La montagna incantata

8 luglio - 28 agosto 2021

Sondalo. Villaggio Sanatoriale. Rampa d'accesso e finestre dell'edificio - sullo sfondo le montagne circostanti.

Antonia Mulas, Sondalo. Villaggio Sanatoriale. Rampa d’accesso e finestre dell’edificio, 1982- 1985

 

A partire dall’8 luglio fino alla fine di agosto è in programma una serie di eventi in un luogo particolare, un unicum storico, architettonico e paesaggistico.

Il Villaggio “Eugenio Morelli” di Sondalo, oggi ospedale, imponente realizzazione architettonica razionalista, è stato il più grande sanatorio d’Europa. Costruito tra il 1932 e il 1938, era autosufficiente, tecnologicamente all’avanguardia, immerso in un grande parco in continuità con i boschi circostanti.

I primi sanatori italiani per combattere la tubercolosi erano sorti proprio in Valtellina al principio del XX secolo (“Abetina”, “Vallesana”, “Pineta di Sortenna”, che stilisticamente vanno dal Liberty al razionalismo), e si diffusero presto in tutto Paese grazie anche all’azione pubblica dell’INPS che costruì una vera e propria rete nazionale di sanatori provinciali.

Il medico pneumologo Eugenio Morelli, valtellinese di nascita, fu l’artefice della costruzione a circa 1.000 metri di altitudine, sulle pendici del Monte Sortenna, in una località che per le sue condizioni meteorologiche era il luogo ideale per realizzare un sanatorio.

Il complesso è costituito da 9 padiglioni con una capienza di 300 malati ciascuno, una teleferica, viadotti, la chiesa. I lavori terminano solo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, con l’arrivo di arredi ed attrezzature.

Il sanatorio rimane attivo fino al 1973 per poi essere trasformato nell’attuale presidio ospedaliero facente parte dell’A.O. Valtellina e Valchiavenna.

Nel 2015 viene inaugurato il Museo dei Sanatori, ricavato nei locali della ex accettazione pazienti, che racconta la storia dei sanatori Valtellinesi, con foto, disegni originali, oggetti, strumenti medici, scientifici e diagnostici d’epoca.

Il museo sarà aperto dall’ 8 luglio al 28 agosto, ogni giovedì, venerdì e sabato dalle 14 alle 18.

Il programma estivo prevede mostre, conferenze e visite guidate. Si segnala il 31 luglio la conferenza Il reportage narrativo al Villaggio Morelli di Martina Ferlisi, autrice di un brillante reportage sul sanatorio e la sua storia.

Per approfondire: Luisa Bonesio, Davide Del Curto (a cura di), Il Villaggio Morelli, Identità paesaggistica, e patrimonio monumentale, Edizioni Diabasis, 2001

 

In LombardiaBeniCulturali troviamo immagini di altri sanatori, tra cui quelle fatte dal fotografo Simone Magnolini negli anni Trenta a quattro sanatori costruiti dai primi del Novecento a Borno (BS), ora in stato di abbandono.

 

Borno - Sanatori

Simone Magnolini, Borno – Sanatori, 1934

 

Borno - Località Croce di Salven - Sanatorio femminile - Facciata

Simone Magnolini, Borno – Località Croce di Salven – Sanatorio femminile, 1934

 

Borno - Località Croce di Salven - Sanatorio femminile - Terrazza - Ragazze sdraiate

Simone Magnolini, Borno – Località Croce di Salven – Sanatorio femminile – Terrazza – Ragazze sdraiate, 1936

 

Borno - Località Croce di Salven - Sanatorio - Interno - Dormitorio

Simone Magnolini, Borno – Località Croce di Salven – Sanatorio – Interno – Dormitorio, 1934

 

Borno - Località Croce di Salven - Sanatorio infantile C. Gaetano Bonoris

Simone Magnolini, Borno – Località Croce di Salven – Sanatorio infantile C. Gaetano Bonoris, 1934

 

Borno - Località Croce di Salven - Sanatorio e Istituto Climatico Cremonese

Simone Magnolini, Borno – Località Croce di Salven – Sanatorio e Istituto Climatico Cremonese, 1934

 

Borno - Località Croce di Salven - Sanatorio infantile C. Gaetano Bonoris - Bambini schierati formano la parola duce

Simone Magnolini, Borno – Località Croce di Salven – Sanatorio infantile C. Gaetano Bonoris – Bambini schierati formano la parola duce, 1933

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Pubblicato: 2 Luglio 2021 [Roberto Monelli]