Rispondendo alla sua lettera del 24 febbraio, lo informa che, in base alle notizie avute dal Console generale d'Italia in Egitto, la collezione destinata al Museo Civico milanese è stata imbarcata sulla corvetta "Tripoli" ed al comandante si è ordinato di avvisare il Sindaco di Milano all'arrivo. Si duole di non potergli procurare, al momento, quei crani e scheletri egiziani moderni che gli aveva chiesto, perché vi si oppongono ragioni di tipo religioso, e si diffonde a parlare degli incroci di razze presenti nel paese. Lo ringrazia dell'invio della pubblicazione sopra la mummia peruviana e gli consiglia di tentare di procurarsi crani messicani o peruviani antichi, originali o ingesso. Per parte sua cercherà di spedirgli i materiali necessari per attivare il progettato corso di antropologia. Spera di ottenere dal Viceré il permesso di compiere un viaggio in Italia, allo scopo di far stampare il suo lavoro sopra i monumenti e gli scavi egiziani e di rimettersi in salute. Gli domanda di tenerlo aggiornato sulle novità del museo milanese. Si impegna a spedirlgi, non appena disponibili, i disegni del sarcofago pertinente "al cranio della cassa N.20" e degli oggetti trovati all'interno.