parrocchia di San Vittore 1468 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Como. La chiesa di San Vittore esisteva già nel 1204 (Visita Archinti 1614-1615, note). Intorno alla metà del XIV secolo il capitolo di Sondrio si era sciolto, in seguito all'introduzione del sistema fiscale delle riserve, annate e commende con la conseguente "cumulatio beneficiorum" e non residenza dei canonici. Le comunità foranee si erano viste costrette a cercarsi e a mantenere a proprie spese un beneficiale. Per questo motivo iniziarono le agitazioni di Albosaggia nel 1348, di Caiolo nel 1377 e 1457, della Valmalenco nel 1511, di Castione e Valmalenco nel 1572 (Salice 1969).
La contrada di Soltogio, che muterà successivamente il nome in quello di Caiolo, insieme ad Albosaggia aveva ottenuto il 30 aprile 1377 da Giovanni de Bonomini, canonico di Sant'Agnese di Somma e vicario generale del vescovo Enrico Sessa, l'autorizzazione a erigere la propria chiesa di San Vittore in vicecura e a eleggere e mantenere a spese proprie uno o più sacerdoti per l'amministrazione dei sacramenti e la "cura animarum" (Visita Landriani 1444-1445, Introduzione; Salice 1969).
Negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Gerardo Landriani nel 1445 compare il rettore della chiesa di San Vittore del comune di Soltogio. Il beneficio curato risulta di nomina della comunità con la conferma dell'arciprete della chiesa di Sondrio (Visita Landriani 1444-1445). Nel 1457 gli "homines" di Soltogio chiesero l'erezione della chiesa in parrocchiale e l'ottennero nel 1468 dal vescovo Branda Castiglioni (Cavallari 1955; Visita Landriani 1444-1445, note). L'atto fu rogato il 20 agosto 1468 dal notaio Luigi Zobia (Visita Archinti 1614-1615). L'erezione in "parochialem et baptismalem" nel 1468 risulta anche dall'appello all'arciprete Pietro Andriani contro l'erezione, concessa dal vescovo Branda Castiglioni (Xeres 1999), a proposito dell'obbligo fatto alla comunità di ospitare il clero della pievana in occasione dell'annuale "statio". La vertenza ebbe fine nel 1471 con un arbitrato che confermò la separazione di Caiolo e ridusse l'oblazione corrisposta dalla comunità ai canonici della collegiata di Sondrio a ricordo dell'antica subordinazione (Visita Landriani 1444-1445, note). L'atto fu rogato il 29 ottobre 1471 dal notaio Francesco Riva (Visita Archinti 1614-1615).
Nell'elenco del clero allegato agli atti del sinodo comense convocato nel 1565 dal vescovo Gianantonio Volpi è attestata la presenza di un rettore della chiesa di San Vittore di Caiolo, nella pieve di Sondrio (Sinodo Volpi 1565).
La chiesa di San Vittore di Caiolo è attestata alla fine del XVIII secolo come parrocchiale nel vicariato di Sondrio (Ecclesiae collegiatae 1794). Nel 1798 è attestata in Caiolo la confraternita del Santissimo Sacramento (Quesiti Amministrazione Adda e Oglio, 1798).
Nel 1893, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari, il beneficio parrocchiale era in passivo; la rendita netta del beneficio coadiutorale assommava a lire 600; quella del beneficio coadiutorale di Primolo, di spettanza dei capifamiglia del luogo, a lire 413 .75. Nella chiesa parrocchiale di San Vittore di Caiolo si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, maschile e femminile. Entro i confini della parrocchia di Caiolo si avevano gli oratori di San Pietro, San Bernardo e Sant'Antero. Il numero dei parrocchiani era di 1300 unità (Visita Ferrari, Vicariato di Sondrio).
Nel corso del XIX e XX secolo, la parrocchia di Caiolo è sempre stata compresa nel vicariato foraneo di Sondrio; con decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como, fu assegnata alla zona pastorale XIII della Media Valtellina e al vicariato di Sondrio (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Con decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato A della Media Valtellina (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Alessandra Baretta ]