Trebbiatoio Bolognini

Attendolo Bolognini, Gian Giacomo (possidente terriero)

Trebbiatoio Bolognini

Descrizione

Autore: Attendolo Bolognini, Gian Giacomo (possidente terriero) (1794-1865), progetto

Ambito culturale: Crespino; Italia, Veneto

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: trebbiatoio bolognini

Materia e tecnica: legno (taglio, piallatura , incastro, inchiodatura); ferro (forgiatura, piegatura, battitura)

Misure: 184 cm x 164 cm x 120 cm

Descrizione: Attrezzo a trazione animale, composto da un pianale a forma di triangolo isoscele disposto in posizione orizzontale, alla cui base sono collegati tre pettini attrezzati con diverse serie di due denti piatti e divaricati, atti a produrre l'operazione di trebbiatura dei cereali. Sopra al baricentro della macchina, a metà del pianale, è montato un sedile per ospitare l'operatore che, con il proprio peso, contribuisce all'azione di trebbiatura. La trazione animale del trebbiatoio è agevolata dalla ruota a raggi, inserita nella mezzedia del pianale e montata su un mozzo. Due bracci ricurvi e obliqui, destinati a collegare l'attrezzo al traino animale, partono dal centro della base del pianale triangolare e sporgono oltre i due lati inclinati dello stesso.

Notizie storico-critiche: L'attrezzo è il prototipo di un innovativo modello di trebbiatoio, progettato nel 1852 dal Conte Gian Giacomo Attendolo Bolognini. Il possidente scrive di aver tratto ispirazione per la sua invenzione dal "trajone", un attrezzo ancora rudimentale usato per trebbiare i cereali nel territorio del Polesine, dove il Conte aveva un possedimento. Osservando i contadini di Crespino durante la trebbiatura, il Conte apporta progressive migliorie al trajone, fino a perfezionare il nuovo trebbiatoio, cui attribuisce molti vantaggi: economia nel traino, limitato a un solo animale, velocità delle operazioni grazie al peso contenuto, efficienza della trebbiatura grazie al peso umano che contribuisce alle operazioni, sollievo ai "coloni" da un lavoro pesante che in molte occasioni veniva attuato ancora con il correggiato.
Il Conte Bolognini, proprietario del castello di S. Angelo Lodigiano, che oggi ospita il Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura, si occupava di agricoltura e, a partire dal 1852, promuove la sua invenzione in più occasioni su riviste specializzate.

Collocazione

Sant'Angelo Lodigiano (LO), Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura

Credits

Compilazione: Forni, Giulia (1998)

Aggiornamento: Rizzi, Anna Maria (2020)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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