consoli 1331 - 1532

I consoli venivano nominati dal consiglio generale ogni sei mesi in numero di tre, e rappresentavano le tre contrade principali (Vilassio, Sant’Antonio detta anticamente Corni, ed Erdeno). I consoli prestavano giuramento davanti ai consoli uscenti. Uno dei consoli rappresentava il comune nel consiglio della valle Seriana Superiore nel quale aveva diritto di voto.
Compito dei consoli era fungere da garanti in tutte le operazioni di appalto e di incanto delle proprietà comunali oltre che di provvedere, con il canepario, al pignoramento dei beni dei debitori insolventi. I consoli vigilavano sui mulini e sulle proprietà comunali, controllavano che venisse rispettato il calmiere del pane e delle carni imposto dal podestà di Clusone, denunciavano i contraffattori di generi alimentari, controllavano la regolarità delle “mensure” del vino e il peso e la qualità del pane. I consoli eleggevano semestralmente sei estimatori dei danni e tre massari della chiesa di San Martino. La carica di console non era cumulabile con quella del canepario e di notaio-scrittore ed era soggetta ad un periodo di contumacia di diciotto mesi.
Nel corso dei secoli XVI e XVII la carica consolare subì alcune riforme approvate dal consiglio generale in occasione delle elezioni annuali. Nel 1532, infatti, venne costituita la figura del massaro-governatore che assommava i due incarichi di console e canevaro.
Dopo il 1595 la carica del massaro-governatore venne scissa di nuovo nelle due figure del console e del canevaro ma a differenza del passato il numero dei consoli si ridusse a uno, a dimostrazione del fatto che la carica aveva ormai perduto le caratteristiche di collegialità rappresentativa delle tre contrade, rivelando una sempre maggiore dipendenza dal consiglio di credenza.

ultima modifica: 27/10/2002

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]