1703, stretto tra il duca Vittorio Amedeo II di Savoia e l'imperatore d'Austria Leopoldo, sarà aggregata al Piemonte.
L'ingresso dello Stato di Milano, di cui il pavese faceva parte, nei domini di Carlo V, non implicò mutamenti profondi. Lo Stato di Milano fu diviso in 9 province, tra cui Pavia, che conservarono i propri ordinamenti e ampia autonomia. Frascarolo è tra le terre vocali, cioè fra quelle che si radunavano in una congregazione per risolvere gli interessi della provincia.
Nel 1566 Frascarolo partecipa, con altri 24 comuni della Lomellina, alla Congregazione Generale del Principato di Pavia che si teneva a Pieve del Cairo, in cui furono definiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo, affidato a cinque sindaci, uno generale, cui competeva specialmente la cura dei rapporti con la città, e quattro provinciali, addetti agli affari delle circoscrizioni e in cui furono sanciti i primi ordinamenti del governo del contado. Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 6 gennaio 1567; sono presenti le 24 comunità, Frascarolo compreso, che avevano diritto di voto.
Gli ultimi feudatari furono i Bellisomi di Pavia, nominati nel 1614, con titolo di marchesi.
Nel 1620 entra a far parte di una delegazione di 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti "Statuti Lomellini". E' inclusa nell'elenco delle terre del Principato di Pavia, come appartenente alla Lomellina, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone nel 1644.
Comune di Frascarolo - Consiglio, sec. XIV - 1707
Frascarolo è amministrata dal Magnifico Consiglio Generale della Comunità, composto dai capi di casa, detentori di proprietà fondiarie nel comune. Il Consiglio Generale si riuniva una volta all'anno, delegava la conduzione degli affari del comune a pochi deputati che formavano il Consiglio, composto dal podestà o giudice e da due consoli, che venivano rinnovati ogni anno. I due consoli, a volte chiamati anche sindaci, rappresentavano uno il popolo e l'altro la nobiltà. Queste solenni adunanze si tenevano in castro veteri, il castello della comunità. Ai convocati interveniva il cancelliere, che sottoscriveva ogni deliberazione. L'esattore, era preposto, con appalto, all'esazione dei dazi e alla fine di ogni anno doveva rendere conto del suo operato al consiglio.
Comune di Frascarolo, 1707 - 1796
Il 23 febbraio 1707 è pubblicato l'editto che annuncia lo scorporo della Lomellina dallo Stato di Milano.
Nella relazione del primo novembre 1707 dell'Intendente Generale di Alessandria Gian Battista Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomellina dal duca di Savoia, Frascarolo contava 700 anime, il feudatario è il marchese Giovanni Bellisomi, abitante in Milano. Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, fa parte della Provincia di Lomellina di cui Mortara è il capoluogo; riconfermato nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749, il manifesto senatorio del 1759 lo include nel primo cantone della Lomellina, come il censimento delle province del 15 settembre 1775. La riforma del 6 giugno 1775 stabilisce nuovi ordinamenti per l'amministrazione pubblica dei comuni. Gli organi del governo centrale sono le Intendenze, le Prefetture e Sottoprefetture, l'Ufficio di Insinuazione. Frascarolo dipende dall'Intendenza di Alessandria, dalla Prefettura di Mortara, le tappe di riferimento dell'Ufficio di Insinuazione sono quelle di Mede e di Valenza.
Le Intendenze, istituite con patente del 12 maggio 1686, da Vittorio Amedeo II, avevano come compito principale di occuparsi delle imposte ducali e militari, e dal 1723, con Il regolamento delle Province o sia Dipartimenti per le Intendenze e Prefetture nei Stati di Sua Maestà al di qua del mare, anche di approvare i bilanci, verificare le imposizioni fiscali, ordinarne la distribuzione e ripartizione, procedere alle misure generale per il rinnovo del catasto, il cosiddetto ' catasto sabaudo', le cui operazioni inizieranno in Lomellina nel 1759 per concludersi nel 1761, ordinare le riparazioni degli argini dei fiumi e far mantenere in buono stato le strade e i ponti; gli Intendenti erano i conservatori delle regie gabelle, giudici e conservatori dei boschi e delle selve, a loro dovevano essere fatte le consegne delle risaie. Dipendevano dalla Direzione Generale delle Finanze dello Stato. I Prefetti, istituiti con manifesto senatorio del 1770, per amministrare la giustizia, come giudici di prima istanza nelle cause sia civili che criminali, dovevano legalizzare gli istrumenti, le scritture e tutti gli atti eseguiti da notai o da pubblici dipendenti.
La loro nomina era sottoposta all'approvazione del Senato di Torino. L'editto di Carlo Emanuele del 28 aprile 1610 aveva stabilito l'Ufficio di Insinuazione dove tutti gli instrumenti e gli atti pubblici dovevano essere trascritti e registrati. Era fatto obbligo a tutti i notai, segretari di comunità e magistrati inviare al segretario delle insinuazioni e dell'archivio di tappa, gli strumenti soggetti a tale obbligo. Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 furono attivate le tappe, sedi degli uffici di insinuazione nelle province di nuovo acquisto.
Frascarolo è amministrata dal Consiglio Generale dei capi di casa che elegge i componenti del Consiglio Ordinario, formato da un podestà e due consoli, che dal 1775 prenderanno il titolo di sindaco e consiglieri.
Il sindaco aveva scadenza annuale, poteva ricandidarsi dopo tre anni, rappresentava il pubblico in tutti gli affari e interessi comuni. Il Consiglio Ordinario era dotato di un segretario. Le deliberazioni del Consiglio venivano trascritte dal segretario, firmate dagli amministratori secondo il grado di anzianità, autorizzate dall'Intendente. Era compito dei consiglieri controllare la formazione dei causati, gli stati dei cotizzi, i registri delle esazioni i conti dell'esattore, fare in modo che gli archivi, i catasti, i libri di trasporto e tutte le scritture e gli atti comunali fossero ben tenuti, amministrare fedelmente la cosa pubblica, far osservare le costituzioni generali, gli ordini di governo, dei magistrati, degli uffici, vegliare con fermezza e attività alla conservazione del territorio, del registro e dei diritti comunali, di cooperare alla salute pubblica e tranquillità.
Il segretario comunale, che era anche giudice di più terre, veniva eletto dal Consiglio Ordinario e approvato dall'Intendente, doveva essere notaio, veniva pagato dalla comunità, assisteva a tutte le adunanze dei consigli, stendeva le deliberazioni e gli atti del consiglio, seguiva il carteggio comunale, conservava gli archivi, esperiva i mandati, faceva il riparto dei carichi reali e personali, redigeva i causati, i libri di riscossione per l'esattore, conservava e formava i registri degli incanti, dei parcellari, bandiva appalti, ordinanze e decreti dell'Intendente.
Comune di Frascarolo, 1797 - 1814
Nel 1796 i francesi occupano il Piemonte e l'otto luglio 1797, vi instaurano la Prima Repubblica Cisalpina.
Il comandante delle truppe austro-russe Suwarow Kimnisky, preso possesso di Torino, il 26 maggio 1799, ristabilisce il sistema di governo sabaudo; ma, appena dopo un anno, il 20 giugno 1800, sconfitto, abbandona il Piemonte. I Francesi riprendono il controllo della situazione, conservando il dominio su un territorio che prende il nome di Seconda Repubblica Cisalpina sino al 1802, dal 1802 al 1805 Repubblica Italiana, dal 1805 al 1814 Regno Italico.
Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina stabilisce che il dipartimento dell'Agogna era diviso in 17 distretti o circondari comunali. Mede è capoluogo del terzo distretto e Frascarolo ne fa parte. Nel 1801 sarà incluso nel distretto di Vigevano.
Il decreto del 6 maggio 1802 istituisce le Prefetture nei capoluoghi dipartimentali e le Sotto Prefetture in capoluoghi distrettuali. La legge del 24 luglio 1802 precisa ulteriormente il sistema dell'autorità centrale nelle circoscrizioni territoriali periferiche, imperniato sul Prefetto, Sotto Prefetto e il Cancelliere del Censo nei capoluoghi di cantone. Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806, i comuni sono divisi in tre classi a seconda del numero degli abitanti. Frascarolo è considerato comune di terza classe, nel dipartimento dell'Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto di Mede, sottoposto alla Prefettura di Pavia, alla Sottoprefettura di Mortara, al Cancelliere del Censo di Mede.
In seguito all'istituzione dei comuni denominativi, derivanti dalla fusione amministrativa di due o più comuni, dal 1810 al 1813 Frascarolo è aggregato a Cassina de' Bossi e Torre Beretti. La restaurazione a partire dal 1814 opererà una netta inversione di tendenza in proposito.
In ogni Provincia sono istituite le Direzioni Centrali di Finanze a sostituzione delle Intendenze; il Cancelliere Censuario o Commissario distrettuale, la Municipalità e il Consiglio Comunale sostituiscono le amministrazioni dei pubblici. I compiti delle Direzioni erano strettamente legati al campo amministrativo mentre la giurisdizione sia penale che civile è demandata ai tribunali ordinari. Viene abolito l'Ufficio di Insinuazione e istituita la registrazione degli atti. La Municipalità è formata da un sindaco e due membri, eletti fra i possidenti, è affiancata due volte l'anno, per l'approvazione del conto consuntivo e di quello preventivo da un Consiglio Comunale o Convocato Generale composto da 20 persone fra gli estimati e tutti i capi di famiglia non possidenti, ma iscritti nel registro civico della comune, di età superiore ai 35 anni (legge 6 maggio 1802), che avessero uno stabilimento di agricoltura, industria e commercio e versassero la tassa personale.
Il Consiglio, organo deliberativo del comune, esamina il rendiconto presentato dalla municipalità relativo al precedente esercizio finanziario, nomina i componenti della Municipalità, determina le spese e l'ammontare delle imposte comunali per l'anno in corso. I Consigli si tengono alla presenza del Cancelliere Distrettuale, si rinnovano per un terzo ogni anno.
Le cariche comunali sono elettive, ma nel 1805 lo stato avoca a sé tali nomine (legge 8 giugno 1805) e la carica di sindaco viene attribuita dal Prefetto, il grande interprete dell'opera napoleonica di statalizzazione del territorio. Il Cancelliere Censuario o Commissario Distrettuale rappresenta l'organo dell'amministrazione periferica nella Repubblica Cisalpina, dirama le leggi, i regolamenti, i proclami e ne verifica la pubblicazione, presiede e scioglie i convocati, custodisce i libri censuari del comune, controlla la regolarità delle elezioni dei deputati e dei bilanci comunali, segnala eventuali abusi, funge anche da segretario nei comuni di terza classe, deve essere o notaio, o dottore, o ingegnere o pubblico agrimensore, non può essere affittuario o agente di nessun possessore sottoposto al suo distretto ed è remunerato direttamente dalle comunità. Il Cancelliere è inoltre tenuto a scegliere la sede per la collocazione dell'archivio e dei suoi uffici. Nel 1786 i salari dei cancellieri sono trasferiti alle casse provinciali. Alla dipendenza dei municipi è istituita la Guardia Nazionale con funzioni di tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico, composta da cittadini tra i 18 e i 50 anni e distribuita in compagnie, battaglioni e mezze brigate, con l'affidamento alla municipalità della nomina dei graduati.
Comune di Frascarolo, 1814 - 1859
Il 7 ottobre 1814 Vittorio Emanuele emana il Regio Editto per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal Senato di Piemonte; il territorio è ripartito in divisioni, province, mandamenti, comunità; ogni comunità ha una propria amministrazione. Frascarolo fa parte della Divisione di Novara, della Provincia di Mortara, del Mandamento di Mede. Le regie patenti del 1815 stabiliscono che la nomina del sindaco è attuata dall'Intendente.
Per mezzo del Regio Editto del 10 novembre 1818, portante una nuova Circoscrizione Generale delle Province dei Regi Stati di Terra Ferma, Frascarolo è inserita nel Mandamento di Mede, nella Provincia di Lomellina, che per la prima volta nella storia unisce l'intera regione sul piano amministrativo; l'Intendenza di Lomellina ha sede a Mortara; il magistrato di Appello di Casale, gli uffici di Insinuazione, Ipoteca e Posta a Mede. Le Regie Patenti del 1826 stabiliscono nuove norme per l'elezione dei consiglieri e dei segretari delle comunità.
L'Intendenza di Lomellina conserva le prerogative e i compiti stabiliti dalle regie costituzioni del 1770.
I Conservatori del Censo (1815 - 1859) stabiliti in ogni capoluogo di Mandamento, di nomina governativa, eseguono le operazioni di estimo e catasto, formano i ruoli delle imposte dirette, del servizio di leva, e delle somministrazioni militari, sono i custodi dei libri censuari, dei trasporti d'estimo. Con Regio Editto del 12 luglio 1814 vengono ristabiliti gli archivi di insinuazione e con manifesto camerale del 1 luglio 1816 le tappe di insinuazione. L'amministrazione comunale è formata dal Consiglio Ordinario o Consiglio Delegato e dal Consiglio Comunale. Il Consiglio Ordinario è composto dal sindaco, dal vicesindaco, da due consiglieri e dal segretario. II sindaco è capo dell'amministrazione comunale e agente di governo, scelto tra i consiglieri comunali che dimorano nel comune, forma le liste degli elettori, presiede alle adunanze del Consiglio, convoca i consiglieri, rende conto al consiglio della gestione economica e morale del comune, nomina e licenzia gli agenti e i salariati del comune, spedisce gli affari del comune, ne custodisce il sigillo, autentica gli atti non notarili, provvede alla buona tenuta del protocollo, dei registri e dell'archivio, procede con l'assistenza di due consiglieri agli incanti e alla stipula dei contratti, rappresenta il comune in giudizio, promuove e fa eseguire le deliberazioni comunali. La durata della carica è triennale soggetta a riconferma, il giuramento avviene davanti all'Intendente. Il vicesindaco presta assistenza al sindaco e ne fa le veci in caso di sua assenza, rimane in carica un anno, come i due consiglieri, ed è scelto dal sindaco tra i consiglieri comunali.
Il Consiglio Ordinario nel 1849 assumerà il nome di Consiglio Delegato e sarà sostituito nel 1859 dalla Giunta Municipale. Il Consiglio Comunale o Duplice Consiglio è composto da 20 consiglieri, compreso il Consiglio Ordinario, eletti tra i maggiori imposti nel ruolo delle contribuzioni dirette, si riunisce due volte all'anno, nella tornata di primavera e di autunno, elegge i consiglieri del Consiglio Ordinario, delibera il bilancio comunale, forma le liste delle contribuzioni, esamina il conto consuntivo dell'anno precedente.
Alla dipendenza dei Municipi viene organizzata la Milizia Comunale, nata in periodo francese come Guardia Nazionale, detta anche Milizia Nazionale, in Piemonte prese il nome di Milizia Comunale.
Comune di Frascarolo, 1859 - 1950
La legge comunale e provinciale del 23 ottobre 1859 riprende i caratteri della precedente normativa del Regno di Sardegna, impostata sul modello francese napoleonico, suddividendo il territorio in province, circondari, mandamenti e comuni. In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al Regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la seddetta legge, il comune di Frascarolo con 2.019 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, è incluso nel Mandamento VII di Mede, Circondario III di Lomellina, Provincia di Pavia, nell'Intendenza di Lomellina, con sede a Mortara. Il conseguimento dell'unità rimette in discussione l'assetto del territorio, Frascarolo e tutta la Lomellina sono unite alla Lombardia attraverso la formazione della Provincia di Pavia.
Il comune ha una popolazione residente di 2.081 (Censimento 1861). A capo del circondario vi è l'Intendente, che presiede la Deputazione Provinciale.
La Prefettura è quella di Pavia, la Sotto Prefettura di Lomellina ha sede a Mortara. In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune è retto da un Sindaco, da un Consiglio Comunale e da una Giunta Municipale, e si avvale dell'opera di un segretario e di un ufficio comunale. La Giunta Municipale, che sostituisce il Consiglio Delegato, dura in carica 3 anni, è formata dal Sindaco, che la presiede, da due assessori, dal segretario, ha il compito di dare esecuzione alle deliberazioni del Consiglio, veglia sul regolare andamento dei servizi municipali e provvede agli atti di semplice amministrazione esecutiva. Il Consiglio Comunale è composto da 20 consiglieri, scelti da un elettorato iscritto nelle liste in base al pagamento delle imposte dirette e a requisiti di istruzione. Si raduna ordinariamente due volte l'anno, nella sessione di primavera e nella sessione d'autunno, revisiona le liste elettorali, esamina il conto finanziario dell'anno precedente in seguito al rapporto dei revisori, e lo approva, elegge i membri della Giunta Municipale, delibera il bilancio per l'anno seguente. Nel 1867 il comune risulta incluso nello stesso Mandamento, Circondario e Provincia (Circoscrizione Amministrativa 1867).
Le leggi speciali del 1926 dispongono notevoli trasformazioni nell'amministrazione centrale e locale; vengono abolite le funzioni dei sindaci, delle Giunte Municipali e dei Consigli Comunali.
Il Podestà è l'unico amministratore del comune. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 Frascarolo è amministrato dal sindaco, dalla Giunta Municipale e da un Consiglio Comunale.
Note
1. Cfr. Archivio Cavagna Sangiuliani, Sezione relativa a Mede, inventario a cura di Emilia Mangiarotti, Regione Lombardia, Milano, 2000.
2. Cfr. Durante il periodo sforzesco, con il rinnovarsi dei centri abitati, l'intero territorio della Lomellina fu sottoposto ad una intensa attività di valorizzazione agraria, con la costruzione di canali, prosciugamento di paludi, opere queste che continueranno sino ai nostri giorni, facendo di un territorio per sua natura difficile alle culture, uno dei più produttivi d'Italia.
3. Cfr. Gattinara, Arborio di - Famiglia nobile piemontese, ramo del consortile di Arborio, il cui primo personaggio storico fu Florio, ricordato nel 1190. Lo splendore della famiglia, che nel 1404 fece dedizione a Amedeo VIII di Savoia, rifulse con Mercurino (1465 - 1330), che divise i suoi feudi tra i nipoti, onde il formarsi di varie linee : I marchesi di Gattinara, i marchesi di Breme duchi di Sartirana, i conti di Valenza.
Approfondimenti
Frascarolo: profili istituzionali
Compilatori
Mangiarotti Emilia, archivista
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB000A08/