Lombardia Beni Culturali
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Lodoici imperatoris diploma

<819 - 825>.

Ludovico imperatore, informato dalla moglie Iudith, che tiene in beneficium il monastero di <San> Salvatore di Brescia, di come suo padre Carlo <Magno> aveva preso il monastero sotto la sua protezione e concesso l'immunità sulle curtes e su tutte le proprietà - presenti e future -, conferma la precedente disposizione e stabilisce che nessun giudice possa esercitare la giustizia, riscuotere il fodrum, né svolgere funzioni pubbliche nei territori del monastero.

Copia semplice incompleta del sec. X, ASBs, ASC, Codice Diplomatico Bresciano, busta 2, perg. XXV [B]. Copia Odorici, busta 19.3. Regesto Astezati, pp. 65 (alla data dopo 822), 534. Nel verso, soltanto segnature di epoca moderna.

Facsimile: BOGNETTI, Brescia carolingia, p. 461.
Edizioni: MARGARINI, Bullarium Casinense, II, n. XL, pp. 33-4 (all'anno 878); PORRO LAMBERTENGHI, Codex Diplomaticus Langobardiae, n. 103, coll. 188-89 (all'anno 823).
Trascrizione: BAITELLI, Annali historici, p. 261, 462 (alla data 825 gennaio 10; trad. it.); ODORICI, Storie Bresciane, IV, n. IV, pp. 20-1 (alla data dopo l'822).
Regesto: BÖHMER, Regesta Imperii, I/1, n. 802 (778) (alla data 819-825).
Cf. ODORICI, Antichità cristiane, p. 16; SANTORO, Rettifiche alla datazione, p. 233; BOGNETTI, Brescia carolingia, p. 455 (nota 4); VIOLANTE, La chiesa bresciana, p. 1004; PANAZZA, La documentazione storica, p. 17 (alla data 822); WEMPLE, S. Salvatore/S. Giulia, p. 90; BETTELLI BERGAMASCHI, Monachesimo, pp. 72-3; BONAGLIA, Bozzolo, p. 88; ANDENNA, Le monache, p. 23; LAZZARI, Una mamma carolingia, p. 48; LA ROCCA, Monachesimo femminile, p. 128.

La pergamena è interessata da qualche macchia di umidità piuttosto estesa, da una certa usura e da alcune modeste rosicature lungo le antiche piegature.
Nel verso non compare la consueta segnatura di mano Astezati; tuttavia il documento risulta regestato nell'Indice alla segnatura K fil. 1 n. 10.
La cronologia del doc. corrisponde a quella del soggiorno in Italia dell'imperatore Ludovico. Sulla base del formulario, come proposto da Böhmer, si potrebbe tuttavia circoscrivere l'emissione del diploma all'inizio dell'819; di diverso avviso è invece la badessa Baitelli che data il doc. all'825 gennaio 10 al momento del passaggio a Brescia dell'imperatore, senza però specificare da dove abbia ricavato questa data: nell'impossibilità di trovarsi in possesso di un esemplare diverso da quello qui edito, la data deve essere ritenuta frutto di una sua congettura.
Il doc. è stato scritto da due copisti diversi, come rivela il differente colore dell'inchiostro: il primo ha copiato dall'inizio fino a ... potestate in ecclesias, il secondo da aut loca ... al termine del testo. Tuttavia il tratteggio e il trattamento delle lettere appare piuttosto simile; questo induce a ritenere che si possa trattare probabilmente di due copisti che condividevano uno stesso ambiente grafico e di lavoro.

In nomine d(omi)ni (a) Dei (b) et salvatoris nostri Iesu Christi. Hlodoicus divina ordinante providentia imperator augustus. Si erga loca divinis cultibus mancipata prop[ter] amorem Dei eiusque in eisdem locis sibi famulantibus beneficia oportuna largimur premium nobis apud Dominum ęternę remunerationis rependi non difidimus. Idcirco notum sit omnibus fidelibus Sancte Dei Ecclesie et nostris presentibus scilicet et futuris quia dilecta coniux nostra Iudith, qui monasterium domini et salvatoris nostri Iesu Christi, quod situm est (c) infra muros (d) civitatis Brissie, nostra liberalitate, in beneficium habet, ostendit nobis quadam auctoritatem inmunitatis (1) domni et genitoris nostri Caroli, bone memorie prestantissimi imperatoris, in qua continebatur (e) insertum qualiter ille ob (f) amorem Dei tranquillitatemque ancillarum ibidem consistentium predictum monasterium semper sub (g) plenissima (h) defensione et inmunitatis tuicione habuisset, s(cilicet) pro firmitatis studio postulavit nobis ut paternę auctoritati nostram quoque sup(er)adderemus auctoritatem, cuius petitioni libent(er) adquievimus (i) et ita in omnibus concessimus atque (j) per hoc preceptum nostrum confirmavimus. Quapropter precipientes iubemus ut nullus iudex publicus vel quislibet ex iudiciar[i]a potestate in ecclesias aut loca vel agros seu reliquas possessiones, quas, moderno tempore, infra ditionem imperii nostri iuste et legalit(er) posside(nt) vel que deinceps in iure ipsius sancti loci voluerit divina pietas augeri ad causas (k) audiendas vel freda exienda aut mansiones vel paratas faciendas aut fideiussores tollendos aut homines ipsius monasterii distringendos, nec ullas redibitiones (l) aut inlicitas occasiones requirendas nostris et futuris te(m)poribus ingredi audeat vel que supra memorata sunt penitus exigere presumat; sed liceat predicte coniugi nostre atque successores eius, rectores videlicet predicti monasterii, cum omnes fredos concessos et cum rebus vel hominibus liberis seu comendatis (m) ad idem monasterium pertinentes sub inmunitatis nostrę defensione quieto ordine possidere, qualiter ipsas ancillas Dei quod (n) ibidem Deo famulant(ur) pro nobis et coniuge proleque nostra vel pro stabilitate ipsius imperii nostri iugiter mi(sericordi)am (o) exorare delectet. Omnia vero precepta vel instrumenta (p) cartarum undecu(m)que ipsa casa Dei legalit(er) vestita est per hanc nostram auctoritatem confirmamus tenendi vel possedendi (q), qualiter perhennis temporibus ibi profitiat in aucmentis. Et ut hec auctoritas preceptionis nostre per curricula anno(rum) inviolabilem atque inconvulsam obtineat firmitatem, manu propria subter firmavimus et anuli nostri inpressione signari iussimus.


(a) Segue e erasa.
(b) D- corr. su t.
(c) e(st) nell'interlineo.
(d) -os corr. da -um; -o- corr. da u, segno abbr. per la nasale eraso e aggiunta di s in fine di parola.
(e) Tra -i- e -n- spazio bianco dell'estensione di circa sette lettere occupato con uno svolazzo.
(f) o- corr. su altra lettera, come pare.
(g) -b corr. su p parzialmente erasa.
(h) p- corr. su l parzialmente erasa.
(i) -q- corr. da altra lettera, forse d (come pare).
(j) at- corr. su altre lettere, come pare.
(k) -u- corr. su lettera principiata, come pare.
(l) -d- corr. da i (come pare) e -bi- aggiunte nell'interlineo.
(m) -d- corr. da t, come pare.
(n) Segue una lettera cassata mediante rasura.
(o) -m aggiunta nell'interlineo.
(p) Su -m- macchia di inchiostro non dovuta a correzione, come pare.
(q) -i su rasura, come pare.

(1) Doc. 23.

Edizione a cura di Gianmarco Cossandi
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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