Archivio del Comune di Bormio, Quaterni inquisitionum fascicolo da 28 maggio 1624 7 13 giugno 1624

precedente | 70 di 175 | successivo

Persone
La madre di Giovan Pietro Noale di Furva
Procedimento giudiziario
Nicolina Noale contro Domenica Madi, per ingiuria e aggressione (7 - 13 giugno 1624)

Nicolina Noale (1) querela Domenica Madi per averla ingiuriata dicendole "vacca e strega", dopo una lite per una piccola scure, e per averla poi ferita con un pezzo di legno in un successivo alterco.

1624. Die veneris 7 mensis junii.

Coram magnifico domino pretore et dominis regentibus Burmii, querelando comparuit Nicolina quondam Bastianini Coleti de Noale de Furva contra Dominicam filiam Antonii de Madii de Furva, che per occasione di una siguretta, qual tanto tempo esso Antonio di Maii ha havuto in casa, la quale per heredità da parte de quei di Simon di Toni ben s'aspetta a mio figliolo Gioan Pietro, né havendola mai potuta havere, detto mio figliolo s'imaginato di dimandarla in prestito. E cossì, havendola havuta dal detto Antonio e venendo a casa con la siguretta, l'è venuto dreto il figliolo dil detto Antonio per pigliargliela. Né havendoglila voluta dare, è venuto il detto Antonio, qual ha pigliato in casa nostra un'altra sicure grande di sua petenza. (2) Et per il contrasto di questa sicure, Tonio ha datto delle botte al detto mio figliolo. Sono sopragionti altri et detta Dominica, la quale disse delle ingiurie al detto mio figliolo, che fosse figliolo di una vacha et stria, come di questo si potrà examinare Pietro di Gotardo di Gervasio et Giacom di Gioanin Salvadori. Venuta che son io in casa, ch'era fuori a sarclare, (3) intendendo dal detto mio figliolo Joan Pietro quanto era successo in fatto et in parole ingiuriose, mi son aviata verso la casa della detta Dominica, la quale ritrovata, li dissi: Dominica, hai fatto bene a far quello che havete fatto con il mio figliolo, et di più dirli figliolo di una vacha et stria! (4) Ma voglio che ve ne mentiate avanti la Raggione. Essa Dominica risponde che tornarà a dire quel che haveva detto, et ch'era più di me. Et a questo furon presenti, cioè Giacomo sudetto di Gioanin Salvador et figliolo dil quondam Froschino. Mi me partì e venne a casa, et essa venne a trovarmi per causa di un cadino, replicando che quel che l'haveva detto lo tornava a dire. Mi, presa da colera, presi un sasso per fingere di darli, ma non la toccai, et essa andò a pigliar una schena (5) lì alla casa del testore (6) et con quella mi ha datto cossì fortamente alla testa, che mi ha ferita alla testa, su la fronte, con effusione di sangue, di un gran taglio, come hanno visto li presenti signori podestà et regenti. Et di questo sono stati presenti Nicolin della Mel et Gioan de Noale.

Eodem die.

Dicta Nicolina dedit securitatem manutenendi pacem etc. ac dictam querelam nec non et solvendi si erraverit contra dictam Domenicam, manutenendique pacem etc. contra dictam Dominicam etc. Fideiussor se constituit Joannes Bastiani de Noale, obligando etc.

Die jovis 13 mensis junii.

Dominus Nicolaus Muggius chirugicus (7) dixit medicasse Nicolinam suprasriptam d'una ferita fatta sin al osso nella fronte con legno, che gl'è convenuto darli doi punti. (8)

(1) Era parente di Margherita Noale, ingiuriata nel 1617.

(2) Corradicale dell'it. competenza, nel senso di "spettanza, proprietà".

(3) Dial. sarclàr "sarchiare", anche serclàr, con passaggio della a in e in posizione pretonica, a contatto con la r (Longa 224), dal lat. sarculare "sarchiare" (REW 7601).

(4) Frase pronunciata in senso ironico. Ha fatto bene a ingiuriarla, e così le ha offerto l'occasione favorevole per condurla davanti al Tribunale.

(5) Dial. sc'chéna "asse di legno" in genere allungata (Longa 234), com. schéna "schiappa, legna grossa da fuoco spaccata" (Monti 247), dal longob. o francone skina "pezzo di osso sottile; pezzo di legno allungato" (REW 7994), ted. Schiene "stecca", poi anche "rotaia".

(6) Borm. ant. tesc'tór "tessitore", appellativo che sta alla base del cognome di origine professionale Testorelli, diffuso soprattutto in Valfurva (Longa 329; Bracchi, BSSV 34, 39), sostituito più tardi da tesciàdro (Longa 258).

(7) "Chirurgo, dottore".

(8) Non si è ritrovata alcuna sentenza.