Pinacoteca, Milano (MI)

Tipologia: museo
Indirizzo: Piazza Castello - Milano (MI)
Ente proprietario: Comune di Milano
Sito web

Immagine

Il percorso espositivo della Pinacoteca permette di ripercorrere la storia dell'arte italiana dal Rinascimento agli inizi del Neoclassicismo, mettendo in relazione opere pittoriche, come pale d'altare, affreschi, miniature, quadri "da stanza", con altre testimonianze artistiche, come medaglie, bassorilievi lignei, sculture in terracotta e marmo.


Profilo storico

Il Museo Artistico Municipale inaugura nel 1878 nella sede dell'antico convento delle Carcanine, ribattezzato con il nome di Salone dei Giardini Pubblici. Nasce contestualmente una scuola di disegno destinata all'istruzione di giovani operai, a confermare il ruolo educativo del Museo stesso. L'esposizione viene inaugurata anche grazie all'accordo con l'Associazione per il Museo dell'Arte Industriale, proprietaria della sede espositiva, e che avrebbe ceduto il proprio patrimonio al Municipio. Oltre all'accordo con l'Associazione la fondazione del Museo è favorita dalle cospicue acquisizioni di legati e donazioni da parte della municipalità. Tra i primi si ricorda il legato Marchesi-Fogliani del 1861, che, con le opere dello stesso scultore, avrebbe dato vita alla Galleria d'Arte Moderna, i medaglieri Sormani e Taverna, e infine, essenziali per la nascita della Pinacoteca, i legati Bolognini Guasconi e De Cristoforis. All'epoca questo complesso di opere era dislocato in quattro sedi distinte: l'archivio municipale di San Carpofaro, i magazzini della Chiesa soppressa di S. Marta, Palazzo Marino e la Biblioteca Ambrosiana. Con questo primo nucleo di oggetti, composto da circa duecentoquaranta dipinti, cui si erano aggiunte le tele lombarde del Seicento, già nella cappella del tribunale di Provvisione, la Pinacoteca inizia la propria vicenda nel Salone dei Giardini Pubblici. Il percorso museologico segue il raggruppamento degli oggetto per tipologie di materiali, fissando una fisionomia che si sarebbe conservata per sempre: sette sale destinate alle raccolte artistiche, delle quali la più ampia dedicata ai dipinti. Le continue donazioni alla città fanno presto sentire l'esigenza di una nuova sede, individuata negli ambienti del Castello Sforzesco da poco consegnato al Comune dalle Autorità militari. La Pinacoteca viene così inaugurata nel 1900.


Patrimonio

Le collezioni della Pincoteca si costituiscono a partire dal 1861, con il succedersi di numerosi legati e donazioni. Tra i primi, ricordiamo il legato di Antonio Guasconi del 1863 comprendente centosessantatre dipinti, dei quali solo una cinquantina vengono accettati sulla base delle perizie effettuate. Nel 1865 il conte Gian Giacomo Attendolo Bolognini destina alla città le proprie raccolte, nelle quali erano confluite le opere acquistate dai fratelli Alberico e Pio Attendolo, a Milano e all'estero, nella prima metà dell'Ottocento. La raccolta comprende circa duecento quadri antichi e quaranta moderni, disegni, sculture e oggetti d'arte; tra le opere più significative della collezione la "Madonna" del Correggio. Del 1876 è la collezione Malachia De Cristoforis, con trentotto quadri e oltre duecento oggetti d'arte, che annovera, tra i pezzi più importanti, il "Ritratto di giovinetto con libro" di Lorenzo Lotto. Negli stessi anni vengono recuperate le tele seicentesche della sala del Tribunale della Provvisione di Milano, che vanno ad arricchire la sezione del Seicento della raccolta. Cospicua è anche la collezione Tanzi Dell'Acqua del 1881, cui segue, nello stesso anno, la collezione De Bernardi. La Pinacoteca si propone come luogo di custodia di affreschi staccati da edifici o chiese cittadine sottoposti a demolizione, tra questi i cicli li S. Maria del Giardino, del monastero di S. Orsola, di casa Atellani, del convento delle Grazie di Monza. Prezioso è il dono della contessa Josèphine Melzi d'Eril Barbò, il Polittico di Cesare da Sesto, affidato alla Pinacoteca nel 1914. Nel 1935 viene realizzato l'acquisto della collezione Trivulzio, comprendente opere fondamentali per la collezione, con autori come Filippo Lippi, Andrea Mantegna, Giavanni Bellini, Tiziano, Bronzino. Negli anni cinquanta vengono acquistate la lunetta di Bergognone, il "Cristo Morto" del Cairo", le due "Burrasche" del Magnasco e la "Filatrice" di Ceruti. Nel 1995 vengono acquistate due pregevoli vedute di Venezia del Canaletto. Tra le ultime acquisizioni la "Madonna", già attribuita a Leonardo, donata dall'ingegner Lia nel 2005.


Sede

La Pinacoteca viene rinnovata negli anni compresi tra il 1972 e il 1980 ad opera degli architetti Marco Albini, Franca Helg e Antonio Piva. Gli spazi espositivi vengono impostati attraverso un criterio di flessibilità, con l'uso di reti metalliche e pannelli in fibra di vetro. L'illuminazione viene affidata ad un sistema di luce integrata, incandescente e fluorescente, in modo tale da garantire possibilità di modifiche del percorso espositivo. In questa occasione viene fatta una rigida selezione delle opere tralasciando gli aspetti minori della cultura artistica. Nel 2003 una chiusura per adeguamento impiantistico consente di rinnovare l'allestimento che, inaugurato nel 2005, permette di ripercorrere la storia dell'arte dal XV al XVIII secolo.


Bibliografia

Credits
Ginevra Menani De Veszelka, Alessandra Vertechy, Scheda SIRBeC LDC 2011, 2014
Alessandra Vertechy - Cura redazionale e revisione testi per il web


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Ultimo aggiornamento: 12 dicembre 2019 [cm]

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