comune di Piateda sec. XIV - 1797

Comune del terziere di mezzo della Valtellina, fece parte in origine della pieve e della comunità di Tresivio, con Acqua e Boffetto; comprendeva anche le contrade di Bessega e Bezzuoli (Quadrio 1775-1776).
L’etimo di Piateda riporta alla derivazione dal capoluogo plebano Tresivio: nelle fonti medievali, infatti, Piateda e in genere tutto il territorio montano della sponda orobica prospiciente Tresivio venivano indicati come “Trixivio plano”: nel 1049 il vescovo di Pavia Rainaldo cedeva al sacerdote Aldo dei decumani della chiesa comense beni divisi in due lotti, di cui il primo di 38 appezzamenti “in loco et fundo Tresivi plano” (Cavallari 1956 a).
Nel 1335 (statuti di Como 1335) figurava come “comune loci rusticorum de Trexivio plano”.
Da Piateda si accedeva alla valle di Ambria, citata negli statuti di Como del 1335 come “comune de Ambria” e compresa tra i territori del terziere di mezzo dotati di proprio estimo nel 1531, e che alla metà del XVIII secolo godeva di una propria autonomia (Quadrio 1775-1776).
La comunità di Piateda nel 1589 contava circa 100 fuochi, a cui si dovevano aggiungere le circa 30 famiglie di Bessega e le 20 di Ambria (Visita Ninguarda 1589-1593), nel 1624 Piateda aveva 650 abitanti (e Ambria 248) (Perotti 1992 a), nel 1797, infine, 750 abitanti (Massera 1991 a).

ultima modifica: 09/01/2007

[ Saverio Almini ]