Lombardia Beni Culturali
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Carta venditionis

1138 febbraio, Villa di Tirano.

Giovannibuono del fu Bono Camozoni, di Villa, e sua moglie Bona, ambedue di legge romana, dichiarano di aver ricevuto da Lanfranco prete, per conto della chiesa di San Remigio, trenta soldi di denari d'argento quale prezzo della vendita del ronco detto Capiludi <sito nel territorio di Villa>, che avevano a loro volta acquistato da Orso Betosa.

Originale, ACTrn, SM, 5 [A]. Copia autentica, 'Quaternus memorie', c. 7r [B]; Copia (e regesto) De Giambattista, camicia cartacea di A (con segnatura Rugginenti: 4). Altri regesti: ACTrn, Inventari, I/14, cc. 144r-v, da A; ivi, Inventari, I/22, subfasc. 1, c. 1r, da B. B è così autenticato: (SN) Ego Rugerius notarius filius ser Girardi de Becaria de Trixivio viso hautentico huius exempli prout in eo continebatur exemplavi, scripsi et subscripsi. Nel verso di A solo annotazioni di epoca moderna, fra cui rimando al 'Libro delle pergamene' e segnatura Rugginenti (4).

Edizione: BUB, I, n. 296, pp. 217-218.
Regesti: PEDROTTI, Gli xenodochi, n. 10, p. 51 (alla data 1138 febbraio 10); Archivio storico, n. 5, p. 12.
Cf. MORETTI, Gli umiliati, p. 172 e 180n.

La pergamena di A presenta diffuse abrasioni che, soprattutto nella parte centrale, interessano in modo sensibile la scrittura; sono presenti anche lacerazioni in corrispondenza delle antiche piegature.
Il documento è menzionato nella sentenza del vescovo Guglielmo della Torre del 1212 ottobre 5, Villa di Tirano (originale, ACTrn, SM, 83; copia autentica, 'Quaternus memorie', cc. 7r-v), quale prova documentaria a favore della chiesa di San Remigio, ostensa nel corso di una controversia davanti al vescovo, che opponeva la predetta chiesa al comune e ai vicini di Villa. La lite riguardava la proprietà della chiesa a ronco Capiludo, in territorio di Villa, rivendicata dalla controparte che ne pretendeva la restituzione, negata dal vescovo nella sentenza in questione.
I dati cronici concorderebbero solo ipotizzando l'uso dell'indizione genovese. Ritenendo comunque più probabile un errore materiale del notaio, si è preferito mantenere inalterato il riferimento al millesimo contenuto nel documento.
Edizione di A; sono omesse le varianti ortografiche di B.

(SN) Anno ab incar(nacione) domini nostri Iesu Christi milleximo centeximo trigeximo octavo, mense februarii, indic(ione) quintadecima. Constat nos Iohann|embonum fil(ium) quondam Boni Cam[o]zoni, da Vila, et Bonam uxorem, qui professi sumus lege vivere Romana, accepissemus sicuti et in presencia test|ium manifesti sumus quod accepimus a te Lanfranco presbitero, a parte ecclesie Sancti (a) Romedii, argenti den(ariorum) bon(orum) solidos triginti (b), finito p[recio], | sicut inter nos convenimus, pro ronco uno qui dicitur ronco Capiludi et quod suprascripti v[en]di[t]ores (c) emerunt ab Urso Betosa; coeret ipsi ronco: a mane Vuidonis, a me[ridie]| presbiter Sancti Laurencii, a sero Betosa; coeret ei alie (d) empcioni: a mane Ga[fonis][, a] meridie via, a sero venditoris, a monte via; quas autem res superius dictas, cum super|ioribus et inferioribus seu cum finibus et accessionibus suis, inintegrum, ab ac die tibi ecclesie Sancti Romedii pro suprascripto precio vendimus, tradimus et mancipamus, ut facias ex|inde a presenti die a parte ecclesie et alii successores qualiter superius legitur, inintegrum, ab omni omine defensare; quid si defendere non potuerimus, aut si contra anc | car(tam) vendicionis per quodvis ingenium agere aut causare presu(m)serimus, in duplum vobis predictas [r]es venditas restituam[us] sic[ut] pro tempore meliorate fuerint aut valuerint sub | estimacione in consimili loco, quia sic inter nos convenimus. Actum loco Vila.
Signum + + manuum suprascriptorum Iohannis et Bone uxori, qui anc car(tam) vendicionis fieri rogaverunt, et ipse vir uxori sue consensit.
Signum + + + manuum Bregonzii, Folcradi, Iohannis, Odelrici, testium.
(SN) Ego Iordanus notarius sacri palacii caus[i]dicus (e) scripsi, post tradita co(m)plevi et dedi (f).

(a) A S(an)c(t)ai, qui e in seguito.
(b) B viginti
(c) B emtores
(d) In A -i- nel sopralineo.
(e) In A la prima -u- nel sopralineo.
(f) In A segno abbr. intersecante l'asta di d- superfluo.

Edizione a cura di Rita Pezzola
Codifica a cura di Rita Pezzola

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