Fenaroli - Avogadro, famiglia (sec. XIV -)

Progetto: Comune di Brescia: fondo Fenaroli - Avogadro

Titoli: conti

La famiglia Avogadro, discendente con Sigismondo forse dagli Scaligeri, tenne l'"advocazia" (da advocatus - avvocato del vescovo o advocati Ecclesiae brixiensis) della chiesa bresciana, resistendo al partito ghibellino, e per questo ebbe insigni privilegi. Da Brescia, gli Avogadro si stabilirono anche a Zanano, per amministrare i beni vescovili. I tre rami della famiglia, di cui due a Brescia e uno a Venezia, risalgono a Giacomo, vissuto nella seconda metà del 1300. Dei suoi figli, Giovanni fondò uno dei due rami bresciani, che si spense, dopo dieci generazioni, nel 1800 con la contessa Paola, sposa a Bartolomeo Fenaroli; Pietro fu il primo dell'altra linea bresciana, esauritasi nel 1670, dopo tre generazioni, con la contessa Emilia, sposa ad un Bartolomeo Colleoni. Gli Avogadro ebbero possessi, oltre che in Brescia, a Flero, Capriano, Boldeniga, Cossirano, Offlaga, Barbariga, Bagnolo, Bovezzo, Castenedolo, Passirano, Visano, Gambara, Pralboino, Milzano e, fuori provincia, a Verona e a Venezia.
Antichissimi nobili rurali bergamaschi e bresciani noti nel sec. XIII, i Fenaroli derivano il loro cognome dal fatto che esercitarono la fornitura di fieno agli eserciti. Il capostipite della famiglia viene individuato in Villelmo Fenaroli, abitante a Tavernola, sulla sponda bergamasca del lago d'Iseo e vivente nel 1047. Da lui discendono i rami dei Fenaroli di Milano, Modena e Brescia. All'interno della linea bresciana si distingueranno i Fenaroli di Provezze e quelli di Corneto. Da Giovanni Antonio (n. 1509) discende il ramo di Passirano, poi Fenaroli Avogadro. Nel 1747 Bartolomeo Fenaroli, del suddetto ramo, sposa la contessa Paola, unica figlia ed erede del conte Girolamo Avogadro, e i figli aggiungono al loro cognome quello di Avogadro.
I Fenaroli figurano nella matricola malatestiana del 1406, patrizi originari, ascritti al Nobile Consiglio di Brescia; furono decorati del titolo di Conte della Repubblica Veneta (1646), poi dal re di Napoli, da Napoleone I e dall'Austria, in varie linee del ramo principale.

Antonio Fappani, Enciclopedia Bresciana, vol. I, La Voce del Popolo, Brescia, p. 69
Antonio Fappani, Enciclopedia Bresciana, vol. VI, La Voce del Popolo, Brescia, pp. 99-101

Compilatori
Gatti Michela, Archivista
Ferrari Gaia, Archivista