Milano senza confini (post 1998 - ante 1999)

Fondo

Tipologia: fondo artistico

Schede collegate: 34 fotografie

Conservatore: Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo (MI)

Autori
[persone] Basilico, Gabriele / Castella, Vincenzo / Davies, John / Gioli, Paolo / Graham, Paul / Guidi, Guido / Jodice, Mimmo / Struth, Thomas / Willmann, Manfred

Consistenza:
280 fotografie di diversi formati, 18 stampe di formati piccoli "da lavoro", un album fotografico e un'opera video in cassetta VHS. [l'opera di Thomas Struth: Milano via San Marco, IDK SUP-MI160-0016629: , è stata estrapolata dai conteggi in quanto mai consegnata al museo perchè rubata dagli uffici provinciali presso lo Spazio Oberdan - furto rilevato in data 15/10/2015]

Notizie storico-critiche:
Il fondo Milano senza confini deve la sua esistenza e la sua caratteristica di importante raccolta di opere fotografiche contemporanee ad una committenza che la Provincia di Milano affidò nel 1998-99 a dieci artisti italiani ed europei, invitati a lavorare sul tema "città di Milano", inteso come ideale completamento delle campagne fotografiche di Archivio dello Spazio, sempre all'interno del Progetto Beni Architettonici e Ambientali. L'indagine sui beni architettonici non è più il punto di partenza per la riflessione dei fotografi: si tratta invece di ricerche totalmente libere su temi della città che essi stessi hanno scelto. Ciascuno di loro, infatti, non fa altro che impiegare - nell'occasione di questo incarico - gli impianti concettuali sui quali già stava lavorando. Si è cercato di sganciare il progetto dal concetto di "spazio" utilizzato in precedenza all'interno di "Archivio dello Spazio", liberandolo dal genere fotografico definito di "paesaggio" e rendendolo più aperto e disponibile a un'accezione maggiormente simbolica e indiretta. Milano quindi come spunto per il lavoro fotografico, come "motivo" e non necessariamente come "luogo" da osservare e riportare in quanto tale. Questo spostamento in avanti si lega al fatto che, in questi anni, l'idea stessa di territorio - ossia il nostro modo di pensare il tempo e lo spazio - sta radicalmente cambiando divenendo via via più ampia, più riferita a qualcosa di virtuale, e non solo all'esperienza diretta. Contemporaneamente anche l'idea di fotografia, con l'avanzare del digitale, sta diventando più ampia e meno legata al reale; quindi il problema che oggi si pone è in che modo la fotografia si rapporti a una realtà che percepiamo come qualcosa sempre più immateriale.

Riferimenti bibliografici
Milano senza confini, Cinisello Balsamo (MI), 2000