Arpione per mulinello

Arpione per mulinello

Descrizione

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: arpione per mulinello

Materia e tecnica: ferro (battuto)

Misure: 35,5 cm x 9 cm x 2,5 cm (intero)

Descrizione: Arpione per mulinello facente parte di un carro agricolo a quattro ruote. Corpo cilindrico leggermente piegato ad arco. Ad un'estremità vi è un ingrossamento cilindrico al cui centro è un foro per il perno ottenuto per lavorazione a caldo; il pezzo in seguito si separa in 2 parti piegate a ricciolo. L'altra estremità è lavorata a forma di testa d'oca con becco semiaperto.

Notizie storico-critiche: Il carro del contadino era essenzialmente uno strumento di lavoro come la falce fienaia e l'aratro il cui uso però non conosceva limitazioni stagionali e momenti privilegiati d'utilizzo. L'uso vario e continuo ne faceva un oggetto particolarmente importante che richiedeva il rispetto di due fondamentali esigenze: da un lato doveva essere robusto e maneggevole, dall'altro doveva essere elegante e capace di soddisfare esigenze da parata.
Le singole parti componenti il veicolo erano ricavate da assi, travicelli e blocchi di legno opportunamente stagionati, segati a misura e lavorati a pialla e scalpello fino ad ottenere incastri ed aderenze perfette.
Il mulinello è una componente del carro agricolo. Collocato posteriormente, poggia su bracci di sostegno formati dal prolungamento dell'avantreno. Ottenuto per tornitura da un cilindro di legno, reca infisse due sbarre di ferro battuto disposte a croce che servono per farlo ruotare sui perni quando si deve tendere la fune usata a bloccare il carico; ad impedire il ritorno involontario del movimento servono due ruote dentate in ferro nelle quali s'ingranano ganci d'arresto. Il dente dell'arpione si impegnava in fori del mulinello realizzati subito prima che questo formasse il perno.
I carri agricoli Padani sono ornati con elementi decorativi legati al sostrato culturale folklorico (maledizioni) o con figure di Santi protettori dell'attività del contadino. Queste figure rivestono una duplice funzione: da un lato sono utilizzate con funzione estetica, vale a dire per abbellire il carro secondo canoni di gusto variabili e legati all'ambiente di riferiemnto; dall'altro hanno un valore apotropaico, rivestono cioè una funzione magico-religiosa e protettiva.
Tra gli elementi ricorrenti si trovano draghi, serpenti, cani, galli, motivi vegetali stilizzati, figure antropomorfe.

Collocazione

San Benedetto Po (MN), Museo Civico Polironiano

Credits

Compilazione: Massari, Francesca (2013); Rebecchi, Matteo (2013)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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