terziere inferiore della Valtellina sec. XIV - 1797

Sul finire del 1363 il comune di Morbegno iniziò a tracciare una prima linea confinaria della sua giurisdizione civile, raggruppando i comuni della pieve di Olonio a est del Ponte marcio o Pontascio e quelli della pieve di Ardenno da Buglio in giù. In data 9 dicembre dello stesso anno il consigliere in antea di Morbegno convocò nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo (costruita a partire dal 1337, vi si tennero poi i consigli di terziere, oltre che nei prati della Berlanda) i rappresentanti dei comuni di Cosio, Rasura, Gerola, Dubino, Mantello, Zizini (Cino), Zerzuno (Cercino), Traona, Mello (della pieve di Olonio), Clivio (Civo), Dazio, Campovico, Buglio, Talamona, Albaredo, Bema (della pieve di Ardenno); da questo incontro erano esclusi i rappresentanti delle vicinanze che non avevano una configurazione comunale autonoma (Fattarelli 1986). Nella stessa occasione vennero eletti due sindaci (ASSo, notaio Romeriolo Castellargegno).
Nel terziere risiedeva lo iusdicente e il governatore con il titolo di podestà: il primo ricordato è Barnaba Gaifassi (1321) (Romegialli 1844; Orsini 1959 a) ovvero Romerio Castellargegno (Fontana 1749), affiancato da un luogotenente (Santoro 1968).
I comuni del terziere inferiore si radunarono in sindacato il 19 gennaio 1388 per giurare fedeltà a Giangaleazzo Visconti: l’elenco era ripartito in quattro quadre: 1) Morbegno, con Morbegno, Bema, Albaredo, Talamona, Forcola, Tartano (pieve di Ardenno); 2) Cosio, con Cosio, Delebio, Rasura, Gerola (pieve di Olonio); 3) Traona, con Traona, Dubino, Mantello, Cino, Cercino, Mello (pieve di Olonio); 4) Ardenno, con Ardenno, Buglio, Civo, Dazio, Campovico (pieve di Ardenno) (ASSo, notaio Abondiolo Ripa, vol. 50). La suddivisione del terziere in quadre non sarebbe stata però stabile per la rivalità tra Morbegno e i paesi della sponda destra dell’Adda, con centro Traona.
Già nel 1428 Morbegno disponeva di statuti di terziere, concessi e confermati dai duchi (Romegialli 1844). In data 25 ottobre 1447 i comuni e gli uomini della squadra di Morbegno, terziere inferiore della Valtellina, formularono le richieste in ventitre capitoli da presentare ai difensori della comunità mediolanense, redatte sulla falsariga di uno statuto comunitario. In esse si affermava tra l’altro che il terziere inferiore di Valtellina era uno solo e che il podestà di Morbegno aveva giurisdizione nel civile e nel criminale sulle due sponde dell’Adda (Fattarelli 1986).
L’organizzazione della giurisdizione si completò in epoca grigione: organi del terziere erano il consiglio, composto dai decani e dagli agenti di ciascuna comunità con la partecipazione del pretore (podestà) grigione senza diritto di voto. Il consiglio aveva poteri deliberativi: nominava il cancelliere e i propri agenti al consiglio di valle, stabiliva la ripartizione delle spese tra i comuni, ratificava l’approvazione dei notai fatta dai consoli di giustizia.
Il cancelliere di terziere convocava il consiglio, del quale redigeva il verbale delle sedute, manteneva i rapporti con le comunità della giurisdizione, di cui anticipava le spese, e con il consiglio di valle.
Nell’ambito del terziere le attribuzioni di giustizia tutoria (volontaria giurisdizione) venivano esercitate dai consoli di giustizia, in numero di quattro e ripartiti su gruppi di comunità, venivano eletti dal rispettivo consiglio di terziere; la durata dell’incarico era annuale, ma molto spesso la rielezione era tacita (Romegialli 1886). I consoli di giustizia, quattro per giurisdizione, sovrintendevano alla tutela dei minori, incapaci e donne, approvavano e controllavano i notai (che non dovevano essere di età inferiore ai vent’anni e in possesso della nomina di notaio imperiale), ratificavano le donazioni fra i vivi.
I servitori di terziere fungevano da messi della giurisdizione.
In base agli atti della visita pastorale del vescovo Ninguarda (1589) è stata calcolata per l’intera Valtellina una popolazione di circa 75.000 abitanti (nella descrizione era infatti indicato solo il numero dei fuochi); per lo stesso periodo un’informazione più precisa è fornita dal duca di Terranova che governò Milano dal 1583 al 1592: da essa risulta che il terziere inferiore aveva 4.035 fuochi per un totale di 21.944 abitanti; nel settembre del 1797 in base ai dati forniti ai rappresentanti valtellinesi inviati presso Napoleone il terziere inferiore (squadra di Morbegno più squadra di Traona) dava 20.400 abitanti.

ultima modifica: 09/01/2007

[ Saverio Almini ]