Commenda di San Benedetto (1479 - 1785)

Sede: Leno

Tipologia ente: ente e associazione della chiesa cattolica

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

Nel 1479 Bartolomeo Averoldi, che aveva inutilmente intrecciato rapporti con i rappresentanti della congregazione di Santa Giustina di Padova per introdurre il cenobio lenese nella congregazione, rinunciò alla carica di abate di Leno e il monastero venne dato in commenda. Il cenobio e la basilica abbaziale risentirono fortemente della situazione di abbandono. Nel 1676 la commenda di Leno cadde vittima del "Magistrato sopra i monasteri" istituito dal governo veneto. Nel 1734 fu abate commendatario il vescovo di Brescia Angelo Maria Querini ma nemmeno sotto il suo governo il monastero riuscì a risorgere. Nel 1782, alla morte del commendatario Lombardi, si provvide alla vendita dei terreni su cui il monastero, ormai fatiscente, era edificato; la chiesa divenne cava di materiale per la costruzione della nuova parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. Nel 1783 la vicinia del comune di Leno chiese al Governo Veneto, a nome della popolazione, il permesso di trasferire l'arca con le reliquie dei santi Vitale e Marziale dalla basilica che minacciava di crollare alla nuova chiesa e di abbattere l'antico edificio sacro. La traslazione dell'arca avvenne il 20 novembre 1785 alla presenza del vescovo di Brescia Giovanni Nani, che due giorni dopo accordò all'arciprete di Leno il permesso di sconsacrare la chiesa abbaziale e farla demolire (Civita, profilo "Monastero di San Benedetto (758 - sec. XV)", risorsa Internet verificata il 05/05/2006).

Bibliografia
- CIVITA = PROGETTO CIVITA, Le istituzioni storiche del territorio lombardo - scheda descrittiva ad vocem

Compilatori
prima redazione: Vecchio Diana, archivista (2006/05/05)