podestà sec. XIV - 1750

Vicari, commissari, podestà e governatori erano i rappresentanti del principe nelle diverse giurisdizioni periferiche in cui era diviso il territorio mantovano.

Rispetto a vicari e commissari una responsabilità maggiore era riconosciuta ai podestà, che avevano sede in genere nelle località di maggiore importanza strategica dello stato. Negli anni immediatamente seguenti l’elevazione di Mantova da marchesato a ducato avvenuta nel 1530, risultavano sedi podestarili Canneto, Ostiglia, Sermide e Viadana (Mantova 1958-1963), a cui si aggiunsero all’inizio del XVI secolo Revere, Luzzara e Gazolo, unito al ducato di Mantova nel 1573 (Magini 1967). Alla fine del XVI e ai primi anni del XVII secolo risalgono le prime notizie sulle podestarie di Redondesco e Castel Goffredo, aggregato al ducato nel 1602.

In genere i podestà svolgevano funzioni sia amministrative che giudiziarie: effettuavano controlli o, se necessario, interventi diretti nella vita delle comunità comprese nella loro giurisdizione, e amministravano la giustizia sia civile che criminale. A tali funzioni questi ufficiali aggiungevano compiti di ordine pubblico e militare (podestà di Canneto, Castel Goffredo, Redondesco, Viadana).

Nel caso esemplificativo del pretore-podestà di Gonzaga, le competenze amministrative si concretizzavano nel coordinamento e nel controllo amministrativo delle comunità, inteso sempre come manifestazione dell’autorità superiore di cui egli costituiva il rappresentante periferico, trasmettendo atti e disposizioni. Spettavano al pretore-podestà funzioni amministrative di varia rilevanza: la ripartizione e il controllo sui carichi fiscali sia in denaro che in natura o prestazioni di manodopera; la manutenzione e la “visita”, ossia l’ispezione, di strade pubbliche, ponti e fossi, che effettuava a scadenze regolari in compagnia dei deputati dei colonnelli in cui erano organizzate le comunità; il controllo e la regolamentazione dei calmieri per la vendita di beni di prima necessità; la visita dei granai, il controllo e la prevenzione del contrabbando e dell’incetta dei beni, la vigilanza sull’attività serica. Il podestà aveva inoltre il compito di presiedere la vicinia, cioè l’assemblea degli eletti e “interessati” della comunità locale (Inventario Gonzaga 1998).

Dalla “specificazione dell’attuale sistema de’ tribunali di Mantova” del 1737 risultavano sedi di “podestà forensi” con competenze di mero e misto imperio Castel Goffredo e Redondesco, mentre Borgoforte, San Benedetto e Gonzaga erano sedi di podesteria con giurisdizione limitata alle cause civili con valore inferiore alle duecento lire (trecento lire per Gonzaga) (Sistemazione tribunali Mantova, 1737). Nel 1744 anche altri giusdicenti di limitata giurisdizione in materia civile avevano competenza sulle cause entro le trecento lire di Mantova (Inventario Gonzaga 1998).

ultima modifica: 12/06/2006

[ Saverio Almini ]