intendenza dello stato sabaudo 1696 - 1798

Con patente 12 maggio 1696 Vittorio Amedeo II istituì nelle province dello stato piemontese le intendenze di giustizia e d’azienda e stabilì le incombenze degli intendenti, tra cui la competenza sulle imposte ducali e militari (Duboin 1827-1854).

Nel “regolamento delle province o sia dipartimenti per le intendenze e prefetture ne' stati di sua maestà di qua dal mare” del 20 febbraio 1723 il capitolo VIII definiva ulteriormente il ruolo degli intendenti, che dovevano essere sottoposti alla direzione del generale delle finanze dello stato. Nel distretto delle province di appartenenza era nella facoltà degli intendenti verificare le imposizioni fiscali, ordinarne la distribuzione e ripartizione, approvare i causati, rimettendo la decisione in caso di controversie o dubbia veridicità ai rispettivi tribunali.

Era nel potere degli intendenti obbligare le comunità e gli esattori a far pagare nelle mani del tesoriere tutti i creditori censiti nei causati, fare in modo che gli esattori delle comunità e dei luoghi rispettassero i tempi delle esazioni. Era loro obbligo controllare mensilmente i libri dei tesorieri provinciali. I giudici, podestà, castellani e fiscali avevano l’obbligo di presentare ogni tre mesi all’intendente la nota fedele ed esatta delle confische, multe, condanne in materia fiscale, al fine di farle pagare nelle mani dei tesorieri provinciali. A sua volta l’intendente faceva obbligo al tesoriere di esigere dai rispettivi debitori il pagamento dei censi e vigilava affinché gli impiegati delle generali gabelle e viceconservatorie adempissero i loro obblighi.

Spettava agli intendenti vigilare sul cambiamento di intestazione dei beni catastali e sulla concessione dei permessi alle comunità per il rinnovo del catasto, nonché dirimere le pendenze tra comunità e particolari per differenze riscontrate nei registri catastali e nei libri dei trasporti (volture). Era loro competenza ordinare le riparazioni degli argini dei fiumi e far mantenere in buono stato i ponti e le strade (Duboin 1827-1854).

Con le disposizioni del 21 luglio 1729 gli intendenti vennero nominati giudici e conservatori di boschi e selve e furono loro attribuiti come viceconservatori i giudici, castellani e baili delle città e terre delle loro province (Duboin 1827-1854).

Il 6 marzo 1750 venne emanato l’editto di sua maestà “per lo stabilimento delle intendenze nei paesi di nuovo acquisto e per l’autorità, giurisdizione e incombenze dei rispettivi intendenti anche come conservatori generali delle gabelle”. Il compito principale degli intendenti nei paesi di nuovo acquisto, e quindi anche nell’Oltrepo pavese, era quello di assolvere al ruolo di conservatori delle gabelle, sostituendo l’ufficio dei referendari (art. 29). L’editto stesso stabiliva le incombenze affidate agli intendenti e la loro competenza territoriale, affinché “il maneggio economico delle città e comunità delle province dell’alto e basso Novarese, del Vigevanasco, dell’Oltrepo pavese, Siccomario, Bobbiese, e feudi adiacenti, del Tortonese e terre separate” fosse regolato “come conviensi per il pubblico bene”, e i sudditi delle nuove province sapessero a chi ricorrere “per ottenere li necessari provvedimenti con minore loro spesa e incomodo”. Con l’editto del 1750 venivano stabilite tre intendenze, una generale e due particolari; la prima per l’alto e basso Novarese comprendente il Vigevanasco, la seconda per l’Oltrepo pavese, Siccomario, Bobbiese e feudi adiacenti, la terza per il Tortonese e terre separate. Era compito degli intendenti di queste province verificare le imposizioni fiscali, ammettere i tantei (elenco di estimati del comune), obbligare i tesorieri e gli esattori delle comunità al pagamento delle somme ammesse nei tantei. Come conservatori generali delle regie gabelle nel distretto della loro intendenza, erano tenuti a eleggere un viceconservatore generale e, per ogni città, terra e luogo della loro giurisdizione, un viceconservatore particolare. Gli intendenti erano giudici di prima istanza in tutte le cause contro il regio patrimonio, avocate in seconda istanza o in appello alla camera dei conti di Torino, ed era fatto loro obbligo di tenere i registri delle denunce e querele ben in ordine in modo da poter essere presentati in qualunque momento alla camera dei conti (editto 6 marzo 1750) (Duboin 1827-1854). Con le regie patenti 9 ottobre 1781 venne data autorità agli intendenti delle province di Alessandria, Lomellina, Novara, Pallanza, Vigevano, Tortona e Voghera di dirimere tutte le liti con i direttari e livellari laici insorti contro un aumento delle tasse regie (Duboin 1827-1854).

ultima modifica: 12/06/2006

[ Saverio Almini ]