parrocchia di Sant'Abbondio 1624 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Como. La chiesa di Sant'Abbondio è ricordata per la prima volta in un atto del 1328 rogato dal notaio Giacomino Manera (Visita Archinti 1614-1615, note; Xeres, Antonioli 1996). Il 31 luglio 1624 la chiesa di Semogo avrebbe ottenuto la separazione da quella di Pedenosso e l'erezione in cura (Visita Ninguarda 1589-1593, note). L'elevazione a parrocchia, avvenuta nel detto anno (Visita Archinti 1614-1615, note), avrebbe avuto luogo precisamente il 18 agosto, a seguito della domanda inoltrata dalle vicinia di Semogo al vescovo di Como per ottenere la separazione dalla cura di San Martino di Pedenosso, dalla quale dipendevano, su delega dell'arciprete di Bormio (Xeres, Antonioli 1996; Sosio 1994).
La chiesa di Sant'Abbondio di Semogo è attestata alla fine del XVIII secolo come parrocchiale nella pieve e vicariato di Bormio (Ecclesiae collegiatae 1794).
Verso la fine del XVIII secolo il giuspatronato del beneficio curato era della rispettiva vicinanza. Lo stato attivo del beneficio curato era di lire 400, lo stato passivo era rappresentato dalla cura d'anime e da lire 68 di uscite. Il numero delle anime era 221 (Quesiti Amministrazione Adda e Oglio, 1798).
Nel 1892, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari, la rendita netta del beneficio parrocchiale era di lire 522.99; la rendita attiva del beneficio cadiutorale Morcelli, di nomina del parroco pro tempore di Semogo, dei capifamiglia e della famiglia Morcelli, era di lire 177.90. Entro i confini della parrocchia di Semogo, di nomina popolare, esistevano la chiesa filiale dei Santi Carlo e Sebastiano e l'oratorio della Beata Vergine del Rosario di proprietà della confraternita omonima. Nella chiesa parrocchiale di Sant'Abbondio di Semogo si avevano le confraternite, sia maschile che femminile, del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario. Il numero dei parrocchiani era 640 (Visita Ferrari, Vicariato di Bormio).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Semogo è sempre stata compresa nel vicariato foraneo di Bormio, fino al decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como; in seguito fu assegnata alla zona pastorale XV della Valtellina Superiore e al vicariato di Bormio (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Con il decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato B della Valtellina Superiore (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Alessandra Baretta ]