Borghi di Lombardia: Casalmaggiore (CR)

 

Argine del Po

Il Po è l’elemento caratterizzante di Casalmaggiore, adagiata sulle sue rive che corrono lungo la parte meridionale della città, è l’unica della Provincia in cui il fiume è a pochi passi dal centro storico.
Anticamente la città era più distante dal Po che scorreva più a sud, mentre oggi è solo l’argine maestro a separare le case dal fiume. Dall’argine si gode, da un lato l’ampia curva che disegna il Po, dall’altro si apprezza la vista migliore sulla città. Luogo ideale per i momenti di riposo e per piacevoli passeggiate o gite in bicicletta, l’argine del Po offre la vista dell’Isola di S. Maria e dell’area verde del Lido Po.


Vista del Po, del Parco Golena e del Palazzo Municipale

Percorrendolo verso sud si entra nel Parco Golena del Po, habitat naturale della tipica flora e fauna della Pianura Padana, che si estende per 600 ettari di area golenale. Subito si incontra il Bosco dei Nascituri attrezzato da un percorso vita. Dopo circa un chilometro l’alzaia sterrata, ombreggiata da alberi, prosegue il percorso nel cosiddetto “Tunnel degli Olmi“, lungo più di due chilometri, coperto dalla fitta ramificazione degli olmi secolari che lo fiancheggiano lasciando però intravedere suggestivi scorci del fiume e dell’Isola S. Maria fino all’imbocco della lanca che separa campi coltivati e pioppeti dall’Isola Maria Luigia.

Proseguendo invece verso nord, per una breve distanza, si raggiunge l’antica chiesetta di impianto romanico di S. Maria che sorge a ridosso dell’argine nella frazione di Vicobellignano, dove un tempo era la parrocchiale. La facciata secentesca della chiesa è sovrastata dall’argine che corre all’altezza del suo timpano. A ridosso dell’argine è anche la parrocchiale di Fossacaprara, la Chiesa di San Lorenzo, situata ad una distanza di circa 4 km in direzione sud, che conserva nel presbiterio preziosi affreschi del XII secolo. Casalmaggiore offre anche un attracco pubblico per le imbarcazioni sportive e le navi da crociera.


Chesa di S. Maria


Chiesa di San Lorenzo

Notizie storiche

La storia di Casalmaggiore è strettamente legata a quella del suo fiume che fin dall’antichità è ricordato nei vecchi manoscritti di anonimi storici locali. Gli scritti documentano le ripetute e tragiche inondazioni subite dalla città nel corso dei secoli. Già nel 583 d.C. il borgo di Casalmaggiore munito di castello è minacciato dalla impressionante piena della acque del Po e dell’Adda che all’epoca confluivano nelle vicinanze dell’abitato.

Nel 926 d. C., in seguito a ripetute e rovinose piene si prendono i primi elementari provvedimenti per preservare stabilmente la città. A quel tempo la principessa Berta, figlia dell’imperatore Berengario, inizia i lavori di protezione delle terre comprese tra Casalmaggiore e Cigognara e nel 979 l’imperatore di Germania Ottone II ordina la prima vera sistemazione degli argini nel tratto compreso fra Cremona e Casalmaggiore.


Vista del Po dall’argine maestro

Mentre nel 1052, il conte di Mantova Bonifacio di Canossa, potente e ricco signore dell’Italia, elabora il primo codice di norme per l’erezione di salde arginature sui fiumi Oglio, Mincio, Adda e Po, e per la sistemazione idrica di un vasto territorio nel quale è incluso anche Casalmaggiore. Ma nonostante i lavori eseguiti, 75 anni dopo una tragica piena ingoia parte del borgo.

Un deciso miglioramento si ha nel 1429 quando i Milanesi per motivi strategici e politici deviano il corso dell’Adda liberando definitivamente Casalmaggiore dal grande affluente del Po e nella seconda metà del secolo si gettando le basi per un organico sistema di bonifica del cremonese mediante la regolarizzazione dei corsi dei canali. Ma nonostante le numerose opere di regolamentazione e bonifica, il territorio di Casalmaggiore rimane periodicamente soggetto a piene e inondazioni del Po e dei canali collegati.

Piazza Garibaldi


Piazza Garibaldi

Situata nel cuore della città, dove convergono le principali vie del centro, è da sempre luogo di ritrovo abituale dei casalesi, chiamato da loro “il Listone” per la pavimentazione lastricata in marmo bianco che riveste la fascia centrale della piazza, percorsa lungo tutto il perimetro da un ellittico steccato comprendente 57 colonnine e 33 panchine. Le sue monumentali dimensioni che coprono una lunghezza di 124 m per una larghezza di 33, ne fanno una delle piazze più vaste d’Italia.

Il grande invaso è dominato dal neogotico Palazzo Comunale che affaccia sul lato ovest, realizzato tra il 1891 e il 1895 dall’architetto palermitano Giacomo Misuraca in sostituzione del preesistente fabbricato settecentesco che aveva gravi problemi strutturali. L’edificio interamente in mattoni a vista con decorazioni in marmo bianco, sormontato da una torre campanaria con orologio, si apre a piano terra in un elegante porticato ad archi ogivali e superiormente è scandito da bifore.


Vista sulla Via Favagrossa

Al piano nobile vi sono undici eleganti sale, tra cui la sala consiliare, dove si conservano due importanti dipinti emblema dell’indipendenza comunale. Sulla piazza si affacciano anche il Palazzo già Marcheselli e l’ex Chiesa di Santa Croce, oggi auditorium comunale, annessa all’antico complesso settecentesco dei Barnabiti che prospetta sulle vie Azzio Porzio e Guglielmo Marconi, dove sono ospitati il Museo del Bijou e la Biblioteca Civica. Dalla piazza, proseguendo verso nord-est lungo via Favagrossa, dove affacciano i neoclassici palazzi Camozzi e Mina Tentolin, si raggiunge il Duomo, costruito in forme neoclassiche dall’architetto Fermo Zuccari. All’interno si ammirano un’Ultima cena del Malosso e altri dipinti di noti autori.

Notizie storiche

Le origini della grande piazza di Casalmaggiore risalgono agli inizi del Seicento, quando viene sistemata l’area acquitrinosa e sconnessa dove un tempo sorgeva il fossato dell’antico castello. A quell’epoca la piazza è in terra battuta e vi si affaccia la preesistente Chiesa dei Barnabiti. Una doppia loggia viene costruita qualche anno dopo nella nuova piazza: il loggiato è utilizzato non solo per ospitare il mercato che viene trasferito qui da piazza San Rocco, ma anche come corpo di guardia, lazzaretto, granaio e magazzino.


Palazzo del Comune

La vecchia struttura del loggiato rimane immutata fino al 1788 quando sopra i suoi pilastri si costruisce il palazzo pubblico sovrastato dalla torre oraria e la piazza viene ad assumere grande rilevanza nel centro cittadino. Nel vasto spazio pubblico si celebrano feste, balli, processioni e si puniscono i criminali. La piazza assume l’aspetto odierno soltanto alla fine dell’Ottocento, grazie al lascito testamentario del nobile Leopoldo Molossi, quando viene pavimentata con selciato e con il bel listone marmoreo che riveste la fascia centrale, e sul lato ovest è eretto il nuovo palazzo municipale in sostituzione del preesistente ormai in grave decadenza per il cedimento delle fondazioni.

Castello


Cascina Poluzza

Risorse collegate (architetture) (stampe)

Il testo è tratto da BellaLombardia. L’app è disponibile per dispositivi con sistema operativo Android e iOS ed è scaricabile gratuitamente da Google play e App Store (momentaneamente non disponibilie).

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Pubblicato: 21 Febbraio 2019 [cm]