Legato Giovanni Antonio Quarenghi (1669 - 1894)

Sede: Almenno San Bartolomeo

Tipologia ente: ente di assistenza e beneficenza

Progetto: Comune di Almenno San Bartolomeo

Alla Congregazione di carità quale erede di Cristoforo Quarenghi, pervenne anche lo ius patronato della Cappellania Quarenghi. Con testamento in data 14 novembre 1669 Giovanni Antonio Quarenghi disponeva l'istituzione di una Cappellania nella chiesa ed oratorio di S. Rocco di Albenza con l'obbligo di celebrare nelle domeniche e in tutti i giorni festivi di precetto una messa alternativamente nelle due chiese di S. Rocco di Albenza e di S. Maria della Neve di Longa (dipendente dalla parrocchia di S. Bartolomeo). Il diritto di presentare il cappellano e il diritto di ius patronato venivano riservati ai suoi eredi. Il legatario lasciava anche un capitale di 1300 ducatoni di Firenze perché fossero investiti in beni stabili.
La Cappellania rimase vacante dal 1783 al 1833 anno in cui il Tribunale di Bergamo giudicò l'allora patrono Cristoforo Quarenghi debitore nei confronti della Cappellania del capitale corrispondente al patrimonio e più le relative rendite maturate nel periodo di vacanza. Con atto 1834 maggio 20 Cristoforo Quarenghi si riconobbe debitore nei confronti della Cappellania e stipulò con essa un mutuo corrispondente alla somma dovuta. Negli anni successivi la Cappellania, aumentò il proprio patrimonio con l'investimento di capitali tra i quali anche la concessione di un mutuo alla Congregazione di carità di Almenno S. Bartolomeo (atto 18 agosto 1859).
Alla morte di Cristoforo Quarenghi, la sua eredità venne aggiudicata alla Congregazione di carità di Almenno S. Bartolomeo con decreto del Tribunale di Bergamo n. 2171 del 14 febbraio 1848, e con essa la Congregazione divenne patrona della Cappellania con il diritto di proposta del cappellano, essendo al tempo stesso debitrice nei confronti della Cappellania per 8587,25 lire. In forza dell'art. 5 della legge 18 agosto 1867 la Congregazione di carità svincolò e rivendicò la Cappellania e il capitale a debito della Congregazione si ridusse a 6433,94 lire.
Alla morte dell'ultimo cappellano Francesco Cornali, la Cappellania cessò. Alla Congregazione rimase l'obbligo della celebrazione di messe che venne affrancato nel 1894 con la liquidazione di lire 300, corrispondenti alla rendita netta del capitale, per la celebrazione di 100 messe, divise in parti uguali tra le due fabbricerie parrocchiali di Albenza e di Almenno S. Bartolomeo (1).

Note
(1) Sia per il legato Cristoforo Quarenghi che per le vicende legate alla Cappellania Quarenghi e all'affrancazione del Legato Giovanni Antonio Quarenghi si vedano le unità 197-all.3 (fald. 16), unità 329 (fald. 29) e unità 116 (fald. 9).

Compilatori
Citerio Lucia, Archivista