Lombardia Beni Culturali
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Cartula securitatis et promissionis

<761, Brescia>.

Sabazio arciprete, custode della basilica di S. Desiderio, Deusdedit prete, rettore della basilica di S. Giovanni Evangelista, Pietro chierico, custode della basilica di S. Eufemia, con il consenso di Benedetto vescovo di Brescia, si impegnano <nei riguardi di Anselperga, badessa del monastero di S. Salvatore di Brescia> ad assicurare la permanenza del curriculo <che conduce acqua al predetto monastero> passante nella terra di proprietà delle suddette chiese, ricevendo stoffe di seta.

Copia semplice del sec. XI-XII, ASBs, ASC, Codice Diplomatico Bresciano, busta 1, perg. V [B]. Copia del sec. XVIII, BQBs, ZAMBONI, Miscellanea de rebus Brixiensibus, f. 33. Copia Odorici, busta 19.2. Nel verso, soltanto segnature novecentesche a matita.

Facsimile: BETTELLI BERGAMASCHI, Seta e colori nell'alto medioevo, p. 17; MANTEGNA-SANTONI, La scrittura dei documenti, p. 170.
Edizioni: MURATORI, Antiquitates Italicae, II, coll. 407-20; CAPPELLETTI, Le chiese d'Italia, XI, p. 568; TROYA, Codice diplomatico longobardo, V, n. 762, pp. 122-23; PORRO LAMBERTENGHI, Codex Diplomaticus Langobardiae, n. 24, coll. 47-8; SCHIAPARELLI, Codice Diplomatico Longobardo, II, n. 158, pp. 88-90.
Trascrizione: ODORICI, Storie Bresciane, III, n. XX, pp. 38-9 (alla data 761?).
Regesto: BETHMANN und HOLDER-EGGER, Langobardische Regesten, n. 333, pp. 292.
Cf. BAITELLI, Annali historici, pp. 10-11, 31-22; GRADONICUS, Pontificum Brixianorum series, pp. 104-5; BIEMMI, Istoria di Brescia, II, p. 36; BRUNATI, Vita o gesta di santi bresciani, I, pp. 71 (nota 72), 94 (nota 109), 332 (nota 50), II, p. 173 (nota 2); ODORICI, Storie Bresciane, II, pp. 294-95; KEHR, Italia pontificia, VI, 1, p. 315; SAVIO, Brescia, p. 179; GUERRINI, Le chiese longobarde di Brescia, p. 345; BECHER, Das königliche, p. 299 (nota 2); PANAZZA, Brescia e il suo territorio, pp. 28-9; FAPPANI, TROVATI, I vescovi di Brescia, p. 65; BETTELLI BERGAMASCHI, Pallii serici a Brescia, p. 148; EAD., Brescia sulla via della seta, p. 17; EAD., Per la storia del sito di S. Salvatore - S. Giulia, p. 64; EAD., Seta e colori nell'alto medioevo, pp. 9-29; EAD., Istituzioni e vita sociale, pp. 6 (nota 8), 9; BROGIOLO, Brescia altomedievale, pp. 97, 105, 107, 109; MENANT, Campagnes, p. 184 (nota 53); MANTEGNA-SANTONI, La scrittura dei documenti, p. 181; BROGIOLO, Desiderio e Ansa a Brescia, p. 150; ARCHETTI, Corti, chiese e castelli, pp. 184-85.

La pergamena, in buono stato di conservazione, presenta soltanto una leggera consunzione lungo il margine laterale destro.
Non sono pochi i problemi che il pezzo qui edito solleva. Schiaparelli ritiene possa essere 'copia di antica notitia, ricavata certamente da carta del monastero di S. Salvatore ... riguardante l'acquedotto del monastero'. Del mundum non vi è traccia nell'archivio di S. Salvatore-S. Giulia, né esso risulta noto alla produzione erudita bresciana; in un manoscritto del XVI secolo, tuttavia, si attesta, in riferimento al vescovo di Brescia Benedetto, la soppravvivenza di un documento relativo alla concessione di un cuniculo che portava l'acqua al monastero di S. Salvatore-S. Giulia: sit mintio in quodam privilegio seu concessioni facta per Desiderium et Adilchis eius filium Ansilpergi abbatisse S. Salvatoris seu S. Iulię de cuniculo aquę quę graditur ad dictum monesterium S. Iulie de anno 761 (cf. Collectanea Cosme de Lauris civis Brixiensis. 1572, BQBs ms. C.I.4, f. 13r). Piuttosto che alla presente cartula, il passo del de Lauris sembrerebbe però alludere a un diploma, oggi deperdito, concesso al monastero dal re Desiderio e suo figlio Adelchi; non si esclude possa anche trattarsi di una erronea lettura compiuta dall'autore del manoscritto, in genere non esente da imprecisioni.
Altrettanto incerta appare la datazione, poiché non si hanno a disposizione elementi cronologici sicuri. Sebbene collocate in un'area (le pendici meridionali del colle Cidneo) ocupata da un gruppo di chiese costruite in età longobarda, nell'VIII secolo le istituzioni coinvolte nel negozio, probabilmente soggette alla cattedrale (da qui la richiesta del consenso vescovile), sono nominate soltanto in questo documento: le prime attestazioni certe di una chiesa dedicata a S. Desiderio si hanno soltanto a partire dal XII secolo (provengono da tre documenti del 1120, del 1133 e del 1149 marzo 14; cf. VECCHIO, La chiesa di San Desiderio, pp. 9-10); di S. Eufemia non si conosce l'esatta ubicazione (sembra fosse collocata nella zona del teatro romano, nei pressi del foro); la chiesa di S. Giovanni Evangelista (altrimenti nota come S. Zanino), eretta forse nelle vicinanze del Capitolium, è scomparsa e non sarebbe da identificare con l'ęcclesia que domna Rolinda abbatissa in honore Sancti Ioh(ann)is Ęvangelistę fundavit ricordata nel Salterio-Collettario di S. Giulia del sec. X-XI; mentre lo xenodochium di Peresindo, di cui non si hanno menzioni successive, sembra possa essere stato ubicato presso la chiesa di S. Michele, nella località Sanoluogo, e non andrebbe invece identificato con quello del monastero di S. Giulia fondato in seguito da Gisla (cf. PANAZZA, Brescia e il suo territorio, p. 25; BROGIOLO, Brescia altomedievale, pp. 109-10). Infine, nemmeno l'indicazione del vescovo Benedetto appare del tutto risolutiva, poiché rimane incerto il periodo e la durata del suo episcopato, collocato (in parte anche sulla base di questo documento) tra il 753 o 756 e il 774 (cf. SAVIO, Brescia, p. 179, e anche GAMS, p. 780); né risulterebbe decisiva l'esatta identificazione degli ecclesiastici coinvolti con quelli menzionati ai ff. 20r-21v del Liber vitae del monastero: accanto al vescovo Benedetto compaiono annotati tre preti di nome Deusdedi, Sabbatinus e Petrus, nonché un prete e un arciprete Peresindus (cf. Der Memorial- und Liturgiecodex, pp. 158-60).
Nonostante l'assenza, nel verso, della consueta segnatura di mano Astezati, la provenienza della copia dall'archivio monastico è garantita dall'identità dello scriba (il medesimo delle cartule qui edite ai nn. 4, 5, 6, 10, 11 e 45). Che il dettato ometta il destinatario della securitas non impedisce di ipotizzare che si tratti della badessa Anselperga, e che il pezzo sia da collocare nell'ambito delle operazioni dalla stessa condotte nel 761 per garantire il rifornimento di acqua al monastero. Si potrebbe dunque supporre che la notitia fosse vergata sul verso di una di quelle cartulae, scritte dal notaio Tanoaldus: per una di esse, avrebbe utilizzato una pergamena sul cui dorso aveva annotato la notitia di un altro negozio (questo), che - come spesso avveniva - poteva avere in comune con il documento tradito sul recto lo stesso destinatario, generalmente colui presso il cui archivio veniva conservato il documento (cf. CENCETTI, La 'rogatio' nelle carte bolognesi, p. 44).
Si offre l'edizione di B; sono segnalate in nota letture discordanti rispetto all'edizione Schiaparelli (S).

Cartula securitatis et promissionis cauta Sabatio archipresbitero (a), custode de basilica Sancti Desiderii, et Deusdedit (b) presbitero, rectore basilicę Sancti Iohannis Evvangelistę, et Petro clerico, custode basilicę Sanctę Eufemię, una cum auctoritate Benedicti (1), episcopi Sanctę Ecclesię Brixianę, de curriculo qui ex parte in terra de sup(ra)scriptis basilicis constat esse. Hoc est: de iure Sancti Desiderii (c) c(om)prehendit (d) pedes manuales num(ero) viginti quinque et de Sancti Iohannis pedes quinquaginta et de senedochio, cauta quoddam Perensindo, qui permanet dicioni pontifici, pedes num(ero) treginta, et de iure Sanctę Eufemię denique longo pedes sexaginta (e); pro quibus datum est in ipsa venerabilia loca, in primis s(upra)s(crip)to pontifici pallio uno de blata melesla (f), simil(iter) Sabationi archipresbitero alio pallio de blata (g) fusca (h), nec non etiam Deusdedit presbitero similit(er) et Petro clerico simili modo.


(a) archi- nell'interlineo.
(b) -dedit corr. da deu(s), con seconda d corr. su u(s).
(c) Sulla prima e tratto di penna di non perspicuo significato.
(d) B c(om)p(ri)rehendit.
(e) -n- corr. da t principiata, come pare.
(f) -les- su rasura, la seconda l ripassata.
(g) b- corr. da p, di cui è stata erasa l'asta discendente; -a corr. su o.
(h) -a corr. su o.

(1) Cf. nota introduttiva.

Edizione a cura di Gianmarco Cossandi
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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