Lombardia Beni Culturali

Cartula ordinationis, iudicati et dispositionis

990 maggio 31, Cremona.

Originale, Roma, Biblioteca Vaticana, Archivio Barberini, Pergamene, I, n. 22 (già Archivio Barberini, Credenza III, casella 43, mazzo 1) [A]. Copia semplice del sec. XI, BSCr, LC, pergg., n. 15 [B]. Copia semplice del sec. XII, S. Pietroburgo, Accademia delle Scienze [C], probabilmente da B. Copia cartacea autenticata per ordine del vescovo di Cremona Nicolò Sfondrato dal notaio Giacomo Vitali in data 16 ottobre 1571, ASCr, Notarile, filza 2054, c. 744 [C'], da B. Regesto sec. XVI, Inventario Mensa sec. XVI, c. 23, Carniero 12, Privilegi, n. 2. Regesto prima metà sec. XVII, Inventario Mensa sec. XVII, c. 68v, carniero 40, Terra. Copia sec. XVIII, Negri, c. 125r (prob. da B). Regesto sec. XVIII, Bonafossa, p. 30 (dall'edizione di Muratori, quindi da B). Copia inizio sec. XIX, Dragoni, p. 489, prob. da B (la copia è però di mano di Ippolito Cereda). Copia sec. XIX, Cereda, sc. 1, sec. X, n. 53 (due esemplari dei quali uno probabilmente di mano di Antonio Dragoni; il Cereda afferma di aver tratto la copia Ex apographo iuris ... Capituli..., prob. B; e ex apographo iuris mei, prob. C), n. 54 (altra copia del Cereda da B). Regesto sec. XIX, Ferragni, n. 85 (prob. da B). Sul verso di C annotazioni riportate da Anninski (op. cit., p. 23), ma datate con scarsa precisione, tra di esse l'annotazione attribuita al sec. X: Exemplum institutionis monasterii Sancti Laurentii per Odelricum episcopum ricordata anche dal Novati; segnatura archivistica del sec. XVI (attribuita da Anninski a mano del sec. XVIII): n° 2.

Edizione: Muratori, II, col. 263; Cod. dipl. Lang., col. 1501, n. DCCCLIII; Novati, pp. 3-9 dell'estratto; Bonetti, pp. 137-144 (da C); Falconi, I, p. 225, n. 84.

Regesto: Robolotti, Delle pergamene, p. 45 (con data luglio 1); Robolotti, p. 8, n. 64; Astegiano, I, p. 38, n. 51; Savio, p. 35.
Citato da Dragoni, p. 173.

Falconi (sulla scorta del Bonetti, cf. articolo sopra citato alle pp. 134-137) parla di un originale perduto, ma ancora esistente nel sec. XIX, sul quale sarebbero state condotte le edizioni del Muratori e del Codex Diplomaticus Langobardiae; in realtà il Muratori dichiara di aver tratto la sua edizione da un antico apografo, esistente in tabulario capituli canonicorum Cremonensium; mentre nel Codex Diplomaticus Langobardiae si cita una pergamena in archivio capituli ecclesie Cathedralis Cremone. Quindi l'originale non esisteva più, con ogni probabilità, già nel secolo XVIII. Bisogna inoltre osservare che il documento è regestato sia nell'inventario del sec. XVI sia in quello del sec. XVII e tracce delle due segnature compaiono sul verso di B e di C. Il documento proviene quindi di sicuro dall'archivio vescovile che il Muratori non sempre distingue, quando indica il luogo di conservazione dei documenti da lui esaminati, dall'archivio capitolare.
Muratori e Astegiano utilizzarono B; Novati, Anninski e probabilmente il Robolotti nell'edizione del Codex Diplomaticus Langobardorum C. Il Novati utilizzò sicuramente C, perchè cita un'annotazione che egli dice coeva alla copia, ritenuta sincrona, che compare sul verso della pergamena da lui edita e sul verso di C. Quindi nel 1894, anno dell'edizione del Novati, C si trovava ancora a Cremona.
Secondo quanto scritto nel documento stesso furono prodotti due originali: uno per l'archivio vescovile (dal quale fu tratto B e quindi C), l'altro per il monastero di S. Lorenzo. Il Kehr (Italia Pontificia, VI, I, p. 283) cita l'originale del documento prodotto per S. Lorenzo ed ora conservato nell'Archivio Barberini, presso la Biblioteca Vaticana.
Anninski, nella trascrizione di C, riproduce il segno notarile e le prime parole della sottoscrizione del notaio Adelbertus, quali figurano nella copia semplice del documento conservato a S. Pietroburgo: dall'osservazione di questi elementi la copia in questione sembra risalire al secolo XII.


In preparazione

Edizione a cura di Valeria Leoni
Codifica a cura di Valeria Leoni

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