Archivio del Comune di Bormio, Quaterni inquisitionum fascicolo da 10 giugno 1617 10 giugno 1617

Persone
Tommaso Bormolini di Trepalle
Procedimento giudiziario
Tommaso Bormolini di Trepalle contro Caterina Cantoni di Trepalle, per ingiuria (22 maggio 1617; 10 giugno 1617; 13 giugno 1617)

Querela di Tommaso Bormolini di Trepalle contro Caterina Cantoni dello stesso luogo che, chiacchierando con altre persone della contrada, lo accusò di essere stregone.

Dinnanzi ai giudici la donna ritrattò affermando che la diceria fu diffusa da Tonio di Vitale affinché suo figlio non sposasse la figlia di Tommaso. Caterina pagò cinque lire e ritrattò.

1617. Die martis 10 mensis junii.

Coram magnifico domino Jacobo a Saxo, Lighae Grisae, honorandissimo domino pretore Burmii moderno et domino offitiale ser Joanne Petro Colturo ac domino Joanne Francisco de Florinis, locumtenente domini Filippi Laurentini, offitialis, in Livigno in stuffa domus ser Angelini Rampi superiori, citatus fuit Zennus delle Dorne (1) quondam Jacobini olim Zennis del Caurino (2) de Trepalle. Et super contentu in denuntiatione antescripta etc.

Interrogatus etc.

R. Se ritrovorno in casa mia alle Dorne un giorno di dominica alcuni di loro, cioè Giacomin Pedrotin, Toni di Francesco di Vidal de Andrea, Catarina figliola de Nicolò de Canton, (3) Margarita di Toni di Francesco, Toniola figliola di Borm de Ross et Mighina mia mogliere, che passavano il tempo con ragionamenti. Io andai su nel tablato, qual è sopra la stuva dove essi erano radunati e, stando là su, sentì rumore in stuva, come se volessero dare. Andai giù in stuva et quivi se contrastava. Dimandai che cosa vi fosse di discordia. Mi rispose Bormo di Giacom de Bormolino, (4) quale quivi era, come che contrastavano per certe parole che haveva detto la sudetta Catarina di Nicolò de Canton, cioè che mio barba Thomasio di Bormolino era un strione. Rispose Catarina suprascripta che la verità era che lei l'haveva detto, ma che le haveva intese a dire della sudetta Margarita di Toni di Francesco. La qual Margarita rispose subito come lei non havesse detto tal parole. Non seguì poi altro. Et se partirono da casa mia, perché si faceva notte. Né altro so.

I. quid sentiat da dicto Tomasio.

R. Non so altro di fatti suoi, se non che l sia homo dabene.

I. se sa da dove derivino quelle parole contra detto Tomaso.

R. Mi non so altro, salvo quel che ho detto et Bormo soprascritto me disse che tenessemo a mente le parole che haveva detto quella Catarina.

Et hoc est et qui juravit etc. Et dixit: Credo che Tomasio sudetto sia cuggino di mia moglier.

Eodem die.

Tonius quondam Francisci Vitalis Andree de Pedenosso, sive de Trepalle, (5) testis ut supra etc.

Interrogatus de contentis in suprascripta depositione etc.

R. Ritrovandosi questa primavera prossima passata in casa di Zenno dil Caurin, nella sua stuva, che vi erano molte persone, tra l'altri vi era Bormo di Giacom di Bormolino, qual disse verso di Catarina de Nicolò de Canton: Non è la verità che tu habbias ditto (6) come che Margarita, quivi presente, figliola di Tonio di Francesco, ha detto come che Tomas di Bormolino era strion. Catarina rispose: Sì, che l'è la verità, che l'ho detto. Et mia figliola Margarita li rispose che non fosse il vero che essa havesse detto quelle parole. Né altro seguì sopra di quello.

I. se sa che quel Tomas patischa tal imputatione di strione.

R. Signori, no. Mi lo tengho per homo da bene, perché di lui non ho mai sentito dire alcuno male, né da suoi vechi.

Et hoc est et qui juravit.

(1) Località nella parte bassa del paese di Trepalle. Anticamente era trascritto Ledorna, Lidorna (cf. SB051).

(2) Soprannome livignasco, più volte citato nei documenti che precedono (cf. SB030 e soprattutto SB033).

(3) Il cognome Cantoni è ancora ben attestato specialmente a Trepalle (Longa 327, 329 e 330), nel trattato di pace tra Como e Bormio del 1201 Petrus de Cantono (Besta, Bormio 210; Bracchi, BSSV 34, 28-9). Dipende da un nome locale. Borm. cantón "bacino superiore di una valle" (Longa 293). Più avanti incontreremo i Cantoni di Gioanin Andreola (cf. SB066).

(4) Come si deduce da qui, il cognome Bormolini, ancora vivo soprattutto a Livigno (Longa 330), rappresente la formazione diminutiva del personale Bormo (Bracchi, BSSV 34, 26).

(5) Trepalle era allora una contrada compresa nella vicinanza di Pedenosso. La prima attestazione del toponimo si è trovata nell'Archivio parrocchiale di Valfurva, Fondo pergamene, 1223 giugno 26: pratum unum jacentem in territorio Burmii ad locum ubi dicitur ad Trepallum (Bracchi, BSSV 52, 32-4).

(6) Dial. che ti t'àbiesc dit "che tu abbia detto", con la conservazione della desinenza lat. -s alla seconda persona del singolare.