Fondazione Vandone (1846 - 1995)

Sede: Vigevano

Tipologia ente: ente di assistenza e beneficenza

Progetto: Comune di Vigevano: archivi aggregati

La Fondazione Vandone prese origine dalla volontà testamentaria del conte Luigi Vandone della Castellana (Vigevano, 1812 - 1853), nobile vigevanese dedito a mecenatismo e ad attività caritatevoli. Il 12 agosto 1842, a causa della cagionevole salute, scrisse il proprio testamento in cui, congiuntamente ad altri lasciti a poveri e ragazze bisognose, dispose di prelevare dalle proprie sostanze un capitale di "lire centomila nuove di Piemonte da collocarsi a sicuro fruttifero impiego fra il termine di un anno dopo la mia morte, e che coi redditi annuali della medesima somma siano create numero undici piazze gratuite nel Venerando Collegio dei Gesuiti ossia di San Francesco in Torino [...] e siano mantenuti ivi agli studii presso l'Università di Torino undici giovani, cioè due addetti alla facoltà legale, due alla teologia, due alla medicina e chirurgia, due alle belle lettere, due alla filosofia ed uno alla matematica". Tale capitale avrebbe garantito sovvenzioni da assegnare tramite concorso a giovani sprovvisti di altri mezzi, meritevoli e di nascita e domicilio vigevanese (in mancanza di candidati con tali requisiti prescrisse di considerare domande di lomellini o di sudditi di "S. M. l'augusto re di Sardegna").
Dopo la morte del conte Vandone, si aprì una disputa tra gli eredi e il Governo del Regno di Sardegna in merito alla gestione del lascito e dei relativi redditi annuali. Solamente nel 1856 un intervento del Ministro della pubblica istruzione Giovanni Lanza risolse la questione istituendo un'Amministrazione speciale per la Fondazione Vandone composta dall'Intendente della Provincia di Lomellina e, dopo l'Unificazione, dal Sottoprefetto (presidente), dal Presidente del Tribunale provinciale di Lomellina (vicepresidente), dal Sindaco di Vigevano, dal Provveditore agli studi della città e mandamento di Vigevano e da tre eredi del conte Luigi Vandone. I beneficiati sarebbero stati ospitati dal Reale Collegio Carlo Alberto di Torino (in luogo dell'estinto Collegio dei gesuiti ossia di San Francesco in Torino). Nella prima riunione dell'Amministrazione, svoltasi in data 30 agosto 1856 nel palazzo comunale di Vigevano, fu approvato il Regolamento della Fondazione. I posti furono da subito ridotti a nove (con l'eliminazione di un posto di teologia e di uno di filosofia) e in seguito, con decreto 18 marzo 1860 n. 4030, al Provveditore agli studi in Vigevano fu sostituito l'Ispettore scolastico del Circondario.
I primi anni di attività della Fondazione Vandone furono estremamente travagliati a causa dello scarso potere decisionale attribuito al Consiglio d'amministrazione della Fondazione che si trovò spesso in conflitto con il Reale Collegio Carlo Alberto, con il Ministero della pubblica istruzione e con il Consiglio superiore della pubblica istruzione.
Solo nel 1867 il Consiglio di amministrazione si vide riconosciuta la potestà di esaminare i candidati a Vigevano, sottraendo tale potere al Reale collegio. Dal 1872, a causa dello scarso numero di studenti vigevanesi, la Fondazione istituì tre sussidi liceali (fino all'istituzione di un liceo a Vigevano, avvenuta nel 1884) e ridusse a sette il numero delle borse di studio universitarie. Le polemiche e i dissidi sul numero di piazze da assegnare costituirono un continuum di tutta l'attività della Vandone.
Le difficoltà gestionali spinsero la Fondazione Vandone a dotarsi di un nuovo regolamento approvato con RD 24 settembre 1889 che modificò radicalmente la composizione del Consiglio d'amministrazione della Fondazione, escludendo il Sottoprefetto di Lomellina, il Presidente del Tribunale e gli eredi del testatore. Dal 1889 alla cessazione della propria attività, la direzione della Fondazione Vandone fu composta da un presidente nominato su una terna proposta dal Comune di Vigevano ed approvata dal Consiglio provinciale scolastico, dal Sindaco di Vigevano, dal Preside del Reale liceo Cairoli e da due consiglieri nominati dal Consiglio provinciale scolastico su proposta del Consiglio comunale (1).
L'istituzione del Reale liceo Cairoli, a cui la Fondazione contribuì finanziariamente, aumentò il numero dei vigevanesi richiedenti e costituì una soluzione alle tensioni con il Reale collegio Carlo Alberto in merito al conferimento delle borse a studenti non vigevanesi.
Con il nuovo regolamento del 1889 l'attività della fondazione proseguì più fluidamente, grazie ad un più stabile assetto gestionale, fino alla prima guerra mondiale, dove vi fu un'ovvia flessione dell'azione patrocinante. Nel ventennio fascista intervennero alcune modifiche al regolamento in seguito all'istituzione dalla carica podestarile che furono ratificate con un nuovo Statuto approvato con RD n. 1661 del 30 ottobre 1940 (2).
Nel secondo dopoguerra il Consiglio comunale del Comune di Vigevano riacquisì le proprie facoltà di controllo sul Consiglio d'amministrazione della Fondazione Vandone. Dal 1945 fino alla soppressione della Fondazione nel 1995 ad opera della Regione Lombardia (3), l'ente esercitò una ridottissima attività a causa della mancanza di fondi dovuta alla forte svalutazione che ridusse a poca cosa le rendite della Fondazione.
Negli anni 1946, 1947 e 1948 la Fondazione non fu attiva e non erogò alcun sussidio.
Nel 1954 Carlo Negri presidente della Fondazione assegnò una borsa ad uno studente già fruitore di un posto gratuito in un collegio poiché "in un decennio la borsa è stata erogata per un solo anno a causa del rigorismo formale e sostanziale delle norme regolamentari" (4).
Negli anni Sessanta la Fondazione Vandone assegnò gli ultimi sussidi (le ultime borse furono assegnate nel 1968-69), dopo che, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ci fu una graduale unificazione delle Fondazioni Borse di studio CLN, Borse di studio Biffignandi e Borse di studio Fondazione Vandone, in un nuovo ente denominato Fondazione premi di studio Vandone - Comitato di liberazione nazionale e Biffignandi, con la presenza sempre più sporadica ed quasi solo nominale del Consiglio d'amministrazione della Fondazione, le cui riunioni si diradarono sempre di più.
Si elencano di seguito, laddove è possibile con le date estreme di conferimento dell'incarico, i nomi di alcuni presidenti della Fondazione Vandone, ricordando la cesura del 1889, quando l'incarico cessò di essere assegnato automaticamente al sottoprefetto di Lomellina e divenne invece maggiormente rappresentativo tramite la nomina su terna proposta dal Comune di Vigevano ed approvata dal Consiglio provinciale scolastico: Verga Carlo (1856 - 1860), Albenga Albino (1861 - 1864), Novellis Federico (1865), Ferrari Carlo Felice (1866 - 1869), Tessera Enrico (1869 - 1873), Cerignaco Cesare (1874 - 1875), Conte Zaverio (1876), Filippi Giuseppe (1877), Dall'Olio Antonio (1877 - 1879), Giovanni Bergamaschi (1879 - 1881), Artioli Giuseppe (1882), Zotto Giovanni (1883), Languasco Felice (1884 - 1885), Leandro Galeazzo (1886 - 1889), Negroni Giovanni Battista (1889 - 1905), Catto A. (1905), Ferrari Trecate Pietro (1906- ), Boccardini Giovanni (1910), Cazzani (1916), Colombo A. (1920 - 1924), Maiocchi (1924 - 1929), Scotti Giuseppe (1930), Mondolfo (1935 - 1940), Scotti Giuseppe (1940 - 1945), Negri Carlo (1950), Bassi (1956), Ottone Camillo (1958), Taccone Virgilio (1960 - 1978).
- - - - - - - - - -
Note
1. Le modalità di nomina del Consiglio d'amministrazione della Fondazione rimasero le stesse ad esclusione della quasi ventennale istituzione del podestà (RD n. 1910 del 3 settembre 1926) che assunse i compiti precedentemente attribuiti al Consiglio comunale ed al Sindaco.
2. Lo statuto fu modificato su sollecitazione del Ministro dell'educazione nazionale che nel 1938 consigliò di aggiornare il regolamento della Fondazione in base al nuovo TU della legge comunale e provinciale n. 383 del 3 marzo 1934.
3. La Regione Lombardia acquisì il controllo della Fondazione in seguito al DPR n. 616 del 24 luglio 1977 che prevedeva la delega alle regioni delle funzioni amministrative dello Stato nelle materie "polizia locale urbana e rurale", "beneficenza pubblica", "assistenza sanitaria ed ospedaliera", "istruzione artigiana e professionale", "assistenza scolastica", "musei e biblioteche di enti locali". In data 7 giugno 1995 la Fondazione Vandone viene soppressa in seguito alla deliberazione n. 67242 del 19 aprile 1995 della Giunta della Regione Lombardia con l'attribuzione del patrimonio residuo dell'IPAB al Comune di Vigevano.
4. Questo caso mostra il superamento dell'articolo 18 del regolamento del 1 novembre 1912, di cui si proponeva revisione, poiché ormai l'entità delle borse non era più sufficiente a provvedere a tutte le necessità dei beneficiari.

Bibliografia
- Pagani 1902 = V. Pagani, La Fondazione Vandone, Vigevano, Unione tipografica vigevanese, 1902

Compilatori
Locatelli Gabriele, Archivista
Pozzi Paolo, Archivista