Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", Milano (MI)

Tipologia: biblioteca, museo
Indirizzo: Via San Vittore, 21 - Milano (MI)
Ente proprietario: Fondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”
Sito web

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Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", situato nel cuore di Milano, è il più grande museo tecnico-scientifico d'Italia e possiede un significativo patrimonio di esempi unici della trasformazione industriale del nostro Paese. Si articola in tre grossi complessi: edificio Monumentale, Padiglioni Ferroviario e Aeronavale per una superficie complessiva di oltre 40.000 mq, di cui 23.000 occupati da aree interattive e collezioni, costituite da oltre 10.000 oggetti. Accanto alla ricerca e alla conservazione del patrimonio scientifico e tecnologico, il Museo svolge un'intensa attività educativa utilizzando un approccio di tipo informale. Si propone al pubblico come luogo di scoperta, esperienza, comprensione e ispirazione accessibile a tutti. Le aree espositive sono ora organizzate in sei Dipartimenti che rappresentano le tappe più significative della storia dell'umanità: Materiali, Trasporti, Energia, Comunicazione, Leonardo Arte e Scienza, Nuove Frontiere


Profilo storico

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" nasce il 15 febbraio 1953, sotto la spinta di un gruppo di industriali lombardi guidati da Guido Ucelli di Nemi e con l'appoggio di un vasto consenso di forze politiche, in occasione delle celebrazioni del V centenario della nascita di Leonardo da Vinci, con una mostra tuttora esposta, anche se in parte, dedicata alla sua opera di scienziato e ingegnere.

Oggi è Fondazione di diritto privato, i cui soci fondatori sono: Ministero dei Beni e delle attività Culturali, Ministero dell'Università e della Ricerca, Ministero della Pubblica Istruzione, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano Bicocca.
Due sono gli obiettivi principali del Museo: essere parte di una filiera nazionale e internazionale, finalizzata alla democrazia della comprensione e della conoscenza, ed essere uno strumento efficace, innovativo, dinamico e flessibile per la diffusione della cultura scientifica e tecnologica accessibile a tutti, con particolare attenzione alla vita quotidiana e agli scenari futuri.

Accanto alla ricerca e alla conservazione, l'educazione è una delle funzioni principali del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia fin dalla sua nascita. Lo staff dei Servizi Educativi lavora con l'obiettivo di trasmettere i contenuti e creare le condizioni per far diventare il Museo un luogo di scoperta, esperienza, comprensione e ispirazione, accessibile a tutti.

In questo contesto, propone attività nelle collezioni storiche e nei laboratori interattivi (i.lab) per coinvolgere i visitatori in percorsi di apprendimento attraverso esperienze dirette, divertenti ed emozionanti. Vengono proposti anche progetti educativi e collaborazioni con scuole, università, enti di formazione e di ricerca allo scopo di incoraggiare l'uso del museo come risorsa educativa. Continuamente sono organizzate mostre, spettacoli teatrali e convegni per contribuire allo suo sviluppo come luogo di dialogo fra la comunità scientifica e i cittadini.

Le proposte del Museo si fondano su un approccio educativo non formale. Nei laboratori interattivi l'animatore invita il gruppo a svolgere le attività in prima persona e lo guida alla descrizione e alla comprensione di quanto osservato. Durante le visite guidate il pubblico, attraverso l'osservazione e la narrazione, segue un itinerario alla scoperta di una o più collezioni, individuando le principali caratteristiche degli oggetti esposti e formulando ipotesi sul loro funzionamento.


Patrimonio

Dal 1953 a oggi, il Museo ha acquisito oltre 10.000 oggetti relativi alla storia della scienza, della tecnologia e dell'industria, con particolare riferimento all'Ottocento e al Novecento.

Il Museo è intitolato a Leonardo da Vinci, simbolo della continuità tra cultura scientifico-tecnologica e artistica. L'omaggio alla figura di Leonardo intende sottolineare questa valenza e il rapporto con la città di Milano.

Le collezioni e i laboratori interattivi, che utilizzano l'educazione informale per coinvolgere e interessare il pubblico, sono ora organizzati in Dipartimenti che rappresentano le tappe fondamentali della storia dell'umanità: Materiali, Trasporti, Energia, Comunicazione, Leonardo Arte e Scienza, Nuove Frontiere.

Il Dipartimento Materiali racconta l'influenza che i materiali hanno avuto sulla storia dell'umanità. L'esposizione, che attualmente inizia con il ferro e finisce con le materie plastiche, sarà ancora arricchita da nuove sezioni.

Il Dipartimento Trasporti ripercorre gli oltre seimila anni di storia dei mezzi di trasporto, a partire dall'invenzione della ruota. In esposizione, le grandi collezioni di treni, navi, aerei, che si sono recentemente arricchite con l'arrivo del sottomarino S-506 Enrico Toti, oggi visitabile anche al suo interno con un animatore scientifico. Non mancano carrozze, biciclette, moto e automobili.

Il Dipartimento Energia esplora, dal punto di vista storico, un tema complesso e attuale. Presenta l'evoluzione dei dispositivi per trasformare l'energia e ottenere lavoro utile a partire da fonti diverse. Partendo dalle prime macchine a trazione muscolare si arriva al moderno impianto fotovoltaico attraverso alcune fra le più belle "icone" del Museo: la Regina Margherita e la Macchina di Horn, entrambe funzionanti.

Il Dipartimento Comunicazione intende ricostruire la storia degli strumenti per comunicare: dalla stampa a caratteri mobili di Gutenberg fino alla comunicazione digitale, passando attraverso al storia degli apparecchi per il cinema, la fotografia e la registrazione del suono.

Il Dipartimento Leonardo, Arte e Scienza ripercorre il pensiero che ha guidato la nascita del Museo identificando nella figura di Leonardo da Vinci l'intento di coniugare la cultura scientifica con quella artistica. L'esposizione presenta modelli di macchinari ricostruiti studiando i manoscritti vinciani. Tale dipartimento accoglie inoltre le collezioni di arte orafa, orologeria e strumenti musicali.

Il Dipartimento Nuove Frontiere apre il dibattito sui potenziali sviluppi futuri della ricerca scientifica e tecnologica, presentando temi come biotecnologie, genetica e robotica e sollecitando la riflessione sul rapporto che quotidianamente l'individuo ha con la tecnologia. Ogni Dipartimento sviluppa studi e ricerche sulle collezioni e sulle attività educative, promuove conferenze e workshop, confronti nazionali e internazionali e con il lavoro di comitati scientifici coinvolge e interessa diverse tipologie di pubblico.

Aspetti conservativi ed educativi si sviluppano con continuità identificando il Museo come luogo che custodisce e comunica un patrimonio vivo di memoria.

  • Le collezioni

Collezione di orologeria
Notizie storico critiche sulla collezi: La raccolta di orologeria cominciò a formarsi già dal 1953, ma solo in seguito alle donazioni Pinardi e Parisi e al contributo della Società Binda di Milano, nel 1959, venne allestita una sezione espositiva dedicata all'Orologeria. Sul finire dello stesso anno venne ricostruito il laboratorio di Bertolla e nel 1963 venne esposta la ricostruzione dell'Astrario del Dondi. Un'ulteriore rivisitazione all'allestimento di Orologeria è stata realizzata nel 2004.
Fanno parte della raccolta di orologeria le collezioni Pinardi e Parisi, donate rispettivamente nel 1954 e nel 1957, a queste si aggiunse nel 1967 la collezione Mingozzi, per un totale di circa 950 beni.
Altre donazioni provengono dalla società Binda di Milano, circa 80 beni, e da decine di soggetti pubblici e privati tra istituzioni, artigiani, professionisti e collezionisti privati.
Di rilievo nella raccolta è un intero laboratorio dell'orologiaio trentino vissuto nel 1700, Bartolomeo Antonio Bertolla, acquisito nel 1959 e interamente ricostruito in museo.
Importante anche la ricostruzione dell'astrario di Giovanni Dondi eseguita da Luigi Pippa dal 1959 al 1963, sulla base del trattato trecentesco di Dondi.
I beni della raccolta comprendono datazioni che vanno dal 1590 al 1999

Collezione di fotografia e cinematografia
Notizie storico critiche sulla collezi: La raccolta di fotografia e cinematografia nasce qualche anno dopo l'apertura del museo, le prime acquisizioni sono infatti del 1954. Tuttavia è tra il 1961 e il 1962 che riceve un primo grosso impulso con l'arrivo di circa 200 beni provenienti principalmente dallo studio Ganzini e dall'agenzia Publifoto, che costituirono, assieme ad alcune altre donazioni di privati e di altre società come Cinemeccanica, il materiale con cui la sezione di Fotocinematografia fu inaugurata nel 1962 ed aperta al pubblico fino al 2006.
La raccolta è in costante aggiornamento.
Nella raccolta di fotografia e cinematografia sono confluiti beni provienti da diversi studi fotografici (Ganzini, Lamperti e Garbagnati), dall'Agenzia Publifoto, dall'ente RAI TV e da appassionati collezionisti privati. La raccolta conta oltre 450 beni, dalla seconda metà del XIX sec. ai giorni nostri, con una parte significativa databile dal 1890 fino agli anni '60 del XX sec.

Collezione di strumentazione tecnico scientifica
Notizie storico critiche sulla collezi: L'inizio della raccolta è costituito dal materiale che il CNR aveva riunito per l'Esposizione universale di Chicago del 1933. Nei primi anni del Museo, attorno il 1953, per la raccolta veniva privilegiato materiale relativo alla Fisica, considerata "scienza pilota", anche se non mancavano beni rappresentativi del mondo industriale (di Alessandro Cruto, di Achille Gilardoni, di Donner Flori, della Magneti Marelli, della FACE STANDARD). Nel 1960 si ebbe l'aquisizione di materiale dai laboratori Pirelli di Milano, principalmente per la ricerca e la didattica a scopi industriali.
Nel 1959 il museo fu incaricato dal comitato italiano dell'UIHPS (Union International d'Histoire et Philosophie des Sciences, organo dell'UNESCO) di redigere un inventario degli strumenti scientifici di interesse storico in Italia; lavoro che si svolse tra il 1960 e il 1963, e che portò a nuove acquisizioni per oltre 220 beni.
Una rivisitazione della raccolta e l'estrapolazione di un gruppo di circa 60 beni, permise nel 1966 l'allestimento della sezione Pesi e Misure dedicata alla strumentazione e alle unità campione per la misura di lunghezza, angoli e massa; la sezione venne ulteriormente rivisitata nel 1971 assieme a quella di Apparecchi storico-didattici. Nello stesso anno, con l'acquisizione di altri beni principalmente provenienti dall'INFN (per esempio le camere a Nebbia usate da Occhialini), venne inaugurata la sezione di Fisica moderna. Queste tre sezioni sono state chiuse negli anni '90.
La raccolta negli anni ha acquisito anche beni provenienti da mostre temporanee e convegni (Expo del 1958 a Bruxelles, convegno di radiologia degli anni '70, Salone permanente delle innovazioni degli anni '90).
Nel 1982 fu acquisita la collezione GISI (Associazione Imprese Italiane di Strumentazione) e allestita la omonima sezione dedicata all'automazione industriale, aperta al pubblico fino agli anni '90.
Altro materiale è confluito dalla strumentazione non più in uso del Centro Didattico di Fisica Sperimentale del museo, attivo dal 1955 fino agli anni '80 che comprende un'interessante collezione di modelli matematici in gesso e filo del periodo 1953-1956.
La raccolta è in costante aggiornamento, tra le ultime acquisizioni sono da citare: parte del rivelatore dell'UA1 (esperimento di fisica ad alta energia del CERN) utilizzato dal premio Nobel Carlo Rubbia e che ha portato alla scoperta dei bosoni W e Z nel 1983; e, proveniente dall'INFN, il tracciatore di vertice dell'esperimento internazionale Ba-Bar legato al premio Nobel per la Fisica del 2008.
La raccolta è costituita da oltre 1850 beni provenienti dalla ricerca scientifica, dalla didattica e dalla produzione industriale. Fanno parte della raccolta materiali provenienti dal CNR e destinati alla sede del museo già dal 1933, apparecchiature provenienti dai laboratori della Pirelli, da vari dipartimenti universari e da istituti tecnici, oltre che da società specializzate in produzione di strumentazione tecnico scientifica come Filotecnica Salmoiraghi, Società Salmoiraghi, Allocchio Bacchini, Officine Galileo Galilei. Molto altri beni provengono da singole donazioni di privati e dal Centro Didattico di Fisica Sperimentale attivo presso il museo dal 1955 fino agli anni '80 del XX sec. Fa parte della raccolta la collezione di strumentazione industriale "GISI" donata al museo dalla omonima associazione e composta da circa 100 strumenti.

Collezione di telecomunicazioni
Notizie storico critiche sulla collezi: La raccolta di telecomunicazioni nei primi anni di vita del Museo, 1953-1958, contava già più di cento importanti beni provenienti da istituti pubblici e privati e da privati cittadini (CNR, l'allora Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, la Società Radiomattima, la Compagnia Marconi, la Magneti Marelli, o il cavalier Donner Flori). Nel 1971, in occasione dell'inaugurazione di una nuova sala dedicata alle telecomunicazioni, la raccolta si arricchì di beni aventi una più ampia apertura verso le tecnologie della rete, grazie anche alle collaborazioni con società come la SIT-Siemens, la SIP, la Sirti, la Telettra. La raccolta è costantemente incrementata e aggiornata sulle nuove tecnologie anche in relazione alle nuove sezione espositive di Telegrafo e telefono, Radio (2005) e Televisione (2008).
La raccolta si compone di oltre 1300 beni, dal 1850 ad oggi, ed è costituita da strumenti ed apparati di tipo storico e didattico per la comunicazione a distanza, provenienti da enti pubblici, università, aziende e privati cittadini. Fanno parte di questa collezione cimeli rari come quelli marconiani e importanti riproduzioni storiche (come i telefoni di Meucci, il pantelegrafo di Caselli), impianti o parti di apparati pubblici e privati, dispositivi utilizzati in laboratori specialistici e prodotti industriali di largo consumo.


Sede

Il Museo è ubicato nel cuore della città di Milano.

Nato per ospitare i monaci dell'ordine degli Olivetani, il corpo centrale del Museo è stato costruito agli inizi del '500 come monastero. L'edificio Monumentale è stato destinato a divenire la sede del Museo nel 1947.

Dalla sua inaugurazione accoglie la Galleria dedicata a Leonardo da Vinci, in cui sono esposti i modelli realizzati negli anni '50 interpretando i disegni delle macchine del genio fiorentino.

In questo edificio si trovano anche la maggior parte delle collezioni storiche e delle aree interattive. Nel corso degli anni si sono poi sviluppati, in un'area contigua, i padiglioni aeronavale e ferroviario.

Il Padiglione Aeronavale, inaugurato nel 1973, ospita due oggetti di dimensioni straordinarie: il brigantino-goletta Ebe e il ponte di comando del transatlantico Conte Biancamano. Al piano superiore si trova la sezione aeronautica che comprende velivoli originali, e alcune ricostruzioni che descrivono la storia del volo.

Il Padiglione Ferroviario, allestito nel 1967, ricorda le vecchie stazioni di fine '800. All'interno sono conservate circa venti locomotive e carrozze ferroviarie affiancate da strumenti utilizzati nella conduzione del traffico su rotaia.

Completa il dipartimento Trasporti il sottomarino S-506 Enrico Toti, arrivato al Museo in seguito a uno spettacolare trasporto avvenuto nell'estate del 2005. Il sottomarino è visibile dall'esterno da tutto il pubblico del Museo e, tramite un biglietto aggiuntivo, è possibile effettuare una visita al suo interno con un animatore scientifico. Il Toti è il primo sottomarino costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale e racconta un frammento della storia d'Italia tra Guerra Fredda e specializzazione tecnologica.

Nell'Edificio Monumentale si trova anche la Biblioteca del Museo, situata al piano terra, nel cortile d'onore. Essa si compone attualmente di circa 40.000 volumi inerenti alla storia della scienza e della tecnologia (consultazione a richiesta).

Accanto alle collezioni storiche sono state realizzate 16 aree interattive, progettate per avvicinare il pubblico alla scienza e alla tecnologia attraverso l'emozione, il divertimento, il fare in prima persona.

Inoltre il Museo organizza convegni, conferenze, performance artistiche e teatrali, rassegne cinematografiche, con l'obiettivo di creare occasioni di coinvolgimento attivo del pubblico, stimolare curiosità e interesse verso la scienza, consapevolezza verso la realtà che viviamo, ricevere stimoli intellettuali e strumenti per sviluppare un pensiero critico.

Per realizzare queste altre attività, il Museo dispone di alcune sale, che vengono offerte anche alle aziende per organizzare i propri eventi.
L'Auditorium, storico cinema d'essai del Museo, è collocato al piano terra e mantiene il soffitto originale realizzato negli anni '50 dall'architetto Piero Portaluppi.

Con i suoi 234 posti a sedere in platea a cui si aggiungono 6 postazioni per i disabili e, in galleria, 12 posti per la stampa, l'Auditorium dispone di attrezzature tecniche e di arredi all'avanguardia, con una versatilità ed eleganza che si uniscono al fascino originario.

La Sala delle Colonne, antica biblioteca del monastero olivetano del XVI secolo, può ospitare fino a 300 persone su una superficie di 600 mq.
La Sala del Cenacolo, antico refettorio dei monaci, parzialmente restaurata nel 2004, è decorata con stucchi e affreschi di Pietro Gilardi e rievoca i fasti barocchi del XVIII secolo. Ha una superficie di 220 mq e può accomodare fino a 90 persone.

La Sala Conte Biancamano, il salone delle feste del transatlantico conservato nel Padiglione Aeronavale, evoca il fascino degli anni '30. Con i suoi 350 mq e la sua originale forma circolare, può ospitare fino a 100 persone sedute.


Bibliografia

  • Reggiori F., Il monastero Olivetano di San Vittore al corpo in Milano e la sua rinascita quale sede del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica "Leonardo da Vinci", presentazione di V. Ferrari, Milano, Silvana, 1954
  • Museoscienza : tutto il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci, a cura di O. Curti, Milano, Associazione Amici del Museo, 1971
  • Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci : guida, a cura di D. Lini e S. Sutera , Milano, Skira, 1997
  • Curti O., Un museo per Milano : un protagonista racconta gli anni della nascita del Museo della Scienza, Garbagnate Milanese, Anthelios, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica "Leonardo da Vinci", 2000

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Ultimo aggiornamento: 11 dicembre 2019 [Erregì]

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