Teatro Cagnoni (1873 - [2004])

Altre denominazioni:
Teatro Cagnoni. Direzione Teatrale

Sede: Vigevano

Tipologia ente: ente di cultura, ricreativo, sportivo, turistico

Progetto: Comune di Vigevano: archivi aggregati

Il Teatro Cagnoni fu costruito per dotare la città di Vigevano di un teatro più adeguato rispetto al Galimberti.
L'iniziativa si concretizzò nella seduta del Consiglio comunale del 21 dicembre 1869 in cui si delegò a una commissione di tre membri (Luigi Costa, Apollinare Rocca Saporiti, Cesare Vandone) il compito di trattare con i proprietari del Galimberti l'acquisto della struttura per procedere ai necessari adeguamenti. Nella seduta dell'11 giugno 1870 si rese nota l'impossibilità di una trattativa con il Galimberti e si propose la costruzione di un nuovo teatro il cui costo sarebbe dovuto essere sostenuto dal Comune e dall'alienazione dei palchi.
In tale seduta si determinò il nome del teatro (Teatro municipale di Vigevano) e la collettività della proprietà, ad eccezione dei singoli palchi la cui proprietà sarebbe andata ai legittimi sottoscrittori. A carico dei "palchettisti" fu inoltre previsto un canone annuo. I palchi furono prenotati in poche ore e in data 11 luglio 1870 fu steso il formale istrumento di società.
Durante l'assemblea del 14 luglio 1870 fu determinata la composizione della Commissione esecutiva, che avrebbe dovuto contare su sette membri, quattro di nomina comunale, tre eletti dall'Assemblea dei palchettisti. Nella prima Commissione furono nominati il sindaco Pier Luigi Bretti, Luigi Costa, Apollinare Rocca Saporiti (in seguito nominato presidente), Cesare Vandone (per il comune), Paolo Antonioli, Francesco Bagini e Giuseppe Cartagena (per i palchettisti).
Nelle riunioni successive fu scelta una zona in contrada Predalate (nell'area occupata dai caseggiati Colli Cantone, Brusorio e Cotta) per la costruzione del nuovo edificio; nel mese di ottobre furono acquistati i terreni dai legittimi proprietari e si affidò al progettista Scala l'analisi e la proposta generale dell'opera. Dopo varie modifiche ed adattamenti nella seduta comunale del 4 marzo 1871 il progetto Scala fu adottato definitivamente.
I lavori cominciarono nel giugno 1871, mentre nel luglio 1871 vennero estratti a sorte i palchi e i sipari furono affidati al pittore Giovanni Battista Garberini. Nel mese di dicembre 1871 l'erezione del fabbricato fu completata ed iniziarono i lavori di pavimentazione. Nel maggio e nel settembre 1873 il Consiglio comunale prese atto di un notevole aumento dei costi rispetto al preventivo e si dovette ricorre a nuovi interventi comunali e dei palchettisti, i quali imposero come condizione l'apertura del teatro per l'ottobre 1873, ricorrenza della festa patronale di Vigevano.
Nel settembre 1873 fu approvato un regolamento per il funzionamento del Teatro, composto da 226 articoli su cui in seguito si sarebbero succeduti numerosi interventi e modifiche.
In data 11 ottobre 1873 il nuovo Teatro municipale fu inaugurato con la rappresentazione dell'opera di Giuseppe Verdi "Un ballo in maschera", diretta da Domenico Cagnoni.
Negli anni successivi l'attività del Teatro si sarebbe organizzata intorno a due stagioni operistiche, organizzate in prossimità del periodo di carnevale e dell'autunno (in occasione della festa del beato Matteo).
Durante la seduta del 1 maggio 1896 il Consiglio comunale decise di denominare il Teatro dedicandolo al maestro Antonio Cagnoni, scomparso il giorno precedente, deliberando anche l'apertura di una pubblica sottoscrizione per erigere un busto nell'atrio del medesimo (1).
Nel 1903 la Direzione teatrale decise di sostituire l'illuminazione a gas con quella elettrica (innovazione terminata nel 1908), mentre nel 1904 fu allestita la prima proiezione cinematografica.
La Direzione teatrale (nominata da Comune e dall'Assemblea dei palchettisti) gestì le attività del Teatro fin dai primi anni, mentre il Comune dovette da subito finanziare le stagione operistiche e di prosa. Nonostante la passione e la competenza del pubblico vigevanese, la scarsa capienza del teatro consentì solo eccezionalmente di compensare con gli introiti i forti costi degli spettacoli tradizionali e, soprattutto, della stagione operistica autunnale.
Per ovviare a questi problemi dal 1926 si concesse la gestione del Teatro ad un privato (riservandosi la Direzione teatrale l'organizzazione per proprio conto di spettacoli e eventi lirici di maggiore onere finanziario).
La gestione del Teatro fu concessa nel 1927 all'Impresa Ribout, nel 1928 alla ditta Pier Luigi Savio, nel 1931 a Felice Stagnoli, nel 1932 alla Società Oscar Rebua & Felice Stagnoli, nel 1934 nuovamente a Felice Stagnoli, dal 1934 all'Impresa Angelucci & C. (in seguito società CITEA, gestita prima da Angelucci, poi da Spiaggia e, dal 1947, da Claudio Savone).
Durante la gestione dei privati il Cagnoni fu utilizzato anche come cinematografo (dapprima con accesso del pubblico solo alla platea e alla galleria, in seguito anche ai palchi, creando numerosi contrasti tra i proprietari dei palchi ed i gestori del teatro).
Sempre per introitare denaro si decise si concedere in affitto il ridotto del teatro per l'organizzazione di feste da ballo, ricevimenti, concerti; dal 1927 il ridotto fu concesso in locazione al circolo privato "L'Unione", al "Circolo del littorio", ma soprattutto all'Istituto musicale Luigi Costa.
Nel 1923, per il cinquantenario, si procedette a lavori di sistemazione delle strutture e di sostituzione del sipario.
Per ampliare la capienza (e gli introiti) del teatro, nel 1940 e nel 1947 fu posto il problema della sostituzione dei palchi a favore dell'allargamento della platea e della creazione di due ampie gallerie, ma, nonostante il sostanziale consenso dei palchettisti, la questione rimase sostanzialmente irrisolta.
Dalla stagione 1986 - 1987 alla stagione 1994 - 1995 il Civico teatro Cagnoni (in attesa della necessaria ristrutturazione che ne garantisse la sicurezza della struttura) rimase chiuso ed il Comune di Vigevano organizzò la trasferta, tramite pullman e facilitazioni, dei cittadini vigevanesi in alcuni teatri del milanese.
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Note
1. Antonio Cagnoni (1828 - 1896) fu maestro di cappella nella Cattedrale di Vigevano, dove rimase dal 1849 al 1879, componendo numerose opere sacre.

Compilatori
Locatelli Gabriele, Archivista
Pozzi Paolo, Archivista