Rossini Art Site, Briosco (MB)

Tipologia: museo
Indirizzo: Via Col del Frejus, 3 - Briosco (MB)
Sito web

Immagine

La collezione di sculture della Rossini Art Site è allestita in un grande parco tra le colline della Brianza.
La posizione delle opere, per lo più sculture e installazioni create dai grandi maestri della scultura italiana e internazionale del Novecento, è frutto di un progetto che mira ad arricchire e nello stesso tempo a rispettare il contesto territorilae: tanto le opere figurative, quanto quelle astratte, si fondono tra loro e con la natura che le circonda.

Altrettanto fondamentali sono, in quest'ottica, i percorsi pedonali che si snodano all'interno dell'area, che permettono al visitatore una corretta fruizione delle sculture pur in una costante immersione nel panorama verdeggiante delle colline brianzole.

Il Parco si presenta quindi come un vero e proprio museo di arte contemporanea a cielo aperto, dal forte valore naturalistico e ambientale, nel quale si assiste ad una perfetta integrazione fra espressione artistica, territorio naturale e architettura contemporanea.

 

 


Profilo storico

La prima opera della Collezione viene acquistata dall'industriale lombardo Alberto Rossini nel 1954, per il sepolcro del padre: si trattava di una scultura astratta di Gaetano Negri, allora assistente di Marino Marini, cui seguì negli anni Sessanta l'acquisto di qualche tela di artisti per lo più monzesi: Mosè Bianchi, Spreafico e Tallone.

Ben presto però l'interesse dell'industriale e quello della moglie Luisa Teruzzi cominciano a spostarsi verso l'Informale e nonostante i limitati mezzi economici a disposizione, acquisiscono fra gli anni Settanta e Ottanta opere di Tancredi, Parmeggiani, Vedova, Dova, Crippa, Fontana, Capogrossi, Birolli, Morlotti, Cassinari e degli astrattisti comaschi Rho e Radice.

Il nucleo più consistente della collezione viene però creato tra la seconda metà degli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta, di pari passo con il crescente interesse per la scultura monumentale e il relativo progetto di costituire un parco che ne delineasse la storia in Italia a partire dal secondo dopoguerra.

La collezione trova così il suo luogo privilegiato di esposizione in uno spazio, ripartito al suo interno in diverse aree per separare le zone private appartenenti alla famiglia Rossini, da quelle pubbliche destinate alle opere d'arte.

La prima opera ad essere collocata all'esterno dell'abitazione dei Rossini - ancora in costruzione - è L'Annunciazione di Andrea Cascella, in una posizione favorevole alla luce così da valorizzarne gli effetti chiaroscurali.

Lo stesso Cascella suggerisce a Rossini l'acquisto di altre sculture, come Interferenza in granito giallo n. 2 di Consagra.
L'altra grande opera dell'artista presente nel parco, la monumentale Porta del Cremlino, viene invece donata al collezionista direttamente da Consagra, in segno di ringraziamento per il sostegno economico offertogli in occasione della sua esposizione personale all'Hermitage di San Pietroburgo del 1991.

Questa particolare modalità di reperimento delle opere attraverso il contatto diretto con gli artisti e o attravero un reale ed intenso rapporto di amicizia con loro - è questo il caso di Franz Stähler e Antonio Ievolella - diviene in breve tempo una caratteristica peculiare del collezionismo di Rossini: molte opere vengono scelte direttamente dagli atelier e posizionate nel parco seguendo le indicazioni di collocamento degli artisti stessi.
Altre ancora vengono create appositamente in collaborazione con l'azienda di sua proprietà, la Ranger Italiana, che a partire dagli anni Novanta mette a disposizione dei vari maestri d'arte macchinari, spazi e l'abilità manuale e tecnica degli stessi operai: è in questo modo, ad esempio, che sono state create da César le Compressioni che compongono la Suite Milanaise - oggi conservate in parte in loco e in parte in giro per il mondo - da Oppenheim, i nove esemplari di Lampdog - quattro attualmente di proprietà dell'imprenditore brianzolo - e gli ironici Orsetti Welles di Dietman.


Patrimonio

La collezione si configura come una raccolta di più di cinquanta opere d'arte del secondo Novecento. Le opere, per lo più sculture e installazioni monumentali, sono riconducibili sia ad artisti storici della scultura italiana del secondo dopoguerra Cascella, Consagra, Pomodoro, Melotti, Turcato, Fontana, Capogrossi, Tancredi, Varisco; sia ad artisti di fama internazionale César, Arman, Oppenheim, Nagasawa, Tinguely, cui si sono aggiunti negli ultimi anni artisti di una generazione più giovane, talvolta su diretta committenza della famiglia Rossini: Stähler, Dietman e Ievolella.

All'interno del parco sono poi collocate due opere architettoniche in diretto rapporto con il territorio e la collezione circostante: il padiglione espositivo Sculture farm pavillon progettato dall'architetto e paesaggista americano James Wines e la grande maquette della Casa della Pace progettata da Massimiliano Fuksas.


Sede

Il Parco di sculture in cui è esposta la collezione privata di Rossini Art Site si colloca nel nord della Brianza, in una zona denominata del Simonte: è un terreno di circa 25 acri e comprende una piccola e luminosa valle, una fitta porzione di bosco, un ruscello, ampi prati, recinti per gli animali e una collinetta, sulla quale trova posto un cascinale ottocentesco restaurato con strutture ricettive.

La tenuta è isolata dal territorio circostante da una bassa cinta muraria che circonda il grande prato pianeggiante e le alture circostanti su cui si dispongono le opere d'arte, perfettamente fuse e integrate nel territorio, anche perché spesso realizzate dagli stessi autori in modo direttamente relazionato all'intorno.

In posizione privilegiata nel 1998 è stato poi edificato lo Sculture farm pavillon un padiglione espositivo baricentro della struttura e nello stesso tempo prezioso contenitore per tutte quelle opere che per motivi conservativi non possono essere esposte all'aperto. Costruito su due livelli, con pianta circolare e completamente aperto verso l'esterno con vetrate, con ricercati effetti di compenetrazione e fusione tra natura e architettura: il progetto è stato affidato al paesaggista americano James Wines, fondatore del gruppo Site Project Inc., specializzato in green architecture e nella costruzione di edifici immersi nel verde.
A questo centro didattico-museale è poi seguita la progettazione di un secondo polo espositivo posto all'ingresso del parco la Casa della Pace di Massimiliano Fuksas.


Bibliografia

Bibliografia e credits
Cristina Uva - scheda SIRBeC LDC/COLL, 2014
Rita Gigante - Cura redazionale e revisione testi per il web
Chiara Madia – Editing


Collegamenti

Catalogo delle opere


Galleria


Ultimo aggiornamento: 1 ottobre 2018 [cm]

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