Archivio del Comune di Bormio, Quaterni datorum et receptorum Quaterni datorum sorte estiva 1483 26 luglio 29 luglio 14 ottobre 1483

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Persone
Un giudeo
Margherita moglie di Bernardello di Isolaccia
Giacoma di Dosso Bonadei di Livigno
Bernarda moglie di Battista di Gorzono
Giovannina moglie di Gabriele Beluzi
Margherita moglie di Bernardo Regis

Quaternus omnium datorum factorum in caniparia Antonii dicti Panzoni caniparii maioris Communis Burmii in estate anni mcccclxxxiii. 1483.

Il canevaro dà sei lire imperiali ad Antonio Bonetti Foliani per rifondere le spese sostenute dal Comune per il giudeo arso, secondo una delibera di consiglio del 29 luglio.

[…] Item dedit libras sex imperiales Jacobo quondam Antonii Boneti Foliani pro completa solutione expensarum factarum per judeum combustum, (1) vigore unius consilii ordinati die martis xxviiii° mensis jullii.

Ancora dà otto lire imperiali a Rainaldo Grassoni come rimborso delle spese di viaggio a Monza per richiedere l'inquisitore e per altre spese.

[…] Item dedit libras octo imperiales Raynaldo Grassono, et hoc pro eius salario eundo Cumas pro portando denarios retentos et pro eundo Monziam pro inquisitore, qui absentavit per dies decem, ad computum solidorum sedicim imperialium singulo die, vigore unius consilii ordinati die sabati xxvi mensis jullii.

Ancora dà dieci lire e otto soldi per le spese di accompagnamento di frate Agostino, vicario dell'inquisitore dei malefici.

[…] Item dedit libras decem et octo et solidos septem imperiales et hoc pro expensis factis in mittendo acceptum venerabilem dominum fratrem Augustinum, vicarium inquisitoris maleficorum, vigore suprascripti consilii.

Ancora dà venti soldi a Rainaldo Grassoni come salario per la consegna di una lettera all'inquisitore dei malefici.

[…] Item dedit solidos viginti imperiales Raynaldo Grassono pro eius salario portandi litteras domino inquisitori maleficorum, vigore ut supra.

Ancora dà cento e una lira imperiale, in denaro, per le spese sostenute durante la sua canevaria per le donne incarcerate per stregoneria, ossia Margherita, moglie di Bernardo di Isolaccia, Giacoma figlia di Dosso Bonadei, Bernarda moglie di Battista di Gorzono, Giovannina moglie di Gabriele Beluzi e Margherita moglie di Bernardo Regis. Il rimborso riguarda le spese per vitto, per la vigilanza durata ventidue giorni, le spese per i servitori che le hanno sottoposte a tortura, le spese per l'acquisto di cinque lenzuoli di lana, le spese per legna e paglia e le spese per la costruzione di una baracca dove furono rinchiuse quando fu eseguita la sentenza di morte al rogo, inoltre per la somma versata all'inquisitore e al suo collaboratore per ventisette giorni.

Ancora dà tre lire e dieci soldi per l'acquisto di materiale per verbalizzare i consigli, le entrate e le uscite e il quaderno con le inchieste e le condanne.

[…] Item dedit libras centum unam imperiales ad denarios (2) et hoc pro pluribus expensis factis in eius caniparia tantum illiis mulieribus carceratis occaxione heretice pravitatis, (3) videlicet uxoris Bernardi de Ysolazia, Jacobe filie quondam Dossi Bonadeii,(4) Bernarde uxoris Baptiste de Gorzono, Johannine uxoris Gabrielis Beluzii et Malgarite (5) uxoris Bernardi Regis, videlicet in expensis cibi et potus datorum eis et in guardis duabus pro singulo die per dies xxii et illiis qui ligaverunt eas ad torturam et in linzolis v lane datis eis et illi qui posuit ignem in ad comburendum eas pro lignis palea et faciendum camanas (6) et in (a) pluribus aliis expensis factis ea de causa. Item in expensis factis venerabili inquixitori et sotio per dies xx septem et hoc vigore unius consilii ordinati die xiiii mensis octobris.

Item dedit libras tres et solidos decem imperiales et hoc pro cartis xvi positis in faciendo quaternos consilii datorum et receptionum et securitatum factos in eius caniparia et pro quaterno memoriali ordinati in inquixitione et condemnatione malefactorum et aliis listis et in vernice (7) facta in caniparia.

(a) In nell'interlinea.

(1) Con il termine giudeo si indicavano anche coloro che avevano deviato dall'ortodossia, come gli stregoni. A Piatta si dice ancora: èser falz cùme n g(h)iudèu "essere falso come un giudeo" (REW 4598), gros. cristunär cùme un giudér "bestemmiare come un giudeo", spudèr cùme un giudér "sputare come un giudeo", respónder cùme un giudér "rispondere sfacciatamente" (DEG 418). A incupire la fama intorno all'etnico hanno contribuito le sacre rappresentazioni medioevali del venerdì santo, nelle quali "i giudei" recitavano la parte di infierire contro Gesù.

(2) I rimborsi potevano essere effettuati in denaro (ad denarios) o in cose (ad res).

(3) La locuzione "heretica pravitas" definiva ogni forma di eresia, ma è chiaro che nel contesto storico di cui si tratta è sottintesa l'eresia della stregoneria e della magia.

(4) Per Margherita moglie di Bernardello di Isolaccia e Giacoma di Bonadeo del Dosso di Livigno cf. anche SB001.

(5) Si tratta forse di "Malgarita, dicta Morganina" che appare in una sentenza del 23 agosto 1481 per ingiurie a lei rivolte da Matteo Zoaneti (ACB, Quaterni consiliorum, sorte estiva: Item quod examinatores Communis debeant facere unam buletam de libris trigintaunam et solidis quinque imperialibus [ad] res Mateo fillio Bartolomei Zoaneti pro una condemnatione sibi facta, quia vocaverat Malgaritam dictam Morganinam et eius filliam extra domum ubi habitabant et etiam verberavit eas prout apparet in quaterno inquisitionum datum per suprascriptum Matteum et factum in caniparia Bartolomei Squassi in yeme anni mcccclxxx et intrante mcccclxxxi). Una Maddalena figlia di Giovanni Morganini fu giustiziata nel 1533, verosimilmente per infanticidio, in quanto non fu reclutato in quel periodo nessun inquisitore, come in quel tempo si sarebbe dovuto fare nel caso di imputazioni di stregoneria (ACB, Quaterni consiliorum, sorte invernale 1533-34 dicembre 18: Item quod caniparius presens possit facere dare de libris LX solidis VII imperialibus pro omnibus expensis factis justitia facta Magdalene filie Johannis Morganinii et de expensis captionis *** et de omnibus aliis expensis factis causa dicte justitie, computatis denariis datis magistro justitie). Nel 1564 un certo Antonio figlio di Bernardo Morganini di Morignone (figlio o più verosimilmente abiatico di Margherita moglie di Bernardo Regis) richiese al consiglio un attestato di appartenenza a famiglia di buon nome, con ogni probabilità perché si insinuava che suoi antenati fossero stati implicati in vicende di stregoneria, più che per il probabile infanticidio di Maddalena appena sopra citata (ACB, Quaterni consiliorum, sorte invernale 1564-65 dicembre 7: Item quod sit concessa licentia fiendi fides qualiter Antonius quondam Bernardi Morganini de Toch de Murignono et Petrus quondam Jacobi del Franch de Molina sint nati de bona stirpe et ex bonis parentibus).

(6) Borm. camàna "arniaio fatto d'un casotto posticcio di legno che si tiene isolato in orti presso le abitazioni", com. camàna "capanna, casotto", valmagg., valverz. camàn "casa di pastori sulle alpi; steccato che separa stalla da porcile, porcile" (Monti 38; Longa 98), gros. camäna "impalcatura dell'alveare" (DEG 257), valt. (Faedo) camàna "latrina", val San Giacomo (Madesimo) camàna "capanna". Da un prelat. *camanna "capanna, baracca" (REW 1624 e REWS 1624).

(7) Si tratta probabilmente dell'inchiostro.