Archivio del Comune di Bormio, Quaterni inquisitionum da 5 settembre 1607 11 13 14 settembre 1607

precedente | 45 di 175 | successivo

Persone
Giacomo di Proffa
Procedimento giudiziario
Giacomo di Proffa contro Giacomina de Tocco, per ingiuria (11 - 14 settembre 1607; 17 ottobre 1607)

Giacomo di Proffa querela Giacomina de Tocco per le ingiurie che gli ha rivolte, fra le quali "strion, figliuol d'un strion et che ho fatto morire suo marito".

1607. Die veneris 11 mensis septembris.

Coram spectabile domino Johanne Petro Zenono, locumtenente magnifici domini pretoris etc. ac dominis offitialibus, comparuit Jacobus quondam Zannis de Proffa, (1) Communis Burmii, querelando etc. quemadmodum Jacobina, uxor relicta quondam Bartolomei de Zaluf (2) et filia quondam Pedrotti de Tocco, (3) quam plura verba contumeliosa protulerit contra honorem et famam dicti Jacobi, videlicet: Che faccio fare li instrumenti a mio modo nel sborzar li danari, morder, (4) ladro et ladro delle caneve, che non vi sono chiave che mi tenghino, strion, figliuol d'un strion, et che ho fatto morir suo marito. Di più con li miei figlioli detta Jacomina ha più volte hieri et hoggi replicato simil ingiurie, dicendo: Figlioli d'un morder!

Petens superinde interogari testes infrascriptos, videlicet: Podeng, qual stava fameglio con Toni Peter et hora ha cavalli da per sé, (5) Toni de Balsar del Mot, Zuan de Zanot del Caser, Zuan de Vasinol de Massaniga, (6) riservandomi anco di poter dar altri testimonii, secondo che verrà l'occassione.

Et superinde fideiussit in forma de querela manutenenda, iuditio sisti et judicato solvendo in omnibus iuxta formam Statutorum et novarum additionum. Fideiussor pro dicto Jacobo extitit ser Johannes Jacobus Grusinus, obligando omnia bona sua in forma etc.

Die vero dominico 13 eiusdem.

Coram ut supra citata per Vincentium Crippum servitorem etc., dicta Jacobina comparuit et fideiussit in forma prout supra. Fideiussor pro ea extitit ser Joannes Illinus, obligando omnia bona sua in forma.

Et subsequenter respondit: Mi riservo de venir in breve a dar il mio constituto, ma protesto che non l'ho ingiuriato.

Eo die.

Coram ut supra citatus per dictum servitorem Gaudentium Bernardelli de Sancta Maria, Vallis Monasterii, testis in causa predicta datus, cui delato juramento de veritate dicenda, deposuit: Non so cosa alcuna, né ho sentito cosa alcuna ingiuriosa. Sentitte bene detta donna qual gridava: Poveretta mi! Guardate come vengo trattata!

Et juravit etc. Super generalibus, recte [respondit] etc.

Eo die.

Joannes quondam Zanotti del Casario, testis ut ante, cui juramento delato etc., interrogatus respondit: Non ho sentito cosa alcuna, né parole ingiuriose che detta Jacomina habbi detto al detto Giacomo, né so cosa alcuna.

Et juravit. Super generalibus, recte respondit.

1607. Die lune 14 eiusdem.

Coram ut ante citatus, comparuit Tonius quondam Balthesaris del Not de Premadio, testis etc. ut ante.

Interrogatus cum juramento.

Respondit: Andando giovedì prossimo passato in Valtellina, giongendo alla casa del figliuol de Ton Peter, ivi scontrai una putta de Bartolomè de Zaluf, qual piangeva et gridava ad alta voce. Gli dimandai quello ch'havesse. Rispose: Giacomo de Ros mi ha batuta. Andando inanzi, io scontrai la madre di detta putta, qual mi dimandò se havesse scontrato detta putta. Dissi de sì et lei sogionse: Quel traditor de Giacom de Ros me vol amazar quei poveri figliuolini! Andai de longo, (7) né altro so etc.

Et juravit. Ad generalia recte.

(1) Li Pròfa, costituite da tre successive sovrapposizioni di balze rocciose, sono da annoverarsi tra le più antiche attestazioni toponimiche nel nostro territorio. Della Pròfa de meço si fa già cenno in una locazione del novembre 1082 (cf. Manaresi-Santoro 163). Probabilmente da *prova, a sua volta da proda "orlo, margine, sponda, terreno a pendio", forma dissimilata da prora "prua" (REW 6784; DEI 4, 3092; Bracchi, BSSV 42, 56 e 70).

(2) Il soprannome Zalùf non è più riconducibile a un appellativo di significato identificabile.

(3) Tóch sopra Morignone, negli Statuti boschivi: troijum [= sentiero] per quod itur ad Tochum. Località con maggenghi e boschi nella parte più meridionale della Valdisotto, sulle pendici sulla sinistra orografica dell'Adda (Longa 309). Probabilmente dal termine med. toccum, riferito a un appezzamento di terreno passato dalla proprietà comunale a quella privata, mediante l'esborso di un prezzo stabilito.

(4) Ted. Morder "assassino" (cf. SB031: murder).

(5) Dial. de per lu "da solo, per proprio conto".

(6) Masanìga sotto Santa Maria Maddalena, negli Statuti boschivi: rezum [= canalone] apud Masanigam, contrata de Malsaniga, in Malsanigo tenso (Longa 306). Forse dal lat. massa "fondo, podere, tenuta", con rielaborazione paretimologica su malsano (REW 5396 e REWS 5396).

(7) Borm. delónch, piatt. dulónch, forb. dalónch "subito, immediatamente" (Longa 50; cf. SB038).