Lombardia Beni Culturali

Introduzione

Il monastero di S. Benedetto di Crema fu fondato nel 1097 da Enrico, conte giselbertino di Bergamo, e dalla moglie Bilisia e da costoro offerto a Montecassino [1]; non ci è pervenuto l’atto originale che era conservato nell’archivio dell’abbazia di Montecassino, ma esso ci è noto grazie ad una copia redatta dal monaco Pietro Diacono intorno al 1130, pubblicata da Gattola nella sua Historia abbatiae Cassinensis (I, p. 284); una copia dal Regestum di Paolo Diacono è riportata anche in appendice al repertorio settecentesco delle scritture dell’archivio del monastero di S. Benedetto di Crema.

I quattro documenti (uno dei quali conservato in originale e in copia) anteriori alla fine del sec. XII, provenienti dall’archivio del monastero, soppresso nel 1771, sono ora conservati nelle cartelle 141-144 della serie Pergamene per fondi dell’Archivio Diplomatico dell’Archivio di Stato di Milano, che, oltre alle pergamene, contengono anche i fascicoli nei quali furono scritti nella prima metà del Settecento i regesti dei documenti conservati nell’archivio monastico [2]; tra di essi compaiono anche i regesti dei quattro documenti menzionati, mentre non sono citate, almeno per il periodo di nostro interesse, altre scritture.

I documenti erano ordinati tipologicamente: il primo fascicolo del repertorio, contenuto nella cart. 141, si intitola “Tomo Primo diviso in due parti, nella prima delle quali si contengono le investiture feudali n. 15; nella seconda si contengono le locazioni dall’anno 1299 fino all’anno 1359 n. 87”; il secondo, contenuto nella stessa cartella: “Tomo secondo nel quale si contengono le locazioni dall’anno 1361 fino all’anno 1455 n. 68”; il terzo, nella cartella 142: “Tomo terzo diviso in due parti nella prima delle quali si contengono le obligazioni n. 45; nella seconda si contengono i pagamenti n. 75”; il quarto, nella stessa cartella, porta la seguente titolazione: “Tomo quarto diviso in tre parti, nella prima parte delle quali si contengono le permute n. 16; nella seconda le vendite n. 52; nella terza i testamenti n. 15”; il quinto, nella cartella 143: “Tomo quinto diviso in tre parti, nella prima parte delle quali si contengono i precetti n. 25; nella seconda le procure n. 26; nella terza sentenze e compromessi n. 51”; ed infine il sesto, nella cartella 144: “Tomo sesto Miscellanee n. 83”.

Sul verso delle pergamene compaiono le segnature di mano settecentesca che corrispondono alla numerazione secondo la quale i regesti si succedono nel repertorio.

Note

[1] Cf. SCHIAVINI TREZZI, pp. 73-77; MENANT, Lombardia feudale, pp. 116 e segg.

[2] I regesti furono redatti nella prima metà del secolo XVIII e sono anteriori al 1753, perché al termine del fascicolo intitolato “Parte seconda del Tomo quarto. Vendite” (cart. 142) è stata apposta da Leonardo Vimercati Sanseverino questa nota: “Il primo anno del mio governo nel mese di marzo li 22 1753”. Probabilmente furono scritti intorno al 1732, data che compare su una cartella d’archivio originale, che contiene le pergamene e il fascicolo con i regesti, contenuta nella cart. 144.

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