Lombardia Beni Culturali

Introduzione

Si presenta qui, in forma ancora provvisoria e comunque incompleta, l’edizione relativa alla parte più antica del patrimonio documentario appartenuto al monastero pavese di S. Pietro in Ciel d’Oro. Si prosegue così, in questa sua nuova dimensione digitale, un lavoro avviato tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 da Ettore Cau ed Ezio Barbieri, e che ha prodotto finora due volumi: il primo, riguardante le carte datate fra il 1165 e il 1190, pubblicato nel 1984 [1]; il secondo, comprendente unicamente il materiale conservato al Fondo “Cittadella” (Archivio di Stato di Milano) e limitato alla prima metà del secolo XIII, licenziato nell 1988 [2].

Indispensabile premessa a questa edizione – e nel contempo ragione del suo ventennale ‘ritardo’ – è costituita dai ben noti studi di Ettore Cau sul fenomeno delle falsificazioni di documenti privati [3], preceduti da un’articolata analisi e ricostruzione dell’antico tabularium di S. Pietro (disperso in più sedi e andato soggetto, per il suo troncone depositato presso l’Archivio di Stato di Milano, a diversi rimaneggiamenti) curata da Ezio Barbieri [4]. Altrettanto prezioso si è rivelato il Repertorio dei notai pavesi, base indispensabile per l’edizione critica dei materiali compresi entro il XII secolo e strumento formidabile per una più sicura individuazione dei falsi ‘privati’.

Questo primo volume è stato dunque costruito in fasi diverse e lontane. Messo in cantiere all’inizio degli anni ’90 da Cau e Barbieri con la ricognizione e la trascrizione delle carte e i primi controlli d’archivio, il lavoro è stato ripreso nell’ambito di un progetto COFIN finanziato nel 2001 dal MURST e dall’Università di Pavia (con il supporto della Regione Lombardia): a Mirella Baretta si deve la conversione in formato digitale dei materiali già disponibili e un primo lavoro di rifinitura; a Ezio Barbieri e a Michele Ansani la revisione generale della documentazione nonché gli ulteriori controlli sui testi e sui regesti. L’edizione digitale (la codifica dei testi in XML, la conversione in HTML e la pubblicazione on line) è a cura di Michele Ansani.

Note

[1] Le carte del monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia, II (1165-1190), a cura di Ezio Barbieri, Maria Antonietta Casagrande Mazzoli, Ettore Cau, Pavia-Milano 1984 (Fontes. Fonti storico-giuridiche. Documenti, 1).

[2] Le carte del monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia. Il fondo Cittadella (1200-1250), a cura di Ezio Barbieri e Ettore Cau, Pavia-Milano 1988 (Fontes. Fonti storico-giuridiche. Documenti, 2).

[3] E. CAU, Il falso nel documento privato tra XII e XIII secolo, in Civiltà Comunale: libro, scrittura, documento. Atti del Congresso, Genova 1988 (“Atti della Società Ligure di Storia Patria”, n.s., 29/2), pp. 215-277; Id., “Presentia capitaneorum vavassorum et civium”. Il falso placito pavese del 1084 e altri ‘spuria’ dell’XI secolo, in “Archivio Storico Lombardo”, 114 (1988), pp. 27-45; Un falso documento del secolo IX: la donazione di Ottone, conte del Seprio, per il monastero di S. Pietro in Ciel d’Oro di Pavia, in “Rendiconti dell’Istituto Lombardo di scienze e lettere. Classe di Lettere e scienze morali e storiche”, 122 81988), pp. 181-196. I contributi citati sono disponibili in formato PDF nella Biblioteca di Scrineum.

[4] E. BARBIERI, L’archivio antico del monastero di S. Pietro in Ciel d’Oro di Pavia (secoli Vlll-XII), in “Bollettino della Società Pavese di Storia Patria. In memoria di Pietro Vaccari”, 76-77, N.S., 28-29 (1976-1977), pp 37-74.

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