MUDEC Museo delle Culture - area ex Ansaldo, Milano (MI)

Tipologia: museo
Indirizzo: Via Tortona, 56 - Milano (MI)
Ente proprietario: Comune di Milano
Sito web

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Il patrimonio del Museo delle Culture è costituito da collezioni di formazione antica, frutto di donazioni compiute a partire dalla seconda metà dell'Ottocento fino ai nostri giorni, da parte di missionari, viaggiatori e collezionisti milanesi, è inoltre il risultato della riunione di alcune collezioni etnografiche storiche appartenute a diversi enti pubblici milanesi ed ora di proprietà del Comune di Milano.

Sul sito web del Museo sono dettagliatamente descritte le sezioni in cui è articolato il percorso espositivo della collezione permanente. I ricchi depositi sono aperti al pubblico su appuntamento e strutturati seguendo un criterio geografico e cronologico


Profilo storico

Il patrimonio del Museo delle Culture, affonda le sue radici nelle Raccolte Extraeuropee del Castello Sforzesco, che sono a loro volta il risultato della riunione di alcune collezioni etnografiche storiche appartenute a diversi enti pubblici milanesi: il Museo di Storia Naturale, il Museo Patrio Archeologico e il Museo Artistico Municipale.

Sin dal 1858, infatti, il Museo Civico di Storia Naturale possedeva una sezione denominata Raccolta di Etnografia ed Archeologia, che venne incrementata regolarmente con oggetti e reperti da diverse parti del mondo.
Con l'Istituzione di un registro delle Raccolte Etnografiche presso il Museo di Storia Naturale nel 1863, si dette inizio in maniera ufficiale alla raccolta sistematica di una tipologia di materiali che costituiscono ancora oggi il nucleo più antico, compatto e riconoscibile del Museo delle Culture.
Per tale ragione si considera l'istituzione di detto registro la data di nascita delle collezioni.
Infine nel 1892, grazie a una donazione fatta al Museo Patrio di Archeologia, si formò anche un'altra collezione etnografica pubblica a seguito della quale avvenne il passaggio delle opere preistoriche ed etnografiche dal Museo di Storia Naturale al Museo Patrio Archeologico.

Con la fondazione della sede dei Musei Civici presso il Castello Sforzesco, nel 1900, vi confluiscono a diverse riprese gli oggetti non europei che in parte vengono esposti in diverse sale del Castello per piccoli nuclei.

Nel 1943, durante la seconda Guerra Mondiale, la sezione etnografica ereditata dal Museo di Storia Naturale nel 1929 e alcuni oggetti orientali subiscono danni irreparabili: un bombardamento provoca la distruzione della maggior parte degli oggetti riducendone la consistenza quasi esclusivamente al nucleo americano e asiatico. Nell'immediato dopoguerra quasi tutte le sezioni, ad eccezione di quella africana e oceanica, vengono alimentate grazie a doni ed acquisti ma rimangono nei depositi in attesa di un’adeguata valorizzazione.
Con il progressivo specializzarsi delle diverse discipline che afferiscono alla conservazione degli oggetti di interesse storico-artistico, archeologico e demoetnoantropologico, le diverse raccolte del Castello vengono affidate progressivamente alle cure di professionalità specifiche. I nuclei che afferiscono ai continenti non europei vengono affidati al personale che ha in carico le Raccolte d'Arte Applicata in quanto considerati oggetti che uniscono, come dette raccolte, una funzione d'uso oltre che una valenza artistica. Vengono istituite ufficialmente le Raccolte Extraeuropee come un sottogruppo delle Raccolte d'Arte Applicata

Nel 1999, considerata la crescente importanza della collezione si decide la progettazione di un museo dedicato presso l’area ex industriale dell'Ansaldo Con il concretizzarsi del progetto di una nuova sede museale, a partire dal 2000, si registrano numerose nuove donazioni, tra le quali quella degli eredi Balzarotti e Fesce, e quella del medico Aldo Lo Curto. Inoltre la direzione del Castello effettua alcuni acquisti mirati, per esempio della collezione Bassani di arte africana. Oggi questo patrimonio è stato conferito al nuovo Museo delle Culture.


Patrimonio

Ad oggi le raccolte sono giunte a contare più di ottomila oggetti altamente selezionati e annoverano testimonianze culturali provenienti da Medio ed Estremo Oriente, America Meridionale e Centrale, Africa Occidentale e Centrale, con alcuni oggetti del Sud Est asiatico e dell'Oceania, interessando un arco cronologico che va dal 1200 a.C. (Perù preispanico) ai primi del secolo scorso. Le collezioni provenienti dall'Asia Orientale e dalle Ande preispaniche rappresentano i punti di forza.

Nella esposizione permanente si segnala la collezione Settala dal nome del canonico Manfredo Settala (1600-1680), collezionista milanese, che nel corso del XVII secolo riuscì a riunire una ricca raccolta di mirabilia espressione di culture lontane e sconosciute: pezzi provenienti da luoghi all’epoca quasi inaccessibili, dalle Americhe, dal Vicino Oriente, dall’Africa Subsahariana, dall’India e dalla Cina, a testimonianza del fascino subito dalle civiltà sconosciute e lontane. La collezione Settala, rappresenta uno dei primi esempi di collezionismo di manufatti non europei, è un caso emblematico di Wunderkammer, la camera delle ‘meraviglie’ che si diffuse in Europa a partire dal Cinquecento per custodire e mostrare gli oggetti straordinari provenienti dal mondo della natura o creati in Paesi e culture diverse.

Nelle altre sezioni sono esposti oggetti provenienti dalle esplorazioni e dalle missioni di alcuni ordini religiosi, i ‘trofei’ del periodo coloniale, gli oggetti prodotti per le Grandi Esposizioni agli inizi del XX secolo.

La raccolta giapponese è, ad esempio, una delle collezioni più ampie e complete tra quelle conservate nel museo, con oggetti che coprono uno spazio di tempo che va dal periodo Momoyama (1573-1615) a tutto il periodo Meiji (1868-1912). Composta da più di un migliaio di oggetti presenta notevolissimi esempi di manufatti in porcellana, tessuto (tra cui alcuni kimono del XIX secolo e una curiosa collezione di scarpe raccolta dal milanese Achille Turati alla fine del 1800), bronzi per l'esportazione e statuaria per i culti religiosi. A questi oggetti si aggiungano corredi di armi, di cui due armature complete e una rara portantina cerimoniale in lacca del periodo Edo (XVIII-XIX secolo) decorata esternamente con disegni in oro e internamente con dipinti su carta e tessuto.
La collezione ammonta a più di 1400 unità e comprende opere eseguite tra il XVI ed il XIX secolo.


Sede

Il patrimonio del Museo delle Culture è allestito presso l'area ex Ansaldo zona porta Genova, in via Tortona 56.
All'interno dell'edificio, su una superficie di 17.000 mq, si sviluppano diversi spazi che offrono al visitatore e alla città proposte culturali e servizi. L'area espositiva del Museo, al primo piano, si sviluppa intorno ad una grande piazza centrale coperta e ospita la sezione del percorso museale con le opere della collezione permanente e le sale dedicate alle mostre temporanee. Completa lo spazio l'auditorium, un teatro da trecento posti dedicato alle performance e alle arti visive.

Il piano terra destinato all'accoglienza, è dotato di bistrot, design store, biglietteria, guardaroba, sala Forum delle Culture, sala conferenze-spazio polifunzionale, spazio per la didattica, laboratorio di restauro e depositi allestiti per essere visitati da piccoli gruppi accompagnati.

Il MUDEC Junior, infine, è uno spazio appositamente dedicato ai bambini, dove ci si propone di avvicinare anche i più piccoli alle diverse culture del mondo attraverso attività ludiche, postazioni multimediali e laboratori manuali.

Rita Gigante - Cura redazionale e revisione testi per il web


Bibliografia

Ginevra Menani De Veszelka, Alessandra Vertechy Scheda SIRBeC LDC 2011, 2014
Alessandra Vertechy, Scheda SIRBeC/COL-VAL 2014


Collegamenti

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ambito cinese
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cultura Karajà


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Ultimo aggiornamento: 25 marzo 2022 [cm]

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