Lombardia Beni Culturali
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Carta permutationis

1156 maggio, ***.

Anselmo, abate del monastero di Morimondo, edificato ad onore di Santa Maria in pieve di Lenno, ove dicesi Acquafredda, e Arnaldo, priore del medesimo cenobio, danno a Giovanni Cane, a Cavalcabove e ad Ospinello, fratelli, figli del defunto Giovanni, tutti i beni pertinenti a detto monastero siti nel luogo di Cosio, ovverosia le terre che già furono del vescovo di Lodi, ricevendo in cambio le terre di proprietà dei suddetti fratelli nel manso di Livronego, oltre a quattordici lire e mezza di denari.

Originale, BAMi, Pergamene, n. 1412 [A]. Trascrizione: Bonomi, Diplomatum, BBMi, AE.XV.33, n. 42, cc. 107v-108r. Regesti: Ferrario, Sommario cronologico, c. 445r (barrato), in data 1152 maggio; Bonomi, Synopsis cronologica, BBMi, AE.XV.33, c. 397v; Ceruti, BAMi, I 145 suss., n. 36, cc. 8v-9r; Bianchi, Inventario, BAMi, K 202 suss., n. 1412, e nella relativa scheda mobile dell'ordinamento cronologico. Nota di repertorio: Bianchi, BAMi, K 212 suss., p. 202 (alla voce "Monastero di Acquafredda").
Nel margine superiore sinistro del recto segnatura, pure di mano del Bianchi, che rimanda all'Inventario: "1412".
Nel verso, di epoca medievale, di fase A: "[.....] da Livronico facte cu(m) Ospino Cane et fr(atri)b(us) suis | [.....]o, q(ue) t(er)a fuit ep(isco)po d(e) Laude" (si precisa che non è nota l'estensione della lacuna rilevabile all'inizio delle righe: essa non è quantificabile a causa della striscia di carta incollata sul supporto). Inoltre: annotazione di fase B: "De Livronico"; segnatura di fase C: "B, n. 4"; regesto Ferrario. Infine: segnatura Bonomi, accompagnata da indicazione dell'anno: "42. MCLVI."; segnatura Ceruti in pastello rosso: "36".
Regesto: MONNERET DE VILLARD, L'Isola Comacina, n. 191, p. 212.
Cf. ORSINI, Vescovi, abbazie, chiese, p. 157, p. 157; FATTARELLI, La sepolta Olonio, pp. 255-256, 262; ARCARI-COSTAMAGNA, L'abbazia dell'Acquafredda, p. 45.

La pergamena (mm 163/130 x 184/179), in pessimo stato di conservazione, nella parte sinistra presenta lacerazioni profonde, con conseguente caduta del supporto tra le righe 7 e 12. Pure nella parte sinistra, estese macchie scure interessano la scrittura in modo sensibile, sì che in numerosi punti la lettura è stata possibile solo con l'ausilio della lampada di Wood (inoltre, per l'integrazione delle parti cadute o illeggibili, è stato prezioso il raffronto con il doc. n. 39). Per ovviare a tale fragilità, al verso della parte sinistra, venne incollata, in epoca non precisabile, una striscia di carta (mm 53 x 177), quale rinforzo. Si segnala inoltre la presenza diffusa di macchie e di sensibili lacerazioni in corrispondenza delle antiche piegature.
L'unità dell'anno, solo parzialmente leggibile a causa di una estesa macchia scura, è confermata dal computo indizionale.
Infine, si fa notare che nella sottoscrizione Guglielmo, notaio e giudice, dà conto delle fasi di redazione del documento, esplicitando che la carta da lui redatta in mundum era stata imbreviata da Ogerio giudice e messo regio.

(SN) Anno ab incar(nacione) domini nostri Iesu Christi mill(esimo) cent(esimo) quinquagesimo | s[exto, men]se madii, indic(ione) quarta. Permutacionem fecerunt dominus Anselmus, abas | monasteri de Morimondo, constructi (a) in plebe (b) de Lenno, in onore Sancte Marie matris | [Dei, quod dicitu]r Aquafrigida, et dominus Arnaldus, prior eiusdem monasteri, cum Iohanne | [Cane et Caval]cabo et Aspino germanis, filiis quondam item Iohannis. Hoc videlicet in primis iam|dictus [dominus A]nselmus abas dedit, ex parte suprascripti monasteri, suprascriptis germanis, causa permu|[tacion]is [.....], omnes res illas que pertinebant suprascripto monasterio in locis Cose | [............] terra illa que fuit episcopi Laudensis; et (c) suprascripti Iohannes, Cavalcabo et Aspinus | [....... adinv]icem dederunt suprascriptis domino Anselmo abati et domino Arnaldo priori (d), ad partem suprascripti mo|[nasteri ......], illas teritorias quas suprascripti germani habent in maso (e) de Livro|[nego, et in m]onte et in plano. Has denique res superius permutatas tradide|[runt sibi invicem] una pars alter[i], permutacionis titulo, ut faciant unaquaque | [pars de re]bus quas acceperunt ipsi et eorum heredes et successores quicquid voluerint, | sine alterius partis contradictione, et sibi invicem guaruntare (f) debunt. | Actum est hoc. Insuper iamdicti germani dederunt suprascripto domino abati denariorum libras .XIIII. et dimidiam (g). |
Signa † † † † † manuum suprascriptorum permutatorum qui hanc car(tam) permutacionis fieri rogaverunt ut supra (h). |
Signa † † † manuum Nicole et Ottoboni et Rubei testium. |
(SN) Ego Guilielmus notarius et iudex hanc car(tam) permutacionis ab Oge|rio iudice et regis misso inbreviatam (i) scripsi.

(a) -i corr. da -o.
(b) In plebe -be add. nel sopralineo.
(c) et (nota tironiana) add. nell'interlineo.
(d) p(r)io(r)i add. nell'interlineo.
(e) Così A.
(f) Così A.
(g) .XIIII. et dimidia(m) nel sottolineo con linea d'inclusione.
(h) fieri - s(u)p(ra) nel sottolineo con linea d'inclusione.
(i) in- corr. da tra-, probabile erroneo incipit del più usuale traditam, come pare.

Edizione a cura di Rita Pezzola
Codifica a cura di Rita Pezzola

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