Fondo Azienda Promozione Turistica (post 1946 - ante 1965)

Fondo

Tipologia: archivio aziendale

Schede collegate: 1.835 fotografie

Conservatore: Biblioteca Mediateca Gino Baratta, Mantova (MN)

Autori: [persone] Vecchi, Eros

Consistenza:
Il fondo, costituito da negativi e positivi in bianco e nero, ha una consistenza di circa 3300 pezzi, di cui: 1309 lastre in vetro alla gelatina bromuro d'argento, formati: 9x12, 13x18, 18x24; 190 pellicole piane negative alla gelatina bromuro d'argento, formati: 6x6, 6x9, 13x18; circa 1800 stampe alla gelatina bromuro d'argento, formati: 10x15, 13x18, 18x24. Le stampe, raccolte in album originali e spesso conservate in due o tre copie, sono in buona parte il corrispettivo positivo delle lastre. Fanno eccezione alcune serie di fotografie senza negativo, in particolare quelle che riprendono vedute di luoghi della provincia di Mantova, non ascrivibili allo studio fotografico Calzolari che, unico, aveva consegnato all'Ente anche i negativi.

Soggetti:
Le fotografie rappresentano aspetti urbanistici, architettonici ed artistici della città e della provincia di Mantova. Della città si vedono le vie e gli edifici, ma un particolare rilievo viene dato ad alcuni soggetti, tra cui gli ambienti e le opere dei Palazzi Ducale e Te, e delle chiese di S. Pietro e S. Andrea. Anche per i paesi della provincia l'attenzione si concentra sull'architettura civile e religiosa e sulle opere d'arte, non mancano però paesaggi, scorci della piazza principale, talvolta eventi e immagini pubblicitarie. Del fondo fanno parte inoltre altre sezioni tematiche costituite da un numero limitato di lastre, denominate: "Codici miniati", "Arte popolare", "Arte sacra", "Carte topografiche", "Museo del Risorgimento", "Mostra Iconografica Gonzaghesca". Per la complessa soggettazione concernente gli ambienti e le opere di Palazzo Ducale ci si è avvalsi della collaborazione della Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici di Mantova.

Notizie storico-critiche:
Il fondo è costituito da servizi fotografici commissionati dall'originario Ente Provinciale per il Turismo principalmente allo Studio Calzolari, a partire dal secondo dopoguerra fino ai primi anni Sessanta del Novecento. Fanno parte del fondo anche più brevi serie di fotografie richieste ad altri studi fotografici di Mantova e provincia, di Verona e Brescia.
La scelta dei soggetti e il tipo di organizzazione del fondo manifestano l'esigenza dell'APT di disporre di un repertorio iconografico il più ampio e vario possibile. L'Ente vi ha sicuramente attinto in occasione di pubblicazioni, mostre, ed altre attività di promozione turistica. La funzione del fondo emerge con evidenza anche dall'analisi delle modalità di inventariazione dell'archivio: suddivisione in gruppi tematici implementabili, mancanza di indicazioni relative all'autore e alla data di realizzazione delle fotografie. L'ordine e la gestione dell'archivio sono stati curati dal fotografo dell'APT Antonio Lodigiani. Le due rubriche con gli inventari da lui predisposti sono stati un punto di riferimento importante per la compilazione delle schede. Delle numerose precedenti sistemazioni del materiale fotografico Lodigiani conosce solo alcuni dettagli e i nomi di chi se ne è occupato: Amati ha avuto in consegna le lastre per un breve periodo, circa sei mesi, e ne ha rotte molte; prima di Amati la gestione era stata affidata a Rovina, che non svolgeva attività di fotografo; il primo ad occuparsi dell'archivio è stato Bettini (intervista del 13.06.2001). Scatole e buste originali e le stesse lastre e le stampe sono infatti contrassegnate da varie numerazioni.
Il valore del fondo, acquisito dalla Biblioteca Baratta nel 1999, è rilevante dal punto di vista culturale/documentario, in particolare per quello che riguarda la rappresentazione di beni culturali della città e della provincia di Mantova. Vanno inoltre sottolineate la qualità formale e tecnica delle riprese e delle stampe, e la consistenza e completezza dell'insieme dei negativi su lastra soprattutto in relazione ad uno dei più noti studi fotografici locali, quello Calzolari. Il fondo APT comprende un insieme cospicuo del materiale ancora esistente dell'archivio Calzolari, del quale un'altra parte (circa duemila lastre) è depositata presso l'Archivio di Stato di Mantova che l'ha acquistata direttamente da Giorgio Calzolari nel 1997, avviandone il restauro e la digitalizzazione. Dato che le lastre dell'APT insieme a quelle dell'Archivio di Stato costituiscono tutto ciò che ufficialmente rimane del ben più ampio archivio Calzolari, il fondo risulta particolarmente degno di conservazione e importante per la conoscenza dell'attività e dello stile di questo studio.

Riferimenti bibliografici
Belluzzi, A., Palazzo Te a Mantova, Modena, 1998
Dall'Ara, R., Mantova: passeggiando per i 70 comuni alla scoperta di fiumi, laghi, canali, borghi, corti, pievi, e campanili della antica terra di Virgilio e dei Gonzaga, Mantova, 1993
Erbesato G. M./ Rausa, F./ Soggia, R., I marmi antichi. Rilievi greci e neoattici, Mantova, 2000
Fiore, F. P., Beccherie e pescherie a Mantova in Giulio Romano, Milano, 1989
Levi, A., Sculture greche e romane del Palazzo Ducale di Mantova, Roma, 1931
Mantova arti, Mantova: le arti, Mantova, 1961-1965
Palazzo Ducale, Palazzo Ducale - Medioevo e Rinascimento. Riapertura di un percorso museale, Canneto sull'Oglio, 1986