Lombardia Beni Culturali
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Breve pignoris

1155 marzo 10, Monza.

Giovanni detto de Carnade, di Monza, investe a titolo di pegno Traversus Oltrame di due buoi, che lo stesso Traversus ha comperato e dato a Giovanni per cinquantotto soldi, e di tutti i suoi beni, alle seguenti condizioni: entro la prossima festa di san Martino, Giovanni dovrà dare a Traversus la suddetta somma di cinquantotto soldi, e precisamente in tre rate di diciannove soldi e quattro denari da pagarsi per S. Pietro, S. Michele e S. Martino. Se Giovanni non pagherà, i suoi beni rimarranno di proprietà di Traversus, secondo l'uso del pegno. Giovanni inoltre giura, anche a nome del figlio Talnentus, che pagherà la somma pattuita, e pone come fideiussore il figlio stesso.

Originale, ASA, Perg. sec. XII, n. 98 [A]. Copia semplice del sec. XVIII, G. C. Della Croce, Codex Diplomaticus Mediolanensis, I, 8, f. 106rv. Sul verso, di mano contemporanea: Pignus Traversi [ad] Iohann[em] de Carnade, de solidis .LVIII. et infra; fideiussore Talnente (sic) filio suo. Seguono altre annotazioni tarde.

Edizione incompleta: Porro, col. 879.

Pergamena di mm. 97/94 x 210/212; in discreto stato di conservazione, ha l'inchiostro sbiadito in corrispondenza delle tre antiche piegature orizzontali, senza però danno per la lettura. Presenta inoltre alcune macchie recenti di inchiostro.

(SN) Anno ab incarnatione domini nostri Iesu Christi milleximo centeximo quinquageximo quinto, decimo die | intrante martio, indictione tertia. Iohannes qui dicitur de Carnade de loco Modoetia (1) investivit Traversum Oltrame nomine | pignoris, nominative de boves duos quod (a) ipse Traversus emit et dedit eidem Iohanne per solidos quinquaginta | et octo, et insuper de omnibus rebus que habet (b) et quod adquirere potest; ita ut amodo in antea usque ad (c) festivitatem | sancti Martini proximam dare hac (a) reddere debet ipse Iohannes aut eius missus eidem (d) Traverso aut eius misso argenti | denariorum bonorum suprascriptos solidos: in Sancto Petro proximo solidos decem et novem et denarios quattuor, et in festivitate sancti Mic|haelis solidos decem et novem et denarios quattuor, et in festivitate sancti Martini solidos decem et novem | et denarios (e) quattuor. Quod si se subtraxerit ad dandos suprascriptos denarios ut supra legitur, tunc suprascripte res persistant in virtu|te et potestate ipsius Traversi et de suis heredibus secundum usum et tenorem pignoris. Ipse Iohannes per se et per parabo|lam Tarnentini filio (a) suo (a) iuravit de solvendis suprascripti (a) denarii sine fraude vel ad. VIII. diem post unumquemque terminum (f). Quia sic inter eos convenit. Actum est in loco | Modoetia.
Signum + manus suprascripti Iohannis qui hunc brevem pignoris fieri rogavit ut supra, et insuper posuit fideiussorem Talnentum filio suo (g).
Signa + + manuum Arimani, Iohannis Frixo, testium.
(SN) Ego Maltaliatus, notarius et iudex, scripsi post traditum, complevi et dedi.


(a) Così A.
(b) In h(abe)t, h- corretta su et tachigrafico.
(c) A ripete ad.
(d) In eide(m) l'asta della d è tagliata da un segno abbreviativo superfluo.
(e) -a- corretta su e.
(f) vel - terminum nell'interlinea.
(g) et - suo aggiunto dopo un segno di paragrafo nel rigo sottostante, di seguito ai 'signa manuum' dei testimoni.

(1) Il Giulini considera Monza come capo di pieve (v. la voce nell'Indice generale al vol. VII delle Memorie), ma il Liber notitiae, che pure registra gli altari e le chiese della città, non dà in proposito nessuna indicazione esplicita. Monza compare anche nell'elenco finale del Liber, dove si dice quante chiese e altari sono soggetti ai prepositi delle varie pievi; ma ancora una volta la notizia riguardante Monza non è chiara: si dice infatti che archipresbyter Modoetie sine exemptis habet ecclesias .XXXVIII. cum altaria (sic) .LX. (411 A). Questa posizione non ben definita è probabilmente da ricollegare alla situazione tutta speciale della città nel campo ecclesiastico: la stessa dipendenza della chiesa di Monza dall'arcivescovo di Milano era oggetto di controversia anche nel periodo cui ci riferiamo; infatti Monza, che nel 1158 è sottratta da Federico I alla giurisdizione di Milano, è poi restituita all'arcivescovo milanese da Alessandro III nel 1162 (Barni, La lotta, pp. 39, 41, 71). Il carattere tutto particolare della storia ecclesiastica di Monza affonda le radici in un complesso sviluppo storico, affrontato per i secoli VIII-X da G. Rossetti, Società e istituzioni.

Edizione a cura di Annamaria Ambrosioni
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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